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Braglia: “Siamo ingenui”. Ecco com’è andato l’esordio con il Perugia

Piero Braglia - credit: IMAGO

Esonerato Cangelosi, il Perugia ha da poco affidato la panchina a Piero Braglia. Ma l’inizio del suo operato non è stato dei migliori.

Serviva dare una scossa a tutto l’ambiente. Perché l’inizio di stagione registrato sul campo, semplicemente, non ne rispecchia le ambizioni, tantomeno la storia: cinque partite, 3 punti, nessuna vittoria. Da qui, dunque, una prima decisione irrevocabile: cambio di guida tecnica. Indiscusso, necessario, condiviso da società e dirigenza. Serviva una scossa, dicevamo. Ma qualcosa sembra mancare, e non è mancanza da poco, in quel di Perugia: da Cangelosi a Braglia, la squadra ha confermato un serio problema di atteggiamento.

La prima panchina dell’esperto allenatore ex Rimini si è conclusa con disfatta e dubbi. Al ”Curi”, infatti, è tripudio Sambenedettese. Che vince 2-1, che conquista tre punti vitali, che palesa ed evidenzia tutte le lacune del gruppo biancorosso. Persistentemente alla ricerca di quadra e rodaggio, di appigli e riferimenti, di solidità e incisività. Prerogative che, come testimoniato direttamente dal campo, latitano, tra ingenuità difensive e sprechi offensivi. Ha seguito proprio questo aspro spartito il match di ieri sera.

Una sinfonia flebile, accesa da sporadici assoli (Bacchin e Matos spiccano) ma fin troppo nascosta in manovre spezzettate e vuote nel ritmo. Fatta eccezione per due buoni strappi corali e una grande parata di Orsini su Angella, il Perugia ha faticato a costruire moli di gioco fluide, disperdendo progressivamente misure e certezze. Fino ad un punto di non ritorno, frutto di un episodio. L’ennesimo: il rigore assegnato alla Samb complice fallo di mano di Megelaitis. Risultato? Svantaggio e nuova rincorsa laboriosa, habitué del campionato umbro. Che potrebbe però subire una sterzata allo scoccare del minuto 77: recupero alto di Angella, scambio Matos-Giunti e botta di quest’ultimo. Gol. Pareggio. Ventate di speranza. L’inizio di un nuovo giorno?

No. Sforzo vano. Perché, cinque giri d’orologio più avanti, è un’altra sbavatura collettiva a distruggere gli intenti biancorossi. L’impressione è che basti davvero poco per incunearsi nei limiti dell’undici di casa. Difatti, agli ospiti basta una rimessa laterale per imbeccare Candellori solissimo in piena area. Risultato? Svantaggio e nuova rincorsa laboriosa. Ancora e ancora. Questa volta, senza un nuovo sussulto finale: il Perugia non pareggia, perde ed esce tra i fischi.

Braglia nel post-gara: “Ingenui e superficiali, il secondo gol è assurdo!”

Piero Braglia, nell’arco della partita, è stato espulso per proteste. Vige un grosso limite caratteriale, come confermato attraverso dalle sue dichiarazioni: ”Abbiamo una sufficienza e una ingenuità colossale. Portare in fondo un pareggio ci avrebbe permesso di ripartire dopo una sconfitta e vivere la settimana in maniera diversa. Non si può prendere un gol come il secondo. è assurdo. Nell’arco della partita scendiamo di livello, non so se è un fatto di condizione o di concentrazione, sono qui da solo un giorno e mezzo. Abituarsi a perdere non va mai bene, dobbiamo tirarci fuori il prima possibile. Va bene il blasone e tutto ma queste cose ce le dobbiamo meritare”.

Dichiarazioni, soprattutto le ultime, che pongono l’accento sulle necessità. Ritrovarsi in fretta, per non covare rimpianti e per non disperdere il proprio status di squadra, storicamente, abituata a grandi palcoscenici. Ma Braglia non è comunque preoccupato. La sua è consapevolezza, di ciò che manca e di ciò che serve: “C’è tanto da fare. Innanzitutto dobbiamo recuperare quelli che sono fuori. Poi devo iniziare a conoscere tutta la rosa perché oggi sono andato su quelli che più o meno stavano giocando finora. Ci siamo messi in maniera più offensiva per tenerli più bassi ma non ci è riuscito benissimo. Ma in un giorno non posso cambiare la vita di 23 persone. Secondo me i ragazzi ci hanno provato, non posso dirgli niente sotto questo punto di vista. Sono io che devo aiutare loro”. Il 4-2-3-1 a trazione anteriore da lui disegnato è dunque rimandato ai prossimi impegni ottobrini.

l'allenatore del perugia piero braglia
braglia – perugia – credit A.C. Perugia Calcio

Perugia, i prossimi impegni

Missione: riscatto. Non è di quelle impossibili, ma è certamente di quelle difficili. Serviranno, dunque, unione e supporto dei tifosi. Gli stessi ai quali Braglia, complice il periodo negativo della squadra, si vuole rivolgere così: “Io dirò ai ragazzi che prima e dopo la partita noi dobbiamo andare a salutare il nostro pubblico. Mi dispiace che non ho fatto in tempo a rimandarli indietro. Da ora in poi, in ogni situazione, non scapperemo dal campo”.

La prima occasione per ricucire il gap con la piazza, a tal proposito, arriverà subito settimana prossima. Precisamente sabato, nella sfida casalinga contro la Pianese, a quota 6 punti e a più tre proprio sul Perugia. Che, in seguito, aprirà il suo mese di ottobre con le sfide a Carpi e Rimini, per poi interfacciarsi sul campo del Pineto. Infine, il Livorno, che ieri ha vinto e ha staccato di 3 lunghezze il club biancorosso. Bisogna correre: nulla è scontato.