Inside Picerno, il dg Greco: “Dalla riammissione ad oggi, percorso in crescendo! I nostri giovani seguiti da club di categorie superiori”

L'intervista a Vincenzo Greco, dg del Picerno: il percorso in C, i sogni e la valorizzazione dei giovani

Greco Picerno
30 Dicembre 2022

Redazione - Autore

Prosegue il nostro viaggio nella favola Picerno: una piccola realtà, di poco più di 5.000 abitanti, che sogna in grande grazie agli investimenti del presidente Donato Curcio e al lavoro maniacale del direttore generale Vincenzo Greco. Alla fine del girone d’andata, infatti, il Picerno si trova in piena zona playoff (settimo posto in coabitazione con Latina, Giugliano, Avellino e Taranto) con 27 punti conquistati in 20 partite.

Greco Picerno
Credit: Az Picerno

Picerno, la favola di Vincenzo Greco

La nostra è una bella favola e vogliamo, davvero, fare in modo che il nostro popolo non smetta di sognare…”, l’incipit della nostra chiacchierata con il direttore generale Vincenzo Greco, deus ex machina del Picerno, al quale abbiamo chiesto di ripercorrere le tappe di questa bella favola, che rappresenta un vero e proprio spot per tutta la Serie C“La nostra ‘nuova’ storia – spiega Greco ai microfoni della Casa di C è iniziata più di tre anni fa, dopo la dolorosa retrocessione in Serie D. Il pres, Donato Curcio, che – ci tengo a sottolineare. – è una persona straordinaria e non smetterò mai di ringraziarlo, mi chiese di restare per intraprendere un nuovo percorso di ‘rivincita’. E così è stato. Dopo la retrocessione ho fatto tabula rasa di ciò che c’era prima e che, evidentemente, non aveva funzionato e siamo ripartiti per tornare subito protagonisti, con una squadra creata in appena dieci giorni.

Greco Picerno
Credit: Az Picerno

Una squadra che dapprima è arrivata a giocarsi il campionato, perso poi per un solo punto contro il Taranto e che, successivamente, ha vinto i playoff di Serie D. Su queste basi è stata poi fatta e ottenuta la riammissione in Serie C, una vera e propria ‘impresa impossibile’, considerando che in passato il Picerno era stato retrocesso per illecito sportivo e non avrebbe potuto beneficiare di tale riammissione. Ma, incarnando una virtù che è propria di questo club e di questo popolo, non mi sono dato per vinto, mi sono messo l’elmetto e con una sentenza, storica e destinata a fare giurisprudenza, abbiamo ottenuto il ritorno tra i professionisti.

L’anno scorso, da matricola, abbiamo disputato un ottimo campionato, centrando una storica qualificazione ai playoff, dai quali siamo stati eliminati senza perdere, ma solo per il peggior piazzamento in classifica.

Greco Picerno
Credit: Az Picerno

Ciò che stiamo facendo in questa stagione è sotto gli occhi di tutti e ne siamo davvero orgogliosi: vogliamo continuare a far sognare questa splendida città e il nostro presidente, che non ci fa davvero mai mancare nulla.

Segreti? Lavoro, lavoro, lavoro. Dalla mattina alla sera, per me anche domani che è il 31 dicembre (sorride). Ma lo faccio con orgoglio e profondo senso di riconoscenza verso la famiglia Curcio. È davvero un privilegio lavorare per il Picerno”.

“L’ambiente che ho trovato qui è unico”

Fidelis Andria, Taranto, Chieti, Lumezzane, Reggina, Monopoli e, da ultimo, Picerno. Una carriera importante quella di Greco, che però ci tiene a sottolineare… L’ambiente di serenità e familiarità che ho trovato qui è davvero unico…”. E il campo sta parlando in maniera incontrovertibile… “Assolutamente e ne siamo super felici! A inizio anno abbiamo cambiato la guida tecnica, affidandoci a Emilio Longo, che seguivo da 4/5 anni. L’inizio non è stato facile, ma lo avevamo messo in conto anche perché per il mister era la prima esperienza tra i pro. Tuttavia, nonostante i risultati non ci dessero ragione, ritenevo che prima o poi ci saremmo rialzati e avremmo inanellato un filotto importante: tra novembre e dicembre è stato proprio così!

Oggi siamo in una posizione nobile della classifica, ma io sono sempre abituato a guardarmi dietro perché so bene che è un girone equilibrato e si deciderà tutto alla fine.

Il nostro obiettivo, dunque, rimane la salvezza: il Picerno deve mantenere la categoria e mettere un mattoncino alla volta per crescere nella maniera giusta.

Greco Picerno
Credit: Az Picerno

Siamo ambiziosi sì, ma vogliamo fare le cose per bene. Basti pensare che abbiamo il secondo budget più basso della categoria. Ma, e questo soprattutto in C credo sia una legge non scritta, più che i nomi contano le idee. Credo, in tal senso, che siamo stati bravi a costruire una squadra che sia il giusto mix tra calciatori giovani ed esperti come Gerardi, Dettori e Reginaldo.

Ora salviamoci, poi tutto quello che verrà in più lo prenderemo con grande entusiasmo. Sono convinto che se manterremo la posizione e avremo, di nuovo, la possibilità di giocare i playoff, ci divertiremo”.

Picerno, l’isola felice per tanti giovani

A proposito di giovani, in tanti a Picerno si stanno mettendo in mostra e sono già al centro del mercato… “Voglio innanzitutto dire che Picerno per i giovani è una piazza ideale, un’isola felice perché possono lavorare senza particolari assilli e con le giuste pressioni. Ne abbiamo diversi che stanno facendo molto bene e questo aspetto ci inorgoglisce ulteriormente. Penso a Pagliai, un ’02 di grande livello, che vanta già esperienze importanti in Serie D a Novara, dove ha vinto un campionato e Casarano…Monti, Allegretto e poi i due che si stanno mettendo più in mostra Kouda e De Cristofaro, sui quali ci sono già le attenzioni di club di categoria superiore. Per Kouda in particolare si sono mosse anche società di Serie A e B, ha doti fisiche e atletiche impressionanti, è un predestinato e ne sentiremo parlare…”.

Società snella, idee chiare e valorizzazione dei giovani. Tre elementi per pensare in grande…

A cura di Lorenzo Buconi