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Greco: “Picerno è la società delle opportunità. Apriremo un nuovo ciclo in estate”

Vincenzo Greco - Credits. Antonella Pace/AZ Picerno - www.lacasadic,com

Vincenzo Greco - Credits. Antonella Pace/AZ Picerno - www.lacasadic,com

L’intervista esclusiva al direttore generale.

Un centimetro alla volta. Per Tony D’Amato era maledetto, per l’AZ Picerno è vita. Centimetro dopo centimetro, i lucani hanno percorso tanti chilometri in Lega Pro, diventando ormai una solida realtà nel girone C.

Merito dello zio d’America, il presidente Donato Curcio, ma anche e soprattutto del suo braccio destro, Vincenzo Greco.

Ancora una volta il Picerno ha saputo migliorare e migliorarsi, facendo un altro passo in avanti. Centimetro dopo centimetro.

Il direttore generale rossoblù ha parlato della stagione appena conclusa e del futuro ai microfoni de LaCasaDiC.com.

“Cinque anni più che positivi”

Quasi sei anni a Picerno, in quella che ormai è diventata una seconda casa. In ogni stagione i rossoblù fanno uno step di crescita. “Quando dico che ogni anno bisogna migliorarsi non mi riferisco soltanto alla posizione in classifica, ma anche a una crescita a livello societario e sportivo. Puntiamo al miglioramento di stagione in stagione. Tornando indietro è stato positivo anche quello nei dilettanti. Abbiamo dovuto affrontare un anno in Serie D, non per nostre colpe, e non è stato facile, ma siamo tornati in Serie C. Poi i quattro anni in Lega Pro sono stati positivi. I cinque campionati e mezzo qui a Picerno sono tutti positivi perché c’è stato sempre un continuo crescendo”, ha esordito il direttore generale. La forza delle idee, l’oasi felice delle opportunità.

Picerno permette a tutti, allenatori e giocatori, di lavorare in grande. “Tra le note positive metterei anche il dato degli allenatori. Iniziando con Palo, che non aveva mai allenato in Serie D e ha conquistato la promozione. Poi con Colucci che veniva da tre esoneri e ha conquistato i playoff. Longo non aveva mai allenato nei professionisti e ha raggiunto due sesti posti. Tomei è venuto a Picerno dopo l’esonero di Monopoli e ha conquistato i playoff e tanti risultati positivi. Ci vogliamo pregiare di essere bravi innanzitutto nello scegliere prima le persone giuste e poi i professionisti”.

Vincenzo Greco - Credits. Antonella Pace/AZ Picerno - www.lacasadic,com
Vincenzo Greco – Credits. Antonella Pace/AZ Picerno – www.lacasadic,com

“A Picerno è importante la qualità del lavoro”

Una realtà di poco meno di seimila abitanti, ma la passione e la voglia di consacrarsi. Proprio l’amore per Picerno e un “piacevole obbligo” hanno convinto Vincenzo Greco a restare. “Gli attestati di stima e le telefonate con richieste per sposare un nuovo progetto non mancano. Io ho un obbligo nei confronti del presidente Curcio. Sono legato al Picerno da un punto di vista affettivo. Fino a quando avrò la possibilità di rimanere e continuare a lavorare come sto facendo, resto più a lungo possibile. Ho avuto la possibilità di lavorare in piazze importanti e mi sono tolto soddisfazioni. Non è importante la categoria, ma la qualità del lavoro. A Picerno ho la possibilità di farlo come se fossi in Serie B. In questo momento non me la sento di prendere in considerazione altre proposte”.

Un lavoro importante, anche grazie a chi lo affianca nel quotidiano. “Ringrazio i miei collaboratori, da solo non sarei nulla. I risultati si ottengono grazie a un lavoro di squadra. Devo ringraziare Roberto Franzese e Alessandra Giordano in primis, poi tutti i collaboratori che lavorano con me. Grazie al loro lavoro e sostegno riusciamo a ottenere questi risultati”.

Il futuro in panchina

Scelte vincenti anche in panchina. Sostituire Emilio Longo non era facile, ma con Francesco Tomei la scelta è stata azzeccata. “Avevamo visto il Monopoli. Come idee di gioco e concetti era simile al Picerno di Longo. Tomei è stata la prima idea quando Longo ci ha manifestato l’intenzione di andare via. Abbiamo trovato un professionista e sono convinto che avrà la possibilità di guidare squadre importanti e anche di categorie superiori perché, come Longo, è un allenatore preparato, innovativo e capace. Le sue idee si sposavano col nostro progetto e gli abbiamo dato fiducia. Siamo partiti forte, poi ci sono stati momenti di difficoltà. In quelle settimane abbiamo sorretto il suo lavoro e non lo abbiamo mandato via. Nelle difficoltà cerchiamo di continuare a credere nel progetto e non cambiare come magari fanno da altre parti”.

Un anno di traguardi con la possibilità di continuare assieme. Ma, come da modus operandi, non si tarperanno le ali. “Avevamo un’opzione: in caso di qualificazione ai playoff, il contratto si sarebbe rinnovato. Tomei ha un altro anno col Picerno. Abbiamo già parlato per capire entrambi cosa fare. Ci deve essere la volontà e la condivisione di alcune idee. In questi giorni prenderemo una decisione. Possiamo continuare tranquillamente o interrompere il rapporto. Se arriveranno società più blasonate, daremo a Tomei la possibilità di valutare nuove opportunità”.

“Ci sarà un rinnovamento”

Idee chiare anche per il gruppo squadra. Un (importante) ciclo si è concluso, ora se ne aprirà uno nuovo. L’imperativo sarà ringiovanire la rosa. Dopo diversi anni, Walter Guerra e Rodrigo De Ciancio lasceranno Picerno. “Quando scegliamo un calciatore guardiamo prima l’aspetto umano. Dopo 4-5 anni si chiude un ciclo. Guerra e De Ciancio lasceranno Picerno. Di comune accordo concordiamo che questo percorso è arrivato al termine. Vogliamo iniziare un nuovo ciclo mettendo dentro giocatori più giovani con cui lavorare per i prossimi anni. Vogliamo rinnovare il parco under, mettendo dentro giovani funzionali. Vogliamo continuare sulla falsariga degli anni passati con un rinnovamento della rosa. Abbiamo già una base solida. Stiamo discutendo alcuni rinnovi. La rosa verrà rivista per un buon 50%”.

Picerno come oasi felice per i giovani. Ora in diversi sono pronti a emigrare verso altri lidi, soprattutto Gabriele Pagliai. “Petito ha fatto un campionato importante ed è seguito da club importanti. Come lo stesso Summa. Pagliai sicuramente saluterà. Cercheremo un’opportunità che gli consenta di fare il salto di qualità. Ci sarà da lavorare questa estate. Il nostro obiettivo rimane individuare ragazzi provenienti da categorie inferiori e dargli un’opportunità. Saranno calciatori utili al nostro progetto e che potenzialmente possono ambire a palcoscenici più importanti. Il Picerno è la società delle opportunità”. Un nuovo ciclo, ma con il solito obiettivo. Prima la salvezza, poi il resto. L’ambizione va di pari passo con l’umiltà. Sempre. “Per una realtà come Picerno e per una società così giovane, l’obiettivo principale deve essere mantenere la categoria. Poi, grazie alle nostre qualità e bravura, riusciamo a fare di più, ma il budget che abbiamo a disposizione è da squadra che lotta per raggiungere la salvezza. Abbiamo il secondo monte ingaggi più basso del girone e siamo tra le prime squadre per minutaggio degli under. Solo per questi numeri dovremmo lottare solo per la salvezza. Lottare per obiettivi più importanti ci fa solo onore. Il primo obiettivo rimane la salvezza. Raggiunta quella, puntiamo sempre a migliorarci e toglierci delle soddisfazioni”. Un centimetro dopo l’altro, sempre in avanti per il Picerno.