Pietro Iemmello e il volo dell’Aquila: evviva lo Zar!

Evviva lo ZAR. Se i tifosi del Catanzaro dovessero dare un titolo a questo derby, probabilmente esordirebbero così. Come Fabio Caressa su Ronaldo dopo la tripletta all’Atletico Madrid. Pietro Iemmello segna nel derby contro il Crotone la rete del vantaggio e mima il gesto dell’Aquila, simbolo della sua città, della sua squadra. I giallorossi battono il Crotone per 2-0 nel derby e vanno a più 4 sui diretti avversari per la promozione. Sette giorni, ora in più ora in meno. Tanto è passato dalla sfida contro l’Avellino, da quel 95′ minuto. Il punteggio è sul 2-2, dal dischetto Pietro sbaglia, i giallorossi pareggiano al Partenio. Ma sette giorni dopo, come detto, Pietro si è già fatto perdonare.

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Biasci inventa un filtrante per Vandeputte, rasoterra in mezzo all’area del belga e lo Zar, come lo chiamano da queste parti, non sbaglia. È 1-0 al minuto 43′. Il Ceravolo implode. Letteralmente. L’esultanza di Pietro è un mix di emozioni, rabbia, ma soprattutto orgoglio. Prima il gesto dell’Aquila sotto la curva del Crotone e poi una corsa sfrenata sotto la Curva Massimo Capraro, baciando lo stemma.

Da Re Giorgio a Pietro lo Zar

Orgoglio, dicevamo. Quello di un ragazzo nato e cresciuto in curva al Ceravolo. Sognando un giorno di indossare quella maglia. Lo stesso che celebrava il suo arrivo a Catanzaro sulle note di Veramente di Mario Venuti, colonna sonora dell’ultima promozione in Serie B. Quella B che il Catanzaro vuole raggiungere a tutti i costi. Quell’ultima Serie B giocata con Re Giorgio Corona al centro dell’attacco. Un’eredità raccolta in poco tempo da Pietro Iemmello. Lo Zar e non più il Re. Come in un film. I giallorossi, qualora ce ne fosse bisogno, hanno trovato la loro guida. Primo posto nel girone C con 32 punti, 35 gol fatti e solo 6 subiti. Vantaggio di 3 punti dal Pescara, ora secondo e più 4 sul Crotone. 

Per Iemmello sono 7 in campionato, Pietro lo ZAR si è ripreso la sua città. 

A cura di Francesco Marra Cutrupi