Pineto, esordio con vittoria per il “Mariani” senza barriere

Vince e convince il Pineto, il “Mariani” senza barriere inizia a portare bene.
Il Pineto vince contro il Gubbio, grazie alla rete di Alessandro Pellegrino. Terza rete stagionale per il classe 2005 che regala ai suoi un Natale diverso. C’è stato l’esordio del “Mariani” senza barriere, ne ha parlato lo stesso club con un comunicato. Non poteva esserci esordio migliore per l’installazione del nuovo parapetto in vetro che, a partire dalla vittoriosa gara di ieri con il Gubbio, permetterà agli spettatori del Pineto Calcio di godere di una visibilità migliorata e di una fruizione dell’impianto “Pavone- Mariani” ancora più coinvolgente e inclusiva. L’obiettivo della Società biancazzurra, in linea con il progetto “Stadi senza barriere”, in costante espansione nel territorio nazionale, è quello di diffondere una nuova cultura dello stadio, inteso come luogo di spettacolo e condivisione dei valori più nobili dello sport.
I lavori preparatori del progetto sono iniziati nel mese di ottobre, con la riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, convocato dal prefetto Fabrizio Stelo a seguito della richiesta del Sindaco di Pineto Alberto Dell’Orletta.
La Prefettura ha accolto con grande entusiasmo il progetto di uno stadio più aperto e sicuro, confidando che la fiducia riposta nella tifoseria contribuirà alla diffusione dei sani valori dello spettacolo calcistico.
Un premio al costante impegno sociale e alla virtuosità del Pineto Calcio, che non ha mai registrato criticità in termini di ordine pubblico e che vedrà migliorare sensibilmente la fruizione dello spettacolo sportivo, senza compromettere la sicurezza.
Molto soddisfatto anche il Presidente del Pineto Calcio, dott. Silvio Brocco.
“Questo intervento – ha dichiarato – rappresenta per noi un passo importante verso un’idea di stadio moderno, aperto e condiviso. Il ‘Pavone-Mariani’ vuole essere un luogo in cui famiglie, tifosi e comunità possano vivere il calcio in sicurezza, senza barriere fisiche né culturali. Ringrazio le istituzioni, la Prefettura e tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione di un progetto che mette al centro le persone e i valori più autentici dello sport.” Perché il calcio deve essere sopratutto questo, uno spettacolo che unisce.
