Pescara, Plizzari: “Ho passato notti insonni dopo la finale. Prima dei rigori…”

Alessandro Plizzari (IMAGO)
Le parole del portiere biancazzurro a SportWeek, autentico protagonista nella finale di ritorno dei playoff contro la Ternana.
Una finale playoff vinta da assoluto protagonista. Determinante sia nei 90′ di gioco che nei supplementari, ma soprattutto ai calci di rigore. Alessandro Plizzari a Pescara è ormai considerato un’eroe, decisivo contro la Ternana per regalare agli abruzzesi una Serie B che mancava da quattro lunghi anni. E l’ha fatto alla sua maniera, da predestinato, un’etichetta che forse in alcuni momenti della sua carriera non ha portato troppo bene.
Pensare che il destino in quella notte si stava di nuovo mettendo contro l’ex Milan, da tanti dell’ambiente considerato per anni l’erede di Donnarumma. Al minuto 107, il portiere vola su un tiro di Damiani e si fa male alla caviglia sinistra. Il pubblico dell’Adriatico trattiene il fiato visto che la squadra di Baldini aveva finito le sostituzioni. Ma Plizzari riesce stoicamente a rimanere in campo e addirittura poi a neutralizzare tre calci di rigore a Ferrante, Casaola e Donnarumma.
Quel nome che ritorna uno scherzo quasi del destino, prima di lasciarsi andare alle lacrime questa volta di gioia e alla felicità più sfrenata. Il portiere ha raccontato le emozioni della finale playoff contro la Ternana in un’intervista uscita su SportWeek: “Dopo la finale ho passato due notti insonni. Tra adrenalina, festeggiamenti e felicità, non sono riuscito a chiudere occhio”.
Poi il curioso aneddoto: “E in mezzo c’era pure un trasloco. Appena arrivato a casa, la prima sera mi sono addormentato alle 10 e ho dormito fino alla mattina dopo”.

“Il mio 22 è il numero del destino”
E sui minuti precedenti ai rigori: “L’allenatore ha tirato in mezzo il destino? Ti dico solo che prima dei rigori ho saputo che hanno fatto una conta. Io non ero lì con loro perché non stavo bene, c’erano i fisioterapisti da me per cercare di rimettermi in piedi.
Beh hanno fatto la conta – continua il portiere – e che numero esce? Il 22, il mio 22. E da lì ho capito…”. Un segno del destino, un presagio di una notte speciale che ha visto l’ex Milan assoluto protagonista della partita dell’Adriatico, uno di quei momenti che difficilmente si dimenticano e che rimarranno nella memoria di molti da quelle parti.

Plizzari: “All’ultimo rigore mi sono detto…”
Due rigori parati alla sua destra, poi quello decisivo dalla parte opposta. Una spiegazione per il portiere c’è: “Avevo male alla gamba sinistra, poi però prima che l’avversario calciasse mi toccavo la destra, facendo immaginare che sarei andato dall’altra parte.
“Poi nell’ultimo tiro – conclude Plizzari – mi sono detto: o la va o la spacca. Mi butto alla mia sinistra, sulla gamba infortunata. Mi allungo, paro, vinciamo. Non me ne sono reso conto subito, poi ho visto i miei compagni correre verso di me e… sono scoppiato“.