È subito Pochesci show: “Chi con me vuole fare Checco Zalone casca male”

Il direttore Polcino: "Dimissioni Colucci? Lui sa e io so"

Pochesci
1 Febbraio 2023

Redazione - Autore

A Castellammare di Stabia è il giorno di Juve Stabia-Crotone (ore 21) ma anche della presentazione ufficiale di Sandro Pochesci. L’allenatore siederà per la prima volta sulla panchina dei gialloblù questa sera. Segui la diretta testuale della sua conferenza stampa aggiornando la pagina.

Juve Stabia conferenza stampa

Juve Stabia, la carica di Pochesci: “Dico quello che penso, non penso mai quello che dico”

Carico ed emozionato. Ecco Pochesci alla Juve Stabia: “Ringrazio la società che mi ha pensato e che ho già sfiorato lo scorso anno. Quando mi hanno chiamato non ci ho pensato due volte, chi non allena la Juve Stabia significa che non gli piace fare l’allenatore. Ho trovato una società organizzata e una squadra un po’ triste ma compatta. Io sono qui per cambiare pelle a questa squadra. Io presi un giocatore della Juve Stabia dopo averlo visto in una partita a Fondi. Era fuori rosa, tutti mi dissero che ero matto”.

Questo giocatore era Montalto, lo portai a Terni. Dissi che avrebbe fatto 20 gol e tutti i giornalisti si misero a ridere. Alla fine fece 20 gol. Questo per dirvi che per me la società ha operato bene, e il quarto posto in classifica lo dimostra. Il modulo sarà il mio, ma nel calcio contano i principi. I miei principi devono essere diversi da quelli che c’erano prima”.

Pochesci ha poi aggiunto: “Sono qui per migliorare: serve senso di appartenenza. Una tifoseria così ha una grande forza. Noi dobbiamo metterci non l’anima, qualcosa in più. Cambiamenti radicale perché questa squadra può fare bene, vedere i ragazzi con il sorriso. Si soffre insieme e si vince insieme. Nel calcio italiano le proprietà sono tutte straniere, fatevi una domanda. Qui c’è un proprietario del posto che investe nella squadra della sua città, meriterebbe solo un grande applauso. Cambiare le cose impossibili e renderle possibili, questa è la mia missione. Il mio obiettivo è portare la Juve Stabia in A, ma il contratto deve essere di un anno. A Terni me ne fecero cinque: lo strappai“.

Juve Stabia stadio Menti

Sulla squadra: “I leader in questa squadra sono importanti, ma siamo una squadra molto giovane. Per me chi potrebbe fare di più è Zigoni, perché è uno che in area può fare grandi cose. Dobbiamo metterlo in condizione di far gol. Ha i colpi, conosce la porta. Io dico quello che penso e non penso mai quello che dico”.

L’allenatore ha infine concluso: “Devo mettere i miei principi in testa a questi giocatori. Abbiamo una programmazione, non dobbiamo preoccuparci dell’avversario. Nasce un nuovo percorso, mi sto giocando la vita e non mi posso accontentare di fare solo la formazione. Io facevo il portantino, mio padre si sentì male quando lasciai il lavoro per allenare. Sono ambizioso, sono qui per dare le mie idee. Il mercato? Inutile acquistare tanto per farlo sul mercato”.

Quest’anno le prime due posizioni non si possono prendere, abbiamo una rosa molto giovane. I miei cambiamenti? Non vedrete mai una squadra difendersi perché nel calcio bisogna segnare un gol in più degli avversari. Sono frenetico, sono tranquillo solo quando la palla è dei miei giocatori. Lavorerò su questo con i ragazzi, normale che ci vorrà tempo ma vi farò divertire. I miei ragazzi sono più importanti anche dei miei figli. Sono curioso di capire se riesco a tirare fuori carattere e determinazione, senza mai partire battuti prima di una gara. Io decido la formazione un minuto prima.

“Dove può arrivare la Juve Stabia? Non lo so ma conosco il mio lavoro. Non c’è allenatore che quando subentra può pensare che andrà tutto male. Sarà il campo a dire cosa andrà bene e cosa andrà male. Io devo gestire i ragazzi. Questa squadra aumenterà il numero di gol ma ne subirà anche. Qualche giocatore si sveglierà. Il mio compito è migliorare la squadra, sono un insegnante e mi piace insegnare calcio. C’è un film di Zalone: vuoi essere ambizioso o vuoi mantenere il posto fisso? Ecco, se vuoi fare Checco Zalone non puoi essere allenato da me.

Pochesci, via all’avventura in gialloblù: a introdurlo Polcino e Di Bari

Sandro Pochesci ha preso il posto di Leonardo Colucci, che si è dimesso a sorpresa per motivi personali. A sostituirlo momentaneamente a Viterbo, dove la Juve Stabia ha vinto 1-0, è stato Giorgio Lucenti. Al fianco di Pochesci c’erano il direttore sportivo Giuseppe Di Bari e il direttore generale e amministratore unico Filippo Polcino.

Ed è proprio Polcino che ha dato il via alla conferenza stampa: “Oggi diamo il benvenuto sulla panchina della Juve Stabia a mister Pochesci che ha immediatamente accettato l’incarico. È carico, con tanto entusiasmo. Gli auguri di fare bene a lui e alla squadra. È finito il mercato, si vocifera tanto con la città che non sarebbe contenta dell’operato sul mercato. Non voglio alzare polveroni, ma sono sempre stato schietto. Oggi questa società, quando si è presentata a inizio anno, ha parlato di stagione di assestamento”.

“Oggi, tolto il Catanzaro, noi siamo in una posizione di classifica che forse non giustifica critiche verso questa proprietà. Non sono spariti tutti i debiti della società, ma stiamo lavorando per mettere a posto i conti. Il calcio italiano non naviga nell’oro, ma qui a Castellammare dobbiamo sempre stare attenti ai soldi. I Langella hanno sempre aperto a ingressi di nuove persone, ma nessuno fa offerte. Anzi, ho trovato persone della nostra amata città che mi hanno messo in difficoltà per il risanamento della società. Tornado a Pochesci, gli auguri di fare bene. Sempre forza Juve Stabia”.

Juve Stabia stadio Menti

“Sicuramente si può fare sempre di più. Dovete capire che noi abbiamo provato a migliorare la rosa, ma doveva essere un giocatore di categoria superiore. Purtroppo tanti affari sembravano chiusi e poi non sono andati in porto, e ce ne assumiamo la responsabilità. Ma ripeto, fare operazioni tanto per farle non ha senso. Questo è un gruppo compatto, mettere un giocatore dentro che può rompere gli equilibri è controproducente. Abbiamo pensato anche a questo. Santos? È venuto, si è messo in discussione. Ha avuto alti e bassi ma fondamentalmente lui ci ha fatto capire che non voleva più giocare in C. La sua cessione è stata una scelta del giocatore e lui ha detto di no a mezza Italia.”

“I Langella ci mettono passione. Soffrono quando perdono e quando non si riesce ad acquistare un calciatore che volevano. Abbiamo messo le basi per un progetto serio, dato che molti dei nostri giocatori che sono già monitorati da grandi squadre. Quando Di Bari prese Barosi ricordo le critiche, ora qualcuno di voi toglierebbe Barosi dalla porta della Juve Stabia? Oggi puoi permetterti di fare delle scommesse. Quando si cambia un allenatore, anche nel corso della stagione, è sempre una sconfitta. La colpa è sempre al 50 e 50. Colucci sa, io so e questo mi basta” ha proseguito e concluso Polcino.

Parola, poi, al direttore Di Bari: “Sapevamo dall’inizio che c’erano criticità, ovvero sul mercato che doveva allinearsi alla politica di assestamento della società. Nel mercato di gennaio ho sempre detto che sarei stato vigile con la società che mi ha concesso un budget importante. Non siamo riusciti a portare gente che abbiamo trattato, ma chi indossa la maglia della Juve Stabia la deve onorare. Faccio un grande in bocca al lupo a Pochesci”.

“Sono stati contattati calciatori che potevano alzare l’asticella. Non sono voluti venire ma si va avanti. Andiamo avanti con quello che abbiamo. Con Santos situazione anomala: non è stato messo nella condizione migliore per fare bene ed è stato bersagliato dai tifosi. Lui ha preferito andare via dato che né lui né noi eravamo contenti, e infatti firmerà in Spagna. Procediamo come stiamo facendo”.

Dal corrispondente Carmine Rossi