Arleo-Martino e la rivoluzione di gennaio: il Potenza è salvo col dinamico duo

Dal mercato al cambio in panchina: i rossoblù salvi con una giornata d'anticipo

potenza
17 Aprile 2022

Redazione - Autore

Dopo quasi una stagione tra alti e bassi, il Potenza con il pari con la Juve Stabia centra la salvezza matematica. La gara rappresenta un ulteriore dimostrazione del buon lavoro portato avanti negli ultimi mesi dalla società lucana. Una crescita nata dagli impulsi della proprietà e concretizzata dalla competenza del giovanissimo Ds Giovambattista Martino, dalla tenacia di uno storico volto del club, l’allenatore Pasquale Arleo.

Le speranze salvezza del Potenza sono state legate imprescindibilmente al buon esito di questa “rivoluzione” gentile.

Il calcio di Martino: calciomercato di gennaio forsennato

Entra in carica già a novembre 2021. Giovambattista Martino ha avuto modo di studiare con accuratezza le mosse da compiere per salvare il Potenza dalle sabbie mobili della zona retrocessione. Una scelta coraggiosa, quella di affidarsi ad un direttore sportivo poco più che trentenne, ma sicuramente ben ponderata. Perché l’uomo chiamato a dare una scossa all’intero ambiente rossoblù è uno degli astri nascenti del calcio italiano. Non con i piedi, bensì dietro una scrivania, Martino ha già raccolto consensi nella sua seppur breve carriera professionale. Prima gli esordi in veste di agente Fifa, e poi la chance da Ds al Rende. Tre anni nella sua Calabria che faranno conoscere le abilità e la conoscenza del giovane crotonese a tutto il panorama calcistico italiano.

Poi, il cambio di scrivania: a sfruttare il talento di Martino arriva prima il Parma, che decide di puntare su di lui come promettente scout e scopritore di talenti. Passaggio che convincerà Pantaleo Corvino ad affidargli la responsabilità dell’intera Area Scouting del Lecce. Un incarico di certo prestigioso che l’ex Rende dovrà abbandonare dopo pochi mesi per dedicarsi anima e corpo all’impresa Potenza.

“Sono orgoglioso di essere direttore di una squadra forte” – più di una sfida, quella intrapresa da Martino nella società di patron Caiata. La convinzione di poter determinare in un ambiente caldo come quello potentino. La voglia di tornare a fare calcio “vero” in Serie C.

Già in fase di presentazione il nuovo Ds aveva espresso con chiarezza la tipologia di calciatore a cui il Potenza avrebbe mirato a gennaio: “Un giocatore che viene a Potenza si sente vivo. Se non prova quest’emozione non può venire a Potenza”.

Il cambio di marcia con Arleo

Sarà questo il leitmotiv di una vera e propria rivoluzione invernale che non coinvolgerà solo l’organico, ma anche la guida tecnica. Nell’ultima settimana di gennaio, infatti, Trocini, a cui Martino è legato dai tempi di Rende, viene sostituito da Pasquale Arleo, il terzo allenatore stagionale del Potenza.

Quella di Pasquale Arleo non è una prima volta sulla panchina dei lucani: già nelle stagioni 06/07 e 07/08, le storie dell’allenatore pontino e del Potenza si erano incrociate, forse nelle annate più emotivamente coinvolgenti del club rossoblù. Tornato in panchina il 24 gennaio 2022, l’ex Picerno ha lasciato il proprio ruolo di responsabile del settore giovanile per dedicarsi alla salvezza della prima squadra.

Il primo step per migliorare una situazione di classifica disperata è stato quello di ricompattare un ambiente con l’umore sotto i tacchetti e le speranze ridotte al lumicino. Un lavoro psicologico tanto delicato quanto fondamentale, portato avanti da un uomo profondo conoscitore dell’ambiente e delle caratteristiche dei giocatori.

Anche grazie all’innesto di uno scatenato Cuppone, il Potenza ha abbandonato l’ultima piazza e negli ultimi mesi è riuscito a imporsi con successo su Foggia, ViboneseLatina e in altre occasioni. Un importante scatto in classifica che ha consentito al Potenza di centrare la salvezza con una giornata d’anticipo.

Chi sul campo, chi nelle stanze del calciomercato. Il dinamico duo Martino-Arleo ha trovato le chiavi giuste per reindirizzare una stagione che fino a poche settimane fa appariva quasi irrecuperabile.

A cura di Pietro Marchesano