Pro Patria, la presidente Testa: “Ho sempre messo il club al primo posto”

Patrizia Testa presidente della Pro Patria, www.lacasadic.com
“Le parole della presidente della Pro Patria, Patrizia Testa
La Pro Patria esce sconfitta dalla sfida contro il Renate per 0-3. Un match che ha visto i nerazzurri andare in vantaggio con ben due gol nel primo tempo per poi calare il tris nei minuti di recupero della sfida. Al termine della gara si è presentata in conferenza la presidente Patrizia Testa per chiarire alcuni punti fondamentali: “Mi sento in dovere di dire due parole a titolo personale”. Questo l’esordio. Poi prosegue: “Io credo che sia giusto da parte mia mettere la faccia dopo queste tre giornate di contestazione. Non sono potuta venire prima perchè, come sapete, ero inibita“.
La presidente continua chiarendo un punto fondamentale: “Io non ho fatto la guerra a nessuno. Sono stata la persona che ha subito. L’impegno personale mio e della mia famiglia c’è sempre stato, non ci siamo mai tirate indietro. Abbiamo sempre cercato di allargare la compagine societaria con azionisti della zona. Dopo l’esperienza negativa con i napoletani, si è avvicinato il dottor Bassi. In sintonia siamo improntati alla volontà di fare il bene della nostra società“.
La presidente analizza anche il momento della squadra: “I risultati non ci stanno dando soddisfazioni. Sicuramente entreremo con il ds Turotti a dare rimedio in questa situazione che non riusciamo a scollarci. Sono avvenute componenti negative che hanno accelerato al ribasso le nostre speranze. Io non mi sento direttamente colpevole dei risultati. Io nei discorsi tecnici non mi sono mai intromessa”.
Prosegue: “Se qualcuno è più bravo o capace, io non sono una persona che vuole tenere a tutti i costi la Pro Patria. Ho più disagio dei tifosi che stanno sugli spalti. Dal mio lato ci sono guadagni che la mia famiglia ha guadagnato onestamente e messo a disposizione al club. Non voglio meriti o applausi. Non si può negare quello che abbiamo fatto. Si è visto anche con la riammissione..”.
Il futuro societario
La presidente della Pro Patria, Patrizia Testa, si è soffermata sia sul mercato di gennaio che sul futuro della società: “A gennaio il ds Turotti avrà mandato per fare ciò che serve per migliorare la situazione di classifica che è inaccettabile. Non tollero maleducazione e minacce che mi sono arrivate sia a me che a componenti fedeli alla società. Minacce a chi ha tolto alla sua famiglia e sé stessa per dare al club. Io vorrei lasciare la Pro Patria in questa categoria e in mano a persone per bene. Questo è un pensiero da cui non prescindo“.
Prosegue parlando del rapporto con i soci: “Con la Finnat era già accurato l’intervento importante. Io ho sempre lasciato carta bianca per l’operatività. In questo momento c’è da fare un intervento importante. Peggio di così c’era solo il primo anno di Serie D dove avevamo anche una penalizzazione ed era la mia prima esperienza in un mondo dirigenziale diverso. Quell’anno è uno scotto che ho pagato il prima persona. Patrizia Testa non è una vigliacca, non è una persona che è qui per esibire sè stessa ma è qui per lo stimolo per trovare la possibilità di dare continuità ai sacrifici che la famiglia ha messo in atto. La Finnat mi sta dando la possibilità e mi accompagnerà all’uscita, che non so quantificare in che tempi. Quando dico qualcosa ci metto sempre la faccia. Con il dottor Bassi già nei primi approcci si parlava di portarsi in maggioranza. Questa rimane la traccia principale. La sua presenza alla festa delle giovanili è stata anche per smuovere i pensieri che si erano fatti“.

Pro Patria, la presidente Testa: “Non temo il confronto”
E sulla sua presidenza aggiunge: “In 10 anni ho avuto solo uno striscione che mi ha amareggiato. Oggi non posso essere eterna. Il dottor Bassi mi ha permesso di far partire questa graduale uscita. I risultati non aiutano, io sono fiduciosa. Patrizia Testa non lascerà mai la Pro Patria per mancanza di amore”. Prosegue analizzando il rapporto con il ds: “Turotti è stato fondamentale per i miei 10 anni. Questo è un momento veramente critico e ci attiveremo per fare questi interventi a gennaio”.
A conclusione un commento sulla sgradevole situazione che si è creata con il Museo dello stadio: “Io credo di avere la forza perché non ho scheletri dell’armadio. C’è gente vigliacca che va a colpire a casa di altri senza pensare che forse in questi 10 anni di Pro Patria ho avuto considerazioni anche da parte di altri tifosi. Gli ultras rivali mi hanno detto: “Una proprietà come la sua vanno solo apprezzate, non ci sono fini personali”. I nostri ultras sono ragazzini che magari vengono manovrati da “vecchietti” che hanno secondi fini. Io non temo il confronto, non temo la civiltà. A nome della Pro Patria, al secondo/terzo anno, sono stata obbligata a firmare una convenzione legata allo stadio e ai suoi ambienti”.
“Questa estate sono stata chiamata nuovamente dal vice sindaco che mi invitava a sottoscrivere, visto che abbiamo convenzione totale, a ratificare con atto scritto che il Museo disponesse di questi locali. Adesso abbiamo l’obbligo di avere l’hospitality. oggi c’è stata la partita e come di consueto c’è l’hospitality. Abbiamo però comunicato al Museo, con atto scritto e informato anche il Comune, che avremo utilizzato lo spazio non durante l’intervallo ma al termine del match per avere un momento anche con la stampa e scambiarci gli auguri. Il Museo ha mostrato uno stato di diniego pesante. L’Avvocato Zema ha replicato che la Pro Patria non deve chiedere il permesso ma informare. Qualcuno questa mattina, nascondendosi, ha fatto sparire la totalità dei reperti del museo. Questa è stata la pochezza”.
