Dal playout al debutto: Pro Patria-Pro Vercelli, 99 giorni dopo è di nuovo sfida

Pro Patria. lo stadio Carlo Speroni / Lacasadic
Dalla doppia sfida per la salvezza, al primo turno di campionato
Eccola, la storia che si ripete. “E già, siamo ancora qui”, cantava Vasco Rossi, e non si può fare a meno di sentire quelle parole riecheggiare nell’aria quando Pro Patria e Pro Vercelli si ritrovano, ancora una volta, l’una di fronte all’altra.
Sì, ancora loro. Due squadre legate da un filo sottile di rivalità e destino, che il tempo non riesce a spezzare. Si erano lasciate il 17 maggio a Vercelli, in un pomeriggio che ha avuto il sapore amaro della retrocessione per i lombardi. Ma il calcio, si sa, ha un cuore tutto suo: batte al ritmo delle sorprese, dei ritorni inaspettati, delle sfide che restano sul petto come cicatrici.
Un’estate, questa, che ha regalato un inatteso colpo di scena: il ritorno in Serie C della Pro Patria, chiamata a riprendersi il suo posto dopo la rinuncia della Lucchese. Una nuova occasione, un nuovo inizio. E con l’arrivo dell’allenatore Greco, è tornata anche quella fame, quella voglia di riscatto.
Novantanove giorni. Tanto è bastato perché il fuoco si riaccendesse. Ed eccole di nuovo lì, pronte a incrociare gli sguardi nella prima giornata di campionato, nel solito, combattuto girone A. Non è solo una partita: è un déjà-vu carico di orgoglio, di rivincite sussurrate tra i denti, di ferite ancora vive. Due maglie, due storie, una sola voglia: scrivere un finale diverso.
Una sola parola
Il destino. Non c’è parola più adatta per raccontare l’intreccio di emozioni, speranze e delusioni che accompagna la sfida tra Pro Patria e Pro Vercelli. Due squadre che il tempo, con sottile ironia, ha voluto mettere nuovamente una di fronte all’altra. La scorsa stagione, fu il palcoscenico dei playout a decidere le loro sorti: una doppia sfida sospesa tra la paura e il coraggio. Allo “Speroni”, nel primo atto, fu la Pro Patria a sorridere. Un gol del solito instancabile Ferri accese l’entusiasmo dei tifosi lombardi e fece sognare la salvezza. Ma nel calcio, come nella vita, tutto può cambiare in un attimo. E infatti, al ritorno, bastò un lampo della Pro Vercelli per ribaltare il destino: un solo gol, quanto basta per restare in Serie C e lasciare alla Pro Patria l’amaro sapore della retrocessione.
A Vercelli fu festa grande. Un’esplosione di gioia sugli spalti, cori che abbracciavano i giocatori e lacrime di sollievo dopo novanta minuti giocati con l’anima, tra palloni contesi e occasioni sfumate per un soffio. Dall’altra parte, invece, il silenzio. Quello pesante, che accompagna chi ha dato tutto ma ha perso. La Pro Patria uscì dal campo con il morale a pezzi, ma con una certezza nel cuore: questa ferita non sarebbe rimasta aperta per sempre. La voglia di rinascere, di tornare più forte, era già lì, nascosta tra le lacrime.

99 giorni dopo: il riscatto
Ed eccoci qui. Un nuovo campionato, una nuova pagina da scrivere. Ma con lo stesso titolo sul copione: Pro Patria contro Pro Vercelli. Domenica 24 agosto, alle ore 21, le due squadre torneranno a calcare il campo per la prima giornata di Serie C, esattamente 99 giorni dopo quell’ultimo, intenso capitolo che aveva chiuso la scorsa stagione. Molto è cambiato in quei tre mesi scarsi. La Pro Patria ha dovuto ricominciare quasi da capo, rinata tra le ceneri di una retrocessione che sembrava definitiva, ma smentita da un destino beffardo, o forse generoso, che le ha restituito un posto in Serie C dopo la mancata iscrizione della Lucchese. Una seconda possibilità, colta al volo. Il direttore sportivo Turotti è rimasto saldo al timone, mantenendo con sé solo pochi volti familiari, come l’inossidabile Ferri e il portiere Rovida. Per il resto, è stato un cantiere aperto: nuove sfide, nuove scommesse. In panchina, una figura giovane ma carismatica: Leandro Greco, allenatore con fame di riscatto, idee chiare e un progetto ambizioso. Ha plasmato una squadra che mescola freschezza e esperienza, costruita in fretta, con cuore e pazienza, nonostante un mercato complicato e iniziato in ritardo.
Dall’altra parte, una Pro Vercelli rivoluzionata. Nuova proprietà, nuovo direttore sportivo, nuova guida tecnica. Anche qui, volti nuovi e rinforzi mirati, tra cui un nome che risuona forte nel cuore dei tifosi della Pro Patria: Leonardo Piran, cresciuto con la maglia biancoblu addosso, protagonista di tante battaglie, e ora pronto a sfidare il suo passato, proprio in quella sfida che ha segnato l’addio. Ora, come sempre, sarà il campo a parlare. Due squadre che si ritrovano ancora una volta di fronte. Due cammini appena iniziati, con lo stesso desiderio: partire col piede giusto, riscattare ciò che è stato o confermare quanto conquistato.
Il passato è ancora lì, a ricordare. Ma è il presente, adesso, a voler scrivere una nuova storia