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E poi dicono che è solo un gioco: il dolore della sconfitta e le lacrime di Nobile

Renate, le lacrime di Nobile dopo l'errore contro la Giana Erminio

Renate, le lacrime di Nobile dopo l'errore contro la Giana Erminio

Il Renate perde nel recupero contro la Giana Erminio e dice addio al sogno promozione: decisivo l’errore del portiere.

Si sa, il calcio dà e il calcio toglie. Questo sport è un’altalena di emozioni, dalla più bella alla più brutta. Sorpresa, entusiasmo, gioia, ma anche rabbia, dolore, frustrazione. Questione di momenti, di attimi, quasi di frame cinematografici. In un nulla si passa dal tutto a niente, e viceversa.

Lo descriveva bene già Umberto Saba, poeta amante del “pallone”, sport del popolo, nella sua poesia “Goal”. Eccovene un estratto: “Il portiere caduto alla difesa ultima vana, contro terra cela la faccia, a non vedere l’amara luce. Il compagno in ginocchio che l’induce, con parole e con la mano, a sollevarsi, scopre pieni di lacrime i suoi occhi. La folla – unita ebbrezza – par trabocchi nel campo: intorno al vincitore stanno, al suo collo si gettano i fratelli.”

Forse non ci sono parole migliori di queste per descrivere cosa è accaduto tra Renate e Giana Erminio allo stadio “Città di Meda” Mino Favini intorno al 96′ minuto di gioco, quando il risultato era sull’1-1. Sono fotografia in versi di ciò che è stato. Dopo più di novanta minuti di grande intensità che hanno regalato una montagna russa di emozioni a tifosi e giocatori, succede l’impensabile.

I nerazzurri, che hanno bisogno almeno del pareggio per passare al prossimo turno, sono messi alle strette dalla squadra di Chiappella durante tutta la ripresa, ma resistono all’assedio fino all’85’. Poi qualcosa può cambiare le carte in tavola. Mangiapoco atterra Delcarro in area di rigore e il direttore di gara indica il dischetto. Dagli undici metri va Plescia, ma Mangiapoco intuisce e si riscatta per l’errore commesso in precedenza. Si resta sul pari, la Giana ci crede. Nichetti e compagni vogliono la vittoria e continuano il forcing d’attacco. Eccoci arrivati al 96′. Nobile, in uscita alta, non trattiene e la palla scivola via dai guantoni, Tirelli si avventa sul pallone e con un morbido pallonetto segna la rete che vale la qualificazione. Esulta con tutta la squadra in una corsa sfrenata, si toglie la maglia. Dall’altra parte, però, il portiere del Renate si dispera e, a partita non ancora finita, scoppia in lacrime.

La dura legge del gol

Essere un portiere è una scelta di vita. Come si dice sempre, scherzando, chi decide di giocare tra i pali non ha tutte le rotelle al proprio posto. Difendere la porta è un compito delicato ed è molto facile passare da capro espiatorio quando le cose non vanno bene, quando si subisce un gol pesante, che nell’immediato cancella tutti gli interventi buoni e salva risultato fatti in precedenza. Nobile lo sa bene e quelle lacrime sono sintomo di questo.

Dopo una partita passata a scacciare minacce dalla propria porta, è dura dover digerire un errore all’ultimo minuto che, seppur del tutto involontario e frutto del caso, getta al vento qualcosa di veramente importante per l’intera squadra. Qualcosa per cui si è lavorato tutto l’anno. E così, gli abbracci a fine gara possono solo essere un’amara consolazione. Restano, comunque, un’immagine bella, uno spot per il gioco di squadra. La forza del gruppo aldilà dei limiti e degli errori del singolo. D’altronde, si è tutti sulla stessa barca.

È un duro lavoro ma…

Quello del giocatore, che sia tra i pali o di movimento, è un mestiere precario, legato a performance e stati di forma, soprattutto in categorie come la Serie C, dove si è in costante bilico tra la possibilità di ambire a palcoscenici migliori e la paura di sprofondare in basso, nel calcio delle serie minori.

In questo limbo è facile perdersi e un solo errore può far passare in secondo piano quanto di buono si è fatto nella propria carriera. Possiamo ben immaginare, quindi, cosa è passato in quel momento nella testa di un ragazzo che, prima di essere portiere, è una persona che vive, al pari di tutti, di sentimenti e stati d’animo.