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Rimini, le parole di D’Alesio, Bellodi e del sindaco Sadegholvaad sulla situazione

D'Alesio in conferenza stampa

D'Alesio in conferenza stampa, www.lacasadic.com

Le parole dell’allenatore e del capitano della squadra romagnola al Corriere Romagna

Ore sempre più calde e tese in casa Rimini, con il club romagnolo che è sempre più lontano dalla permanenza in questo campionato.

A riguardo si è espresso ai microfoni del “Corriere Romagna” l’allenatore del club Filippo D’Alesio, sottolineando con grande amarezza e rammarico il suo pensiero: “Eravamo rientrati da poco negli spogliatoi dopo l’allenamento quando è arrivata una telefonata dall’Associazione Italiana Calciatori che ci ha avvertito che la società era stata messa in liquidazione“.

D’Alesio prosegue: “All’inizio abbiamo pensato a un disguido perché non solo nessuno di noi non sapeva nulla ma, anzi, ci era stato assicurato che la gestione sportiva sarebbe continuata senza problemi. Sono, siamo, tutti sconvolti, amareggiati e anche arrabbiati perché certe cose nel 2025 non possono succedere. Da luglio abbiamo vissuto una situazione imbarazzante che non augurerei neppure al mio peggior nemico”.

Continua: “Siamo stati abbandonati a noi stessi, vivendo nell’incertezza più totale, tra promesse sempre disattese e stipendi che ancora ci devono essere pagati. Anzi, venerdì sarebbero dovuti arrivare i soldi di settembre e ottobre e, invece, così il rischio è di non ricevere neppure quelli. Abbiamo provato a contattare tutte le persone coinvolte in questa situazione ma nessuna ci ha risposto. Finire così è una coltellata che non meritavamo, come non lo meritava la città e soprattutto i tifosi. Siamo stati presi tutti in giro. Noi, io, i miei collaboratori e i ragazzi, abbiamo sempre dato l’anima per onorare questa maglia e questi colori, e questo nessuno potrà mai togliercelo“.

Il sindaco Sadegholvaad: “Vogliamo salvaguardare i nostri giovani”

Il sindaco di Rimini, Jamil Sadegholvaad ha deciso di inviare questa mattina una lettera al Presidente della Figc Gabriele Gravina per occuparsi del destino del settore giovanile della Rimini calcio, a seguito della revoca dell’affiliazione della società per via della messa in liquidazione decisa dai soci.

Come riportato da newsrimini, nella lettera il sindaco sottolinea la fine di questa vicenda arriva: “Dopo mesi di vicissitudini societarie francamente poco dignitose, che però portano con sé effetti sportivi e soprattutto sociali che riteniamo sia interesse di tutti evitare“.

Quello che il presidente vuole evitare è l’interruzione dell’attività calcistica per l’intero settore giovanile e per le squadre femminili. Visto l’impatto che questa decisione avrebbe su le centinaia di ragazzi e ragazze e sulla loro famiglia. Oltre al fatto che in caso tale scenario vedesse la luce, il danno sociale per Rimini sarebbe grave ed evidente. Sadegholvaad ha chiesto: “la possibilità di una deroga normativa che permetta alle squadre del settore giovanile e della femminile di concludere regolarmente i campionati in corso“.

De Vitis e i veterani del Rimini in conferenza stampa - www.lacasadic.com
De Vitis e i veterani del Rimini in conferenza stampa – www.lacasadic.com

Gabriele Bellodi:”dal ritiro viviamo un inferno, situazione penosa”

Infine a rilasciare alcune dichiarazioni sempre al “Corriereromagna” è stato anche il capitano della squadra Bellodi che ha detto con lo stesso rammarico e rabbia del suo allenatore: “A questo punto è la degna conclusione di una situazione penosa. Mi chiedo solo come sia possibile, dopo tutto quello che è accaduto in questi ultimi anni, che certe situazioni possano ancora verificarsi. È dal ritiro che viviamo un inferno fatto di parole che non hanno mai avuto un seguito, di promesse mai mantenute, di un abbandono totale”.

Concludendo: “Senza contare il fatto che non percepiamo soldi da agosto. Adesso l’importante è che ci diano una deroga per permetterci di accasarci fin da subito, senza attendere gennaio. Molti di noi hanno famiglia, ci sono ragazzi che con quei soldi vivono il loro quotidiano. Il rischio è che non ci vengano mai corrisposti. Mi chiedo: ma chi doveva controllare, dove era? Rimane tanta amarezza per i nostri tifosi e per la città perché una fine così ingloriosa non se la meritava nessuno”.