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Rimini, D’Alesio: “La colpa è mia. Ai ragazzi non va data nessuna responsabilità”

D'Alesio allenatore del Rimini

L'allenatore del Rimini D'Alesio, crediti Imago, www.lacasadic.com

Le parole dell’allenatore del Rimini, D’Alesio

Il Rimini esce sconfitto dal match casalingo contro il Bra valido per il dodicesimo turno di campionato. Al termine della sfida si è presentato in conferenza stampa l’allenatore Filippo D’Alesio. Tanti i temi toccati, dall’atteggiamento alla partita in generale.

L’allenatore ha commentato subito il morale della squadra: “Noi siamo molto aggregati in questo momento a quei risultati che ci danno una spinta in più. Sappiamo che non possiamo pensare di vincere tutte le partite, questa era una partita alla nostra portata. Io mi prendo la responsabilità, ai ragazzi non è da dare nessuna responsabilità. La colpa è tutta mia, i ragazzi hanno fatto quello che avevo chiesto. Chiedo scusa a tutto il popolo di Rimini perché so che ci tenevano tutto. Ci tenevamo”.

Un atteggiamento diverso che l’allenatore commenta: “Qualcosa succede sempre. Ci sono sempre situazioni societarie che possono spostare. Ma non dobbiamo prenderci questo alibi. Torno a ripetere, la colpa è mia. Dobbiamo fare di più”.

D’Alesio si sofferma anche sui giocatori schierati in attacco, Leoncini a supporto di Boli, una scelta che definisce: “Dovuta a quello che poteva essere il piano gara per avere un centrocampista in più molto fuori, quindi mettere in difficoltà con Leoncini: piuttosto che avere un attaccante, avere un giocatore che svariava tra le linee. Era per fare un centrocampo più maturo e tenere delle armi da usare a partita in corso, tipo Capac, che ti poteva dare qualcosa di diverso. Oggi non è andata. Secondo me è stata più una questione di cuore, di anima, eravamo meno Rimini di quanto non lo siamo stati fino adesso”.

Rimini, D’Alesio: “Oggi eravamo svuotati. Non so se è una questione societaria o nostra di approccio”

Non poteva mancare un commento dell’allenatore del Rimini D’Alesio, sull’atteggiamento mentale della squadra: “Quella fiamma che abbiamo tenerla sempre alimentata, un po’ è fisiologico, non può essere costante sempre nello stato d’animo, nelle vibrazioni che hai. Comunque, se dovessi ripensare alla partita abbiamo avuto delle sbavature: nel primo gol penso a un rinvio del portiere, una situazione quindi di controllo. Quello mi fa pensare a una situazione più di disattenzione. Abbiamo steccato forse per la prima volta la partita dal punto di vista dell’atteggiamento. Altre volte abbiamo fatto errori di questo tipo, anche a Campobasso. Noi abbiamo ad oggi nel nostro percorso la sensazione che nel momento in cui abbiamo un calo di tensione, non pensiamo all’azione. Com’è successo a Ravenna, gli avversari sono stati più bravi, più furbi, hanno anticipato rispetto a noi quello che stava per accadere. Dobbiamo migliorare questa situazione, io in primis”.

Prosegue: “Sono d’accordo perché non abbiamo scuse, era una partita che avremmo potuto giocarci molto meglio. Anche il fatto di aver preso il secondo gol, saremmo potuti restare sull’1-0. Non possiamo chiedere ai ragazzi di avere un’attenzione sempre alta, uno stato emotivo importante. Non lo fa nessuno e non possiamo pretenderlo nemmeno noi con le problematiche che abbiamo”. A conclusione un commento sulla possibile cessione del club“L’analisi che faccio è che quando parti vivi di quella novità, quella voglia di uscirne fuori con cattiveria, con foga. Poi è naturale che quel tipo di passione si potrebbe affievolire e potrebbero venire fuori delle situazioni psicologiche che un pochino ti svuotano. Oggi eravamo un pochino svuotati. Non so se è una questione societaria o nostra di approccio. La partita di oggi non è giustificabile”.