Rimini, la vittoria contro la Next Gen mette fine alla “maledizione” del Romeo Neri

9 mesi e 278 giorni dopo l'ultima volta i biancorossi trovano i tre punti in casa

Rimini Tifosi
16 Settembre 2023

Alvise Gualtieri - Autore

Phileas Fogg, il gentiluomo inglese protagonista di un celebre romanzo d’avventura di Jules Verne impiega 80 giorni per compiere la circumnavigazione del globo terrestre. Per vincere una scommessa fatta con gli amici. Un’impresa. Senza dubbio proibitiva. Quasi come trovare una vittoria del Rimini Football Club allo stadio “Romeo Neri”. Già, perché per poter raccontare di tre punti conquistati fra le mura di casa bisogna attendere la bellezza di 278 giorni. Il gioco del calcio è anche questo: attesa e sacrificio. L’abilità sta nel cogliere le occasioni quando si presentano. Come affrontare un viaggio.

L’ultima vittoria al Romeo Neri

10 dicembre 2022. Una delle ultime pagine scritte nel diario di viaggio dei tifosi del Rimini FC. Un percorso lungo. L’equivalente di tre giri del globo. Secondo Verne. Che vede un alternarsi di ostacoli a sentieri dolci che regalano anche qualche sorriso. Il riassunto di un campionato di calcio. Un ricordo, sino ad oggi, sempre più vivo. Perché accende speranze e giustifica una passione. Sorrisi. Il bello di seguire la propria squadra. Dallo stadio. Il luogo nel quale il calcio emana tutto il suo sentimento. Emozioni contrastanti. Condivise con i propri beniamini in campo. Questo è ciò che rievoca quella data. Il motivo? Il più facile da immaginare: una vittoria. Ma non una qualunque. L’ultima al “Romeo Neri”. Lo stadio di casa. Quello in cui si sprigiona tutto il calore del tifo biancorosso. Si gioca Rimini Ancona, gara valida per la diciottesima giornata di Serie C 2022/2023.

Rimini squadra
Credit: Rimini FC

A portarsi in vantaggio sono i marchigiani con un gol al settimo minuto di Simonetti. Il Rimini si accende nel secondo tempo. Merito di uno dei centrocampisti più decisivi della regular season della passata stagione: Andrea Delcarro. Passano solo tre minuti e Tanasa, altro uomo di metà campo, chiude la pratica. Dal triplice fischio di quel match i supporters romagnoli non torneranno più a esultare, cantare e festeggiare i tre punti nel loro stadio. Il “Neri” diventa un vero e proprio tabù. Nel proseguo della stagione scenderanno dalle gradinate con 4 sconfitte e 7 pareggi. I playoff conquistati affievoliscono l’amarezza di questa spiacevole statistica. Ma il dispiacere di un grido di festa strozzato e di un mancato abbraccio con chi soffre ogni domenica sugli spalti rimangono. Ma un viaggio è fatto di tappe. Con i relativi pit stop. Lo stimolo è la voglia di andare oltre. Di ripartire. Anche nelle sfide più ostiche.

rimini cesena

Rimini, in casa si vince di rimonta; anche dopo 278 giorni

Eureka!” L’esclamazione più appropriata per descrivere quanto accade al Rimini nella partita contro la Juventus Next Gen. La squadra di Gabriel Raimondi contro i bianconeri risolve un’annosa faccenda che la perseguita da troppo tempo. “La maledizione” del “Romeo Neri”. Quello stadio tano amato. Tanto vissuto dai tifosi biancorossi quanto avaro di soddisfazioni. Oggi no. Il 4-3 ottenuto contro i ragazzi di Brambilla scrive la parola fine. Il Rimini torna a vincere nel suo stadio dopo 9 mesi e 278 giorni dall’ultima volta. Davanti al suo pubblico. Contro una squadra nella quale i talenti non mancano. Parola dell’allenatore biancorosso: “I giocatori della Next Gen sono talenti che quando aprono il gas hanno un passo chei in questa categoria non siamo abituati a vedere”. L’avvio di gara è la dimostrazione. Pronti via. Un minuto di gioco e Comenencia porta in vantaggio i bianconeri. Sugli spalti si diffonde il presagio del solito film. L’ennesima sconfitta all’ombra del Ponte di Tiberio. Poi il lampo. Capanni riceve palla sulla sinistra e scarica un destro potente verso la porta di Daffara. Pareggio.

Rimini Gigli
Credit: Rimini FC

Neanche trenta minuti di gioco e Cerri, rapace d’area di rigore, raccoglie una respinta di Colombo e insacca. Next Gen ancora avanti. Sguardi attoniti, visi che sbuffano, mani fra i denti e tensione alle stelle. La reazione dei tifosi biancorossi. E quella maledizione che incombe. Secondo tempo: 54’ Lamesta non ci sta. Salta secco Muharemovic e trafigge Daffara. Ancora parità. Lo spartito non cambia. Turicchia ancora gol e Juventus avanti. Gli incubi, come i sogni, sono destinati a finire. Nel bene o nel male. Per il Rimini, forte di un 3-4-3 propositivo chiede l’aiuto del calciomercato. Morra fa 3-3. Il preludio all’epilogo. Quasi un ossimoro. Che si manifesta con l’esplosione di gioia mischiata all’incredulità dell’intero stadio. Nicolò Gigli si alza e colpisce di testa. Daffara in ginocchio. Il Rimini vince. In casa. La liberazione. La gioia. La bellezza di una vittoria. Che mancava da 278 giorni. Il “Romeo Neri” torna a cantare. Perché, in fondo, un campionato di calcio è come un lungo viaggio.

A cura di Alvise Gualtieri