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Rimini, Nember: “Interpretazioni lesive della mia immagine professionale”

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Il comunicato del dirigente

Dopo aver rinunciato al ruolo di direttore sportivo del Rimini, in seguito a un’aggressione subita lo scorso 9 agosto, Luca Nember ha voluto chiarire alcuni episodi legati alla sua carriera da dirigente. “In riferimento a recenti ricostruzioni giornalistiche che, in maniera imprecisa e fuorviante, hanno riportato episodi relativi alla mia carriera professionale, intendo precisare quanto segue:”

1. Foggia Calcio – Durante la mia esperienza come Direttore Sportivo presso il Foggia Calcio (fino al 2019), ho svolto esclusivamente mansioni proprie della direzione sportiva, senza mai detenere poteri gestionali, amministrativi o di firma. Le inadempienze economiche che hanno portato a penalizzazioni e conseguenze sportive sono state determinate dall’arresto del proprietario del Club e dal successivo commissariamento della società, evento senza precedenti nella storia del calcio italiano”.

Il comunicato del dirigente 53enne prosegue: 2. Trapani Calcio – All’inizio del 2020 ho assunto l’incarico di Direttore Sportivo del Trapani Calcio, esperienza durata appena due mesi, al termine dei quali ho rassegnato le dimissioni a causa dell’assenza di una situazione societaria chiara e definita. 3. Lucchese – Nel 2025 ho collaborato con la Lucchese esclusivamente negli ultimi tre giorni della sessione invernale di calciomercato, a titolo gratuito e senza assumere formalmente l’incarico di Direttore Sportivo. Terminata la sessione di mercato, la mia collaborazione si è conclusa immediatamente”.

Nember ha infine concluso precisando queste situazioni e diffidando da ulteriori ricostruzioni, considerate lesive per la sua immagine professionale. 4. Precisazione generale – In tutte le mie esperienze professionali ho sempre operato nel pieno rispetto dei ruoli e delle competenze proprie della direzione sportiva, senza mai assumere responsabilità gestionali o amministrative inerenti la conduzione economico-finanziaria delle società con cui ho collaborato. Qualsiasi diversa interpretazione o ricostruzione dei fatti è priva di fondamento e lesiva della mia immagine professionale. Mi riservo pertanto di adire le competenti sedi per la tutela dei miei diritti”.