Il Rimini è stata l’unica squadra a vincere in trasferta nel primo turno dei playoff. La vittoria col Gubbio, firmata da Cernigoi a 5 minuti dalla fine, ha garantito ai biancorossi il passaggio del turno. Col pareggio, sarebbero andati a casa. L’allenatore Emanuele Troise, al Corriere dello Sport, ha parlato d’impresa: di seguito le sue dichiarazioni.
Dalla possibile retrocessione al sogno della Serie B. L’arrivo di Troise ha cambiato completamente le prospettive del Rimini, portato dall’ultimo posto in classifica al secondo turno playoff. “Siamo maturati sotto tutti i punti di vista. La vittoria di Gubbio, se parametrata a tutta la stagione, rappresenta un’impresa. Al di là dell’episodio abbiamo confermato che la fortuna va cercata: siamo il talento che incontra l’opportunità. Non era semplice essere obbligati a vincere in partita secca e sarà bello riprovarci a Perugia“.
Prossimo step già nel mirino, quindi. Ma se il Rimini può pensare al futuro prossimo non è solo grazie alla sorte: “La chiave contro il Gubbio è stata limitarli e controllarli. Sapevo che avremmo dovuto tenere la partita in bilico per poi rischiare di più nell’ultima parte, nella quale abbiamo inserito tutti gli attaccanti a disposizione. Abbiamo così condizionato il Gubbio, che in difesa si è messo a 5 mentre noi abbiamo aggredito prima con un 4-2-4 e poi con la carta Cernigoi“. E la mossa, ha pagato. Nonostante la stagione dell’ex Crotone non fosse sfavillante a livello di numeri (tutt’altro, ancora a secco di gol), Troise ha creduto in lui. Ed è stato ricompensato nel momento decisivo: “Ci siamo emozionati tutti, la sua stagione ha visto legni ed occasioni incredibili. Non si è mai tirato indietro anche quando non segnava. Aveva perso un po’ di fiducia aspettando il gol, ma gli dicevo di non preoccuparsi: ero convinto sarebbe arrivato“.
E se la partita del Gubbio e il gol di Cernigoi rappresentano già il passato, il futuro si chiama Perugia. Stessa formula: vincere in trasferta o salutare i playoff: “Rimaniamo coi piedi per terra. Non sarà la stessa partita: troviamo una squadra con un organico importante, fisico e che è cresciuto. Servirà la capacità vista a Gubbio di aspettare i momenti giusti per attaccare. Gli episodi saranno determinanti“. E sul suo futuro: “Non ne ho parlato con la società. Quando sono arrivato non conoscevo nulla, ora mi piacerebbe restare a lungo. Ho capito subito che c’erano i presupporti per un percorso, ora so che ci sono le basi per costruire qualcosa di duraturo“.
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