Sono tante le squadre di Serie C che hanno fatto da trampolino di lancio ai grandi campioni del calcio italiano. Il Vicenza è di certo una di queste. La storia è conosciuta da tutti gli appassionati, soprattutto per i personaggi che l’hanno resa celebre. Basti pensare a Roberto Baggio, che ha gettato le basi della sua carriera proprio tra le file del Lanerossi. Vicentino puro, ha sempre dimostrato il suo attaccamento a quei colori anche quando è diventato il “divin codino”. Ad oggi, nella sua mente resta ben saldo il ricordo di quegli anni.
La scalata per la Serie B e la maledizione del ginocchio. La stagione 1984/1985 del Vicenza porta anche la firma di Roberto Baggio, che con 12 reti contribuì alla risalita dei vicentini. Per lui, come per tanti, quegli anni restano indelebili e lo ha ricordato ai microfoni di Sky: “Quando ci ripenso, mi sarebbe piaciuto rivedere quello che ero al Vicenza. Non voglio fare il presuntuoso, ma ero imprendibile”. A restare, però, anche il ricordo terribile infortunio che avrebbe potuto compromettere un’intera carriera. Così non è stato, ma per lui qualcosa è cambiato: “Con l’infortunio, è come se mi fosse stato tolto qualcosa. Mi sono reso conto che non ero più lo stesso. Quell’incidente mi ha segnato per la vita”.
Un tuffo nel passato, che rende fiero il popolo vicentino e i fan di un’intera generazione . Ad oggi, l’obiettivo del Vicenza resta quello di ritornare in Serie B dopo un avvio di campionato altalenante. Dopo 14 giornate, lo score è di sette vittorie, due pareggi e cinque sconfitte che lo posiziona al settimo posto in classifica con 23 punti, alla pari del Novara. La strada da percorrere è ancora lunga e tutto può succedere nel girone A. Nulla toglie, però, che il rito del Vicenza di riuscire nelle imprese e di rilanciare nuovi campioni resti un tema da poter riprendere in futuro.
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