“Avevo richieste dalla B ma quando ti chiama una piazza importante come il Padova è molto complicato dire di no. Poi conoscevo l’allenatore, ci ho giocato contro anche nella scorsa stagione e so quanto Caneo può esaltare i giocatori offensivi: dal punto di vista calcistico è stata una scelta facile. Le cose bisogna conquistarsele ma appena ho saputo di Padova non ci ho pensato”. Simone Russini non ha dubbi: l’attaccante esterno classe 1996, 7 gol e 5 assist nella scorsa stagione in Serie C con il Catania, vivrà un altro step importante della sua carriera. “Il ruolo dove mi identifico meglio è l’esterno d’attacco – è la sua presentazione – che poi si tratti di stare larghi o tagliare nel cuore del campo, fa poca differenza”.
Non nega, Russini, di aver parlato della sua nuova tappa calcistica con l’ex compagno di squadra Luca Moro, assoluto protagonista l’anno scorso a Catania: “Avrebbe fatto gol con chiunque – sorride – a parte questo, l’ho sentito quando è andato a Frosinone ma di Padova avevamo già parlato quando eravamo a Catania. Mi aveva già accennato che questa è una piazza famosa ed importante, mi ha confermato una cosa che già sapevo: a lui gli auguro il meglio per la sua esperienza a Frosinone, è stato un grande compagno di squadra”.
Il nastro si riavvolge all’esperienza di Catania: “Quella di Catania è stata la mia migliore stagione assieme a quella di Cesena in precedenza, sono due anni che sto facendo meglio sotto questo punto di vista. Queste esperienze mi hanno aiutato a mettermi in mostra tanto da farmi cercare dal Padova e ora sono contento di giocare per questa piazza. Sono molto soddisfatto per come è andata e per gli effetti personali che quella stagione ha avuto”.
Intanto tra i numeri di maglia c’è una 10 libera: “Ne abbiamo parlato ma non abbiamo ancora scelto – ammette – la 10 l’abbiamo avuta a Cesena, poi a Catania ho cambiato. Non è certo un problema il numero che hai sulle spalle”. Così come non lo è la tanta concorrenza: “Quando arrivi in una grande squadra è normale trovare tanta concorrenza, qui ne avrò tanta ma fa parte del percorso: io mi farò trovare pronto sia quando scenderò in campo da titolare e sia quando entrerò in campo dalla panchina”. La certezza è negli obiettivi. La promozione in B non è mai nominata ma…”venendo da due annate che non sto qui a ricordare – spiega Russini – è ovvio che il Padova è una società ambiziosa che punta a qualcosa di importante. Indipendentemente dalle avversarie, la volontà è far bene e raggiungere l’obiettivo che tutti conosciamo. Speriamo di vincere più partite e che arrivi quello che tutti vogliamo”.
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