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Un ex Serie C brilla in Conference League: alla (ri)scoperta di Christian Rutjens

Christian Rutjens - credits IMAGO

Christian Rutjens - credits IMAGO - www.lacasadic.com

Ha sperimentato il nostro calcio e assaporato anche la massima serie. Oggi, veste i panni dell’eroe di un intero popolo. Alla riscoperta di Christian Rutjens.

Abbandonare le impervie e la solitudine degli ultimi metri di campo, risalirne il manto e arrivare fino all’altra area. Per un attimo sulla luna. Per sempre nella storia: colpo di testa, gol, gioia a cielo aperto. E una vittoria che, per i Lincoln Red Imps, vale doppio, perché la prima in Europa. Un traguardo storico, raggiunto grazie a un difensore centrale: è Christian Rutjens il match winner della partita contro il Lech Poznan.

Nato a Marbella, ma da sempre in giro per il mondo. Quel cerchio immenso che tuttora ama esplorare a testa alta, con la foga dei primi passi. Senza mai fermarsi, prerogativa dei numeri uno. E senza mai disperdere quel genuino appetito che ne ha definito l’itinerario: in cima la Spagna, poi l’Italia, a seguire la Romania, infine Gibilterra. Una capriola di attimi che risalta tante delle sue caratteristiche, emerse con vigore anche nel nostro Paese. A conti fatti, la tappa più arricchente e formativa del viaggio.

Alcobendas e Rayo Vallecano, due trampolini di lancio in direzione… Benevento. A Rutjens il giallorosso dona: ricorda i suoi natali, invoglia a dare sempre il massimo. Non è un caso che, a soli 18 anni, raggiunga il traguardo ambito da tutti: l’esordio in Serie A. Gioca poco, solo 2 minuti, ma tanto basta per dire al mondo di esserci. Perché, dopo quei secondi sotto l’egida di Roberto De Zerbi, il ragazzo intraprenderà un percorso estremamente lungo e affascinante al tempo stesso. Non prima, ovviamente, di aver sperimentato ancor più in profondità i ritmi arcigni del nostro calcio, che vive sulla pelle con le maglie di Recanatese e Torres, in Serie D.

Cambia il palcoscenico: dalla massima serie alle serie cadette. Non cambia però la passione di Christian, che impara e assorbe le virtù dei migliori interpreti, in un Paese che, di centrali, ne ha forgiati molti. Soprattutto nel carattere, quella che resta la sua dote insita, sulla quale costruisce continuità e alimenta desiderio. Trasportato, successivamente, in quel di Foggia, dove resta per una sola stagione prima di girovagare tra Romania e Gibilterra. Quest’ultima, la terra dove lotta da oramai due anni e dove, nella serata del 23 ottobre, ha scritto un pezzo di storia unico. Si chiude il cerchio: Christian Rutjens ha lasciato ancora il segno. Alla sua maniera.

Gli inizi in Spagna, i minuti in A, il viaggio verso Malta

”Nessun confine, solo orizzonti”. Lo diceva Amelia Earhart, che su viaggi e scoperte ha costruito il suo mito. Ma riavvolgiamo il nastro: parliamo della parabola di Rutjens. Con il Benevento gioca 60 secondi sul campo del Chievo Verona, in Serie A. Poi, scende in Serie D, alla Recanatese. Suolo leopardiano che ne stimola l’immaginazione, la voglia di infinito, ma che palesa anche le prime insidie. Perché gioca poco, 16 partite, costringendolo a due rapidi traslochi: Cesena prima (14 presenze e un gol), Torres poi. Nel mezzo, un secondo ritorno a Macerata, adornato da due reti. Ma è in Sardegna che il ragazzo trova finalmente minuti: gioca 25 partite e dà sfoggio delle sue qualità.

Riproposte, sì, ma al di fuori dei nostri confini. Del resto, ”esistono solo orizzonti”. Allora Rutjens disfa le valigie e, mai domo, sbarca su suolo maltese: veste la maglia del Floriana e qui vi resta per due stagioni. Giocando 37 partite, segnando 2 reti e vincendo anche una Coppa Nazionale. Il campionato, invece, lo aggiungerà in bacheca con gli Hamrun Spartans, nel 2023/2024. Prima, però, conosce la Romania (16 presenze con il Chindia Targoviste) e ritorna in Italia. Là dove si sona per Dante, là dove si lotta per Christian, che si immerge nel calore di Foggia per ritrovare stimoli e affetto. Missione parzialmente riuscita: gioca 11 partite, segna un gol alla Viterbese, ridisegna i contorni del suo sorriso. Che splenderà solo oltremare, come il più bel sole estivo: arriva Gibilterra.

Christian Rutjens - credits IMAGO
Christian Rutjens – credits IMAGO – www.laacsadic.com

Grinta, passo e colpo di testa: la ricetta perfetta

Lasciato il rossonero, accetta una nuova sfida: Gibilterra, dicevamo. Più precisamente, presta servizio all’Europa FC: un nome, un perché, considerati i trascorsi del calciatore. In maglia gialloblù disputa 16 partite, ma è qualche metro più in là che Rutjens ritrova orgoglio e trofei (una Supercoppa Nazionale): da quest’estate gioca nei Lincoln Red Imps. Sì, proprio la squadra a cui ha regalato la prima vittoria in Conference League. Si (ri)chiude il cerchio.

E se ne apre un altro, che racchiude i crismi del suo repertorio. Già sfoggiati in Italia, seppur limitati a piccole dimostrazioni, e confermati con forza nelle sue esperienze extra-tricolore. Christian strugge della tempra giusta, quella che limita i rischi con attenzione, precisione e grinta da vendere. Requisito minimo per rivolgergli parola? Mai mollare la presa dai propri obiettivi. Rutjens è così, ma sa anche andare oltre. Perché, nel suo portentoso metro e 87, incorpora strappi e passo, solidità e letture, coraggio e tecnica. Un mix di colori che graffia la tela. Regalando a Gibilterra solo una fetta di questa bellissima storia.