Sampdoria, il presidente Manfredi: “Abbiamo preso un duro colpo. Dobbiamo tornare a vincere”

Il presidente della Sampdoria Matteo Manfredi - www.lacasadic.com
La Sampdoria guarda al futuro in attesa di capire se potrà giocare o meno i playout di Serie B: le parole del presidente Manfredi
A oltre una settimana di distanza da quella fatidica gara contro la Juve Stabia, la Sampdoria torna a fare i conti con la realtà. Davanti un futuro che, in attesa di quanto verrà deciso a seguito della penalizzazione del Brescia (ed eventuali playout), potrebbe vedere i blucerchiati nuovamente in Serie B oppure retrocessi in Serie C per la prima volta nella loro storia.
A fare il punto su quello che è stato e su quello che sarà, è stato direttamente il presidente della Sampdoria Matteo Manfredi, nel corso di una lunga intervista rilasciata a Sky Sport. “Mi sono preso una settimana di tempo per riflettere sull’accaduto, perché abbiamo preso un duro colpo al quale non eravamo preparati”, ha affermato il patron blucerchiato.
“Ho voluto fare innanzitutto dell’autocritica, pianificando assieme alla mia squadra di lavoro una seria strategia per il futuro”, così ha iniziato Manfredi, entrando poi nello specifico: “Ho fatto un errore gravissimo dando istruzioni a inizio stagione che non avrei mai cambiato allenatore. È evidente che non sia riuscito a dar seguito a questa mia convinzione e temo sia stato l’errore principale”.
I blucerchiati infatti, dopo solamente 3 giornate di campionato, decisero di esonerare Andrea Pirlo. La panchina passò prima ad Andrea Sottil avviando, di fatto, in un lungo vortice di cambi d’allenatore, che hanno visto passare anche Semplici e, per ultimo, Evani dalle parti di Bogliasco.
Manfredi: “Non darei nuovamente delle deleghe così ampie”
Il presidente della Sampdoria ha poi voluto concentrarsi su alcuni errori commessi in questa stagione: “Non ridarei deleghe così ampie come ho fatto. Il calcio ha bisogno di una guida che sia presente, più di quanto io non lo sia stato. Le deleghe vanno monitorate, e da ora in avanti lo faremo continuando a investire e dando credibilità e importanza a questo club”.
Sui giocatori e la rosa allestita, queste le parole di Manfredi: “Siamo stati subito sotto pressione perché pensavamo di aver allestito una rosa competitiva e in parte lo pensiamo ancora. Da Frosinone in poi ci siamo trovati in una posizione di difficoltà, perché ogni domenica era diventata la partita della vita e la stagione sarebbe diventata durissima. Questa società ha già combattuto fuori dal campo una partita difficilissima che ci ha visto dover risolvere situazioni ereditate dal passato, ma abbiamo cercato di buttare il cuore oltre l’ostacolo“.

“La Sampdoria era a un passo dal fallimento”
Manfredi ha infine posto l’accento sulla difficile situazione in cui si trovava il club al momento del suo arrivo: “La Sampdoria era ufficialmente a un passo dal fallimento. Siamo entrati noi, investendo già diversi milioni, prima di trovare un accordo con i creditori, e abbiamo scelto di salvaguardare in primis i nostri tifosi. Per oltre un anno abbiamo cercato di tagliare tutte le relazioni con il passato, subendo attacchi personali, legali, e ricomprando il marchio che non era più della Sampdoria”, ha affermato.
“Non vuole essere un alibi, ma qualcosa che non rifarò più nel futuro. Dobbiamo concentrarci solo sul portare la Sampdoria a vincere e basta“. E riguardo al futuro che attende il club blucerchiato: “Ci iscriveremo al campionato di Serie B o di Serie C, dobbiamo investire e fare del nostro meglio. I playout del Brescia? Sono una questione di dignità, se confermata la situazione allora i playout sono una situazione dovuta alla Samp. Sarebbe un risultato che manifesterebbe e certificherebbe una stagione fallimentare, ma dalla quale dobbiamo ripartire”.