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Biava e l’ex compagno Campione del Mondo. “Come Scaloni ha influito nella mia AlbinoLeffe”

Dalla Coppa del Mondo alla Serie C il passo è breve. E il collegamento lo crea Giuseppe Biava. L’attuale allenatore dell’AlbinoLeffe è stato uno dei compagni di squadra più fedeli di Lionel Scaloni: prima 3 anni alla Lazio poi uno all’Atalanta. Ora sono uno nella nostra Serie C, e l’altro dall’altra parte del mondo. Sia geograficamente, che concettualmente. Perchè con la sua Argentina ha scritto la storia vincendo il Mondiale e arrivando sul tetto.

“Gusu come Scaloni in campo”

Per la gioia di milioni di connazionali, ma anche di Biava. Sono contento che sia andata così per Lionel. Dopo la Copa America, avere un compagno che vince una Coppa del Mondo mi rende felice. Se lo merita. Anche se l’allenatore non ha potuto vedere tutta la partita. “Della finale sono riuscito a vedere solo supplementari e rigori perché prima giocavamo (match finito 1-1 contro il Pordenone, ndr). Poi ho rivisto gli highlights, bellissima partita”. 

Biava a guidare la difesa e Scaloni terzino destro: l’ex Palermo ha potuto vedere da vicino le cavalcate dell’argentino sulla fascia ed è rimasto un grande estimatore, sia dell’allenatore che del giocatore. “Era un bell’esterno. Prima giocava da quinto poi alla Lazio era diventato terzino. Si era adattato anche a centrale, ma era un giocatore di grande corsa. Uno Scaloni nella sua AlbinoLeffe? Gusu. Fa tutta la fascia, bravo ad andare a cross come Scaloni ma anche bravo nella lettura della partita senza palla. 

Aggressività e gestione: l’Argentina nell’AlbinoLeffe

Ora i due cercano di incidere dalla panchina. Dalla sua Argentina nella mia AlbinoLeffe cerco di riprendere il fatto di essere sempre aggressivi. Mi piace che ha fatto difendere bene le squadre ed è diventata duttile nei moduli tattici. Ognuno ha la sua identità, ma si cerca sempre di prendere qualcosa da questi allenatori vincenti

Molto bravo a leggere le partite già da giocatore e l’ha dimostrato a questo Mondiale. Ha creato un grande gruppo, tutti giocavano per un unico obiettivo, sia i titolari, chi entrava e chi non giocava. È stato bravo a gestire anche tanti campioni ed è stata la sua forza in questi anni. Il profilo sincero da amico e da allenatore di Lionel Scaloni dal compagno di mille battaglie Biava.

Redazione

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