Marco Scianò, il direttore della rinascita. Così il Piacenza è tornato a sognare

Il direttore generale e sportivo dei biancorossi ha condotto a una svolta senza precedenti

15 Febbraio 2022

Redazione - Autore

Costruire, progettare e vedere crescere il prodotto di una passione esagerata per il calcio. Il Piacenza, per il direttore generale e sportivo Marco Scianò, è un po’ come un figlio. L’ha visto cambiare nel tempo, passare per momenti felici e alcuni bui, senza smettere mai di tifare per lui. La squadra della sua città è un gioiellino di imprenditorialità e risultati sportivi che vanno di pari passo, e su cui Scianò si è spesso speso mettendoci la faccia.

Piacenza, caduta e ripartenza sotto il segno di Scianò

Dottore in Economia e Finanza all’Università degli studi di Parma, Scianò intraprende presto la strada che lo porta alla dirigenza sportiva. Prende un Master in Finanza e Controllo con una tesi sulla pianificazione economico-finanziaria delle società sportive e nel 2017 diventa Direttore Sportivo. In qualità di consulente strategico, si avvicina a una Lupa Piacenza in fase di ricostruzione dopo il fallimento del marzo 2012. La prima stagione fu subito un successo: ripartito dall’Eccellenza, il club biancorosso ottenne subito la promozione in Serie D al termine della stagione 2012/2013, passato alla storia come “l’anno della Lupa”.

Marco Scianò assume il ruolo di Direttore Generale e accompagna la squadra della sua città verso una rinascita senza precedenti. Dopo due terzi posti in classifica, la stagione 2015/2016 segnerà il grande ritorno del Piacenza tra i professionisti con il record di punti (96) e reti segnate (85). I biancorossi tornano a splendere e lottano per due edizioni consecutive per la promozione in B, andandoci vicinissimi nel 2019 quando si arresero in finale al Trapani.

Scianò, la nuova società e il progetto ambizioso

Il progetto di restyling del dg Scianò prosegue a gonfie vele, forte di un’esperienza maturata negli anni a donargli quella visione da vero leader. Nel 2020 il cambio di proprietà ha ridato valore alla squadra, puntando su personalità piacentine, serie e credibili. Con un lavoro puntuale, sostenuto dal trittico di soci Pighi-Polenghi-Rigolli, Scianò ha restituito nuova linfa a un progetto complesso ma in rapida espansione. I risultati societari e quelli sportivi procedono in simbiosi, con l’obiettivo di perseguire una crescita lenta e costante che possa ridare lustro alla città. Con grande attenzione anche allo sviluppo di settore giovanile e impiantistica.

Anche il mercato ha portato negli anni a creare valore attorno al disegno di Scianò. Nonostante un budget non tra i più floridi, il direttore ha agito alla grande portando a vestire la maglia biancorossa giovani di prospettiva e calciatori di esperienza. Tra gli acquisti più importanti Simone Rabbi dal Bologna e Antony Angileri dalla Sampdoria. Come anche il nazionale lituano Edgaras Dubickas e Yusupha Bobb, fresco di partecipazione in Coppa d’Africa con il suo Gambia. Un capolavoro di equilibrio e sostanza, entusiasmo e sacrificio che ha ridato al Piacenza, in piena zona playoff, la voglia di sognare in grande.

A cura di Lucia Arduini