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Dalla chiamata di Zanetti al riscatto Catania, odissea Zanchi: freccia allergica ai rimpianti

Lo spettacolare 1-3 esterno di Torre Del Greco é ancora sotto gli occhi dei tifosi del Catania. Tanti i motivi per sorridere. Dalla ritrovata vittoria al ritorno al gol di Luca Moro (sempre più bomber d’Italia con 21 reti in 21 partite). Altra nota lieta? Senza dubbio il ritrovato Andrea Zanchi. Quindici gare stagionali, un gol, due assist, tanta corsa e qualità. Ma chi é il ragazzo romano che ha fatto esultare Baldini con il gol simbolo della sua permanenza in Sicilia? E perché, Bruno Caneo voleva a tutti i costi portarlo con se a gennaio?

Perugia, via ai sogni: il viaggio inizia qui

La storia calcistica di Zanchi inizia a Perugia. L’esterno romano classe ‘91 infatti, dopo una trafila giovanile tra Roma e Grosseto, (quest’ultima impreziosita da svariate convocazioni in prima squadra), trova proprio in Umbria la sua prima vera opportunità tra i grandi. Risultato? Due campionati vinti ( D e C2) ed una terza promozione mancata soltanto per mano del Pisa ai playoff. Curiosità: in quella squadra, giunta ad un passo dalla B figuravano anche Daniel Ciofani (autore di 14 reti stagionali) e Matteo Politano (8 gol).

Alla ricerca della continuità

Si concluderà così, di fatto l’esperienza perugina di Andrea (già intervallata dalla parentesi Bellinzona datata 12-13). Seguiranno Carrarese e Reggiana, per un totale, tra infortuni e concorrenza di sole undici presenze in una stagione. Serve rinascere, subito. Dove? Al Tuttocuoio. Qui l’impatto di Zanchi é devastante: realizza un gol e 8 assist in 32 partite, contribuisce all’ottavo posto finale degli uomini di Alvini (in quella squadra anche Deiola) e si regala, per il binomio 15-17 due belle opportunità.

Prima a Matera, con Padalino, dove al fianco di Di Lorenzo e De Rose, tra gli altri, sfiora di un soffio i playoff. Poi Gubbio, con Magi, dove trova più continuità, si distingue con una rete e 4 assist, bissa il sesto posto ottenuto in Sicilia ed accarezza un sogno promozione interrotta soltanto dalla Sambenedettese di Mancuso.

La chiamata di Zanetti

Una chiamata a volte…può cambiare la vita! Deve averlo pensato Andrea Zanchi quando, nell’estate del 2017, si ritrova sul display il numero di Paolo Zanetti (suo vecchio compagno alla Reggiana ed attuale allenatore del Venezia). Poche parole, tanta fiducia. Gioco spumeggiante. Una lotta serrata contro la capolista Padova. Per Zanchi, il Südtirol, avrà il dolce sapore di consacrazione. 24 gare, 2 assist. Inesauribile spinta e generosità. Caratteristiche, mostrate anche nel biennio a Rieti. Tappa che, malgrado la retrocessione finale, confermerà Andrea come uno degli elementi più importanti della categoria, con 44 gare due gol, tre assist ed una poliedricità pronta a svariare dall’esterno sinistro al centro della difesa.

Catania, presente e futuro

Adesso, il presente si chiama Catania. Arrivato nell’estate 2020, come primo acquisto ufficiale del corso SIGI, il ragazzo romano non ci ha messo molto a conquistare i suoi tifosi. Da Raffaele a Lucarelli, fino (soprattutto) a Baldini infatti, ha sempre mostrato enorme sacrificio, spiccata proiezione offensiva e grande senso di responsabilità. Una storia che continua ancora. Nonostante i problemi societari e…Caneo.

Credit: Facebook Calcio Catania

Perché con la necessità impellente dei rossazzurri di abbattere i costi nel post fallimento, a gennaio è proprio l’ex allenatore di Zanchi a Rieti a farsi avanti per riaverlo e la situazione, col tempo incalzante, pareva già in via definizione. L’epilogo, però, è tutto da raccontare: Il primo gol stagionale infatti arriva proprio contro la Turris. Proprio alla fine del mercato invernale. “Ho sempre avuto voglia di rimanere”– dice soddisfatto il ragazzo a fine gara. Sliding doors. Andrea sceglie Catania e aspetta l’asta per il club. Per sognare, insieme alla gente, un raggiante futuro a tinte rossazzurre.

A cura di Damiano Tucci

Redazione

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