“Ci sarebbe piaciuto scendere in campo in casa al primo turno, ma la nostra stagione è stata positiva”. Soddisfatto dell’annata che si è appena conclusa Andrea Settembrini, capitano dell’Arezzo. Il 32enne, 33 presenze quest’anno con il club biancorosso, ha parlato anche dell’amore viscerale che lo lega alla società: “È un orgoglio e un onore per me indossare la fascia da capitano della squadra che seguivo da piccolo”, ha detto ai microfoni della Lega Pro nel corso della puntata Aperi C (QUI la puntata integrale).
Attaccamento. La parola che più descrive il legame tra Settembrini e l’Arezzo: “Lo scorso anno ho deciso col cuore di scendere in D e non è stato semplice, ma la scelta ha pagato visto che siamo riusciti a vincere il campionato, tornando nei professionisti”. Il centrocampista ha poi tirato le somme della stagione con riferimento alla post season: “La nostra stagione è stata positiva, siamo arrivati all’ottavo posto da neopromossi e con tanti giovani. Mi sarebbe piaciuto giocare in casa il primo turno, poi perso, contro la Juventus Next Gen, ma sono soddisfatto. I Playoff sono un campionato a parte, imprevedibile“.
Non poteva mancare poi il ricordo della finale persa due anni fa, con la maglia del Padova: “Tre anni fa, quando vestivo la maglia del Padova, ho avuto la sfortuna di perdere la finale contro il Palermo, pur giocando in una squadra fortissima. Quest’anno possono vincere tutti: dal Vicenza al Catania, passando per Torres e Carrarese”.
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