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Bandiera sul campo, riferimento dietro le quinte: chi è Cacace, il nuovo ds del Sorrento

Ds e Allenatore Sorrento

Ds e Allenatore Sorrento, crediti Sorrento Calcio, www.lacasadic.com

Il club riparte da sé stesso: alla scoperta di Davide Cacace, neo direttore sportivo dei rossoneri.

L’amore si esplica in varie forme. Fa giri immensi e poi ritorna, direbbe una certa canzone. Ma qui il punto è un altro: perché la complicità tra Davide Cacace e il Sorrento resiste persino agli argini del tempo. E, da tempo, restituisce al lettore il ritratto di una convivenza simbiotica, umana, apparentemente inscalfibile. Non solo sportiva, non solo calcistica. Facile, del resto, quando il motore è la fiducia: semplicemente, la forma d’amore più vera e verace. Seppur affatto scontata, specialmente quando il meteo si fa avverso: è qui, però, che emerge il valore.

E il classe ’87, di valore (valori annessi), ne possiede tanto. Perché è sempre rimasto lì. Al fianco di due colori e di una causa: il rossonero e la responsabilità che genera. Che inebria e travolge i sensi, gratificando la fatica, ripagandone gli sforzi, dandovi un senso e lasciando un segno. Tangibile, quindi permanente. Di quello che è stato e di quello che sarà. Anche, e soprattutto, nelle difficoltà: quelle che il club campano, adesso, dovrà sormontare, e in fretta, per imparare a dirsi grande. Perché la C non aspetta e perché la squadra è immischiata nei suoi bassifondi. Imperativo, categorico: rialzare la testa e tornare a correre.

Ripartendo da un nuovo allenatore, certo (Serpini rimpiazza Conte), ma soprattutto da Davide. Figlio della piazza e chiamato, oggi, a ricompattarla nel segno del lavoro. E’ lui il nuovo direttore sportivo del Sorrento, a chiusura di un cerchio che lo ha visto lottare sul campo e anche dietro le quinte. Come direttore tecnico prima, come mente della rosa Primavera poi: se la giovanile rossonera corre a ritmo di imprese (7 vittorie e 21 punti in Primavera 4), è merito suo e delle sue scelte.

Forti, coerenti, con fini e scopi precisi. Insomma: tutto quello di cui, oggi, necessita il club. Oltre a quella dose di appartenenza che solo chi vive l’ambiente può trasferire. Sfida accettata: Davide Cacace non ha paura.

Da difensore arcigno a uomo-Sorrento: la parabola di Cacace

Nel Sorrento capace di riprendersi la Serie C c’era lui. Nel Sorrento che sbracciava nelle impervie della D, indovinate, c’era sempre lui. Cacace, professione difensore centrale: fisso. Senza remore, senza indugio, con un solo obiettivo: dare tutto. Missione compiuta: può dire di avercela fatta. Perché ha sperimentato la passione più pura, sui campi più belli: Nola, Gelbison, Nocerina. E ancora: Brindisi, Savoia, Gravina. Totale, 235 presenze adornate da 34 gol. Uno stacanovista. Ma è in rossonero che troverà ragioni per osare.

Un sole che incanta, un mare che accarezza, una piazza che carica d’orgoglio. Perché non battersi fino a esaurimento scorte? Anche in questo caso…sfida accettata: Davide arriva nel 2019/2020 e vi resta per ben tre anni. Nel mezzo, le emozioni, tante: 117 partite, 16 gol e un traguardo tanto atteso. Quello che, caso vuole, inizia proprio per C, agguantato a fine 2023. Un conseguimento che, parallelamente, coincide proprio con la fine del viaggio di Cacace. Che lascia il manto verde, sì, ma non quella che ha imparato a definire casa: rimane a Sorrento. E inizia una nuova scalata.

Diego Russo con la maglia del Sorrento (Credit: Sorrento Calcio)
Diego Russo con la maglia del Sorrento (Credit: Sorrento Calcio)

I prossimi impegni del club

Tredici punti, diciassettesimo posto, uno smottamento appena concretizzato. Ma Sorrento non ha intenzione di mollare. E, adesso che potrà contare su nuove direttive, dovrà subito spostare il focus sul lavoro di campo. Tanto da fare e da recuperare: ripetiamolo, la C non aspetta.

Ecco che allora sorge la necessità di posizionarsi sui blocchi. Inizia un ciclo di partite fondamentali, già a partire da domenica 22 novembre: arriva la quotata Casertana di Coppitelli. Poi, sarà tempo di Coppa, contro il Crotone. Infine, postilla finale novembrina, ci sarà da vincere le resistenze del Team Altamura, che dista solo due lunghezze. Difficile, non impossibile. Del resto…Sorrento non ha proprio intenzione di mollare.