Dalla Seconda Categoria al professionismo: la gavetta di Cristian Serpini, nuovo allenatore del Sorrento

L'allenatore Serpini allenatore del Sorrento, crediti Sorrento Calcio, www.lacasadic.com
Il Sorrento ha scelto l’uomo che ha vinto in ogni categoria.
La storia di Cristian Serpini, nuovo allenatore del Sorrento, è un inno alla dedizione e alla meritocrazia. Fino a due anni fa, il suo mondo non ruotava solo intorno al fischietto e alla lavagna tattica: l’allenatore emiliano, infatti, lavorava per l’azienda di abbigliamento sportivo Erreà. Questa doppia vita si è protratta per anni, finché non è arrivato il momento di fare una scelta radicale.
Dopo aver centrato la promozione con il Carpi in Serie C, ha deciso di concentrarsi unicamente sulla sua vera vocazione, lasciando il lavoro e dedicandosi a tempo pieno al calcio. È il coronamento di un percorso incredibile, che lo ha visto trionfare praticamente in ogni campionato, dalla Seconda Categoria fino alla Serie D. Il cammino da allenatore di Serpini è stato interamente costruito tra i campi dell’Emilia-Romagna, e la panchina rossonera del Sorrento segna la sua prima esperienza professionale fuori dai confini regionali.
Tutto è iniziato nel 2009 con il Calcara, la squadra in cui aveva appeso gli scarpini al chiodo da calciatore. Lì, in Seconda Categoria, è nata la sua fama di allenatore vincente e meticoloso. La svolta arriva nel 2015, quando il Castelvetro si accorge di lui. Rimane per due stagioni intense, portando il club dall’Eccellenza alla Serie D, e stupendo tutti con un sesto posto all’esordio nella quarta serie nazionale nel 2016/2017.
Dopo l’exploit con il Castelvetro, Serpini torna in Eccellenza alla Correggese. Anche qui, il risultato non cambia: vittoria del campionato e promozione in D. L’avventura continua con un esaltante terzo posto nel Girone D di Serie D, prima che l’emergenza COVID-19 interrompa il torneo. La sua bravura non passa inosservata e, nel settembre 2020, arriva la chiamata della SPAL U17. L’esperienza con i giovani è un successo, arrivando fino alla semifinale Scudetto, persa solo contro la Roma che vedeva tra le sue fila ragazzi destinati al grande calcio, come Missori, Faticanti, Pisilli e Cherubini, tra i più noti.
Un percorso costruito con pazienza e dedizione
Le montagne russe della carriera di Serpini non sono finite. Dopo l’esperienza giovanile, è tornato in Serie D, guidando il Lentigione e vincendo i playoff nazionali, un altro tassello aggiunto alla sua bacheca. Subito dopo, la parentesi più breve e amara della sua carriera: al Ravenna viene esonerato dopo appena 10 partite, un errore di percorso che ha saputo trasformare in benzina per il futuro.
La vera consacrazione è arrivata con il Carpi. Nella stagione 2023/2024, Serpini ha messo a segno l’ennesima impresa, vincendo la Serie D e riportando la società emiliana in Serie C. Un successo che lo ha convinto a lasciare definitivamente il suo lavoro per dedicarsi alla carriera da allenatore. Nella stagione successiva, la 2024/2025, è rimasto alla guida dei biancorossi in Serie C (Girone B), centrando una tranquilla salvezza con il 13° posto. A giugno 2025 ha annunciato la rescissione consensuale, aprendo le porte a una nuova avventura.

L’occasione Sorrento
Il Sorrento si affida dunque all’esperienza e alla fame di un allenatore che ha costruito la sua reputazione sulla capacità di vincere e di plasmare squadre vincenti, partendo sempre dal basso. Per Serpini, la panchina rossonera sarà un vero e proprio banco di prova.
L’obiettivo della dirigenza campana è chiaro: in Serpini vedono l’uomo giusto per importare una mentalità di lavoro solida e l’abitudine a centrare gli obiettivi. I campani sono al diciassettesimo posto nel girone C, con 13 punti conquistati dopo 14 giornate e si affidano all’ex Carpi per iniziare a risalire la classifica.
