SPAL, debiti per 17,6 milioni di euro: udienza per la liquidazione il 16 dicembre

Il presidente della Spal Tacopina - credit SPAL - www.lacasadic.com
Il progetto di stato passivo predisposto dai curatori fallimentari in vista dell’udienza del 16 dicembre
I conti fatti finora dicono che la Spal di Joe Tacopina e Marcello Follano ha chiuso i battenti con un buco di oltre 17,6 milioni di euro. Lo si evince dal progetto di stato passivo dei creditori e dei rivendicanti redatto dal curatore fallimentare Aristide Pincelli. Tutto questo in vista dell’udienza sulla procedura di liquidazione giudiziale in programma per il prossimo 16 dicembre davanti al giudice Mauro Martinelli.
In tutto sono state 199 le domande presentate dai creditori. Non tutti i 17,6 milioni di euro di crediti finora presentati hanno trovato una conferma nel progetto del curatore. Infatti è stato proposto il riconoscimento, secondo vari gradi di privilegio, di poco più di 13 milioni di euro, escludendo quindi 4,5 milioni perché prescritti o non supportati da sufficienti prove.
Una quota rilevante dei crediti riguarda gli stipendi dovuti a calciatori e altri lavoratori. I soggetti in questione hanno il grado di privilegio massimo, cioè dovranno essere pagati per primi una volta recuperate le risorse.
Per gli atleti professionisti la somma dei crediti si aggira intorno ai 3 milioni di euro. Tra loro si trovano i nomi di Antenucci, Murgia, Alfonso, Awua, Bidaoui, Bruscagin, Fiordaliso, La Mantia, Mignanelli, Radrezza. Alcuni dei calciatori in questione con arretrati e mancati pagamenti che superano i 100 o 200mila euro.
SPAL, debiti con l’Agenzia delle Entrate pari a 3,3 milioni
Importanti anche i debiti della Spal con l’Agenzia delle Entrate di 3,3 milioni di euro per imposte e sanzioni non pagate per una somma di 550mila euro. Inoltre, tra i creditori, figura anche il Comune di Ferrara, che ha chiesto circa 1,5 milioni di euro, con riconoscimento di poco meno di 1,3 milioni. Ma non solo. Anche lo studio legale Tonucci & Partners, che ha assistito Tacopina nell’acquisto della Spal e ha chiesto di essere ammesso allo stato passivo per circa 460mila euro.
Ora l’obiettivo è trovare i fondi. Per liquidare una buona parte di tali crediti, soprattutto quelli vantati dai fornitori che non sono coperti da meccanismi di salvaguardia pubblica. Invece per estinguerli sarà necessario reperire risorse dalla vendita dei beni materiali e immateriali rimasti. Crediti vantati a sua volta dalla Spal, asset e dalla cessione del marchio, che a Ferrara sperano possa tornare presto ad essere valorizzato e in mano a una proprietà solida.
