SPAL, Baldini duro con Tacopina: “Non ha avuto rispetto, ci aveva promesso anche un premio”

La presentazione di Baldini alla Spal - screen - www.lacasadic.com
Le parole dell’allenatore dopo la crisi societaria che ha colpito la formazione biancazzurra.
Rabbia e amarezza, sono questi i sentimenti principali in casa SPAL. Il club biancazzurro, come ribadito anche dal presidente Tacopina in una nota ufficiale, non parteciperà alla prossima Serie C. Una situazione che ha colto di sorpresa i tifosi, ma soprattutto i tesserati. L’allenatore Francesco Baldini, intervenuto ai microfoni de la nuovaferrara.it, si è espresso così sulla vicenda:
“La mancanza di rispetto è stata clamorosa e devastante. Nessuno si sarebbe aspettato questo epilogo, è stato allucinante. È mancato tutto in maniera totale, nei confronti della città, della tifoseria, dei dipendenti e della Spal. Poi, quel comunicato di sabato, che se io fossi stato un dipendente non l’avrei nemmeno pubblicato, è stata un’altra mancanza di rispetto collettiva che si è sommata a tutto il resto. In quel testo sono mancate le scuse, ma in compenso trapelava arroganza”.
E ancora: “Solo io, il mio staff e i ragazzi sappiamo quello che abbiamo dovuto fare per vincere la partita con il Milan Futuro. Mi è venuta la gastrite per due mesi. Tacopina e Follano, prima delle ultime partite, avevano inviato un videomessaggio alla squadra, con la promessa di un premio in caso di salvezza centrata. Ci siamo poi sentiti per messaggio dopo il traguardo raggiunto, lui mi aveva iniziato a chiedere di organizzare le cose per la prossima stagione, poi è letteralmente sparito. Per quello parlo di mancanze molto gravi”.
Di seguito le dichiarazioni complete.
SPAL, Baldini: “La società ci ha pagato solo la mensilità di febbraio”
Le parole dell’allenatore: “Non è stato rispettoso sparire e lasciare a Carra e Casella, il 5 giugno, il compito di dire che la Spal non si sarebbe iscritta. Durante quella video-call i giocatori sono rimasti in silenzio, vivendo un dramma assoluto. Solo Bruscagin è riuscito a fare due domande, in quanto rappresentante della squadra per l’associazione calciatori. Sembrava di essere stati abbandonati a un funerale. Tacopina avrebbe anche dovuto spiegare a me e al mio staff tecnico il perché ci sono stati pagati soltanto i giorni del mese di febbraio e poi null’altro fino a oggi. Questa cosa mi fa venire il sangue marcio, essendo io il responsabile dello staff. Per venire a Ferrara ho rinunciato al contratto in essere a Lecco”.
Prosegue: “Alla Spal sento di aver vinto un campionato, in mezzo a difficoltà psicologiche che mi hanno colpito anche personalmente, tant’è che mi sono fatto aiutare da un professionista come Fabio Cola. E in tutto ciò, Tacopina non si è nemmeno degnato di chiamarmi al telefono. Ma di cosa stiamo parlando”.