Ambizione, identità e idee precise: il percorso e i numeri di Stellone tra passato e presente

L'allenatore della Vis Pesaro Roberto Stellone
L’allenatore rinnova fino al 2030 con il club marchigiano ed è pronto a ripartire.
Quella appena terminata è stata una stagione molto importante per la Vis Pesaro che, dopo essersi classificata al sesto posto in campionato, si è vista eliminare soltanto ai quarti di finale dei playoff contro quella che è stata poi la vincitrice della post-season, ovvero il Pescara. Ora, però, è tempo di ripartire, motivo per cui il club si è già messo al lavoro per la prossima annata. Il primo passo è stato quello di prolungare il contratto dell’allenatore Roberto Stellone: ufficiale il rinnovo per lui fino al 2030.
Un segnale molto forte da parte della società marchigiana, che ha quindi deciso di puntare sull’allenatore ex Frosinone, che era già sotto contratto fino al 2028. Ma i segnali positivi ci sono stati e attorno all’ambiente biancorosso si è fiduciosi per far sì che si prosegui con un progetto a lungo termine, solido e ambizioso.
Per l’allenatore romano sarà la seconda stagione di fila in Lega Pro, alla guida della Vis. La prima in assoluto, quella con il Frosinone, lo ha reso celebre grazie a uno storico doppio salto dalla C alla A in soli tre anni. Ma da allora, Stellone ha vissuto stagioni discontinue, tra subentri e panchine brevi, senza mai ritrovare quella stabilità che lo aveva contraddistinto all’inizio.
Ora, con la Vis Pesaro sembra esser tornata quella serenità che negli ultimi anni era mancata. Il progetto quinquennale rappresenta una base concreta su cui lavorare, ma anche un segnale di fiducia totale. I risultati già ottenuti hanno creato un clima di entusiasmo e coesione: la strada è tracciata, le ambizioni sono condivise, e le fondamenta sono già solide. Ora resta solo da scrivere il prossimo capitolo.
Napoli e Toro da calciatore, poi gli inizi in panchina a Frosinone
Roberto Stellone cresce calcisticamente nella Lodigiani e, nella sua lunga carriera da attaccante, arriva a giocare in grandi club di Serie A e B, vestendo le maglie di Napoli, con cui ha indossato anche la fascia di capitano, Torino e Genoa. Con il Frosinone, però, trova una grande continuità. Prima in campo, poi in panchina, dove riesce a fare la storia: doppia promozione dalla C alla A in tre stagioni, scrivendo una delle favole più belle del calcio recente. E da lì, pur tra alti e bassi, non si è più fermato.
Ed è proprio la panchina del Frosinone il punto di svolta della carriera da allenatore di Stellone. Dopo aver vinto lo Scudetto Berretti nel 2012, gli viene affidata la prima squadra. In tre anni compie un’impresa memorabile: prima la promozione in Serie B, poi quella in Serie A. Un exploit che lo consacra tra gli allenatori emergenti del panorama italiano e che gli vale la Panchina d’Oro in C e quella d’Argento in B. L’anno successivo retrocede, segnando la fine del ciclo. Inizia un periodo di grandi alti e bassi, segnato da una mancanza di continuità tra le panchine di Bari, Palermo, Ascoli, Arezzo, Reggina e Benevento. Nessuna tanto lunga o memorabile, ma tutte segnate da una caratteristica comune: chiamata in corso e conseguente obiettivo di cambiare rotta, tentando imprese.

La Vis Pesaro, una seconda occasione
Reduce dalla breve esperienza vissuta a Benevento, Roberto Stellone arriva alla Vis Pesaro a marzo 2024, in piena zona playout. Gli viene affidato il compito di risollevare una squadra in difficoltà, e lo fa alla sua maniera: senza proclami, ma con lucidità e pragmatismo. Il classe ’77 riesce a conquistare la salvezza ai playout ai danni della Recanatese, guadagnandosi così la conferma.
Nella stagione 2024/25 la squadra cambia marcia. La Vis chiude al sesto posto nel girone B di Serie C, centrando i playoff. Per Stellone si tratta dopo anni di riuscire a chiudere una intera stagione alla guida della stessa panchina, avendo così la possibilità di dimostrare il suo grande valore. Il sogno promozione si interrompe contro il Pescara ai quarti di finale dei playoff, dopo però un percorso eccezionale. Rammarico a parte, la strada è tracciata: Roberto Stellone ha riportato idee, ambizione e identità. La Vis non è più solo una squadra che lotta per salvarsi, bensì una realtà che può crescere ancora. E lui, che ha fatto della rinascita una specialità, è pronto a guidarla con un progetto lungo e ambizioso dalla sua parte.