Quando giovedì 11 gennaio era stata raccontata la trattativa tra Stefano Sturaro e il Catania di Ross Pelligra il mondo rossazzurro si è subito lasciato andare a un entusiasmo travolgente. Troppo importante il curriculum del centrocampista classe 1993 che tra Genoa, Juventus e quella nazionale targata Antonio Conte, con la quale ha disputato un europeo 2016 da protagonista. Si è spesso distinto per la grande personalità in mezzo al campo. Nove titoli conquistati in bianconero, 155 presenze in Serie A e una promozione raggiunta in rossoblu da capitano. Il colpo che ai tifosi sembrava praticamente impossibile adesso è realtà. Ma Sturaro, primo giocatore campione d’Italia a giocare alle falde dell’Etna, aveva già il Catania nel proprio destino.
Siamo al 85′ di una gara indirizzata. È il 2 marzo 2014 e il Genoa di Gian Piero Gasperini sta già battendo 1-0 il Catania di Maran grazie al terzo gol in quella stagione di Antonelli. L’azione è già promettente quando Sturaro vince un contrasto con la difesa avversaria e scarica un destro preciso all’angolino capace di battere Andujar e fissare il punteggio sul 2-0 finale . Si tratta del primo gol in Serie A del ragazzo sanremese che vinse quella gara proprio contro Francesco Lodi, suo ex compagno in Liguria e attuale dirigente del Catania. Quando si dice segno del destino.
È sufficiente una parola per descrivere l’impatto sul campo che ha generato Stefano Sturaro durante tutta la sua carriera: “cuore”. Sintesi perfetta per descrivere il carisma e il forte senso di abnegazione che hanno sempre accompagnato la carriera del centrocampista. Parole e musica per Gasperini e il Genoa che, dopo la trafila nelle giovanili rossoblu e un breve prestito al Modena, lo promuovono definitivamente in prima squadra. Risultato: titolarità strappata alla concorrenza e importanza cruciale nei meccanismi della squadra rossoblu per il biennio 2013-15.
Il rendimento del ragazzo non passa inosservato e la Juventus lo porta con se a gennaio 2015. Quattro scudetti, quattro Coppe Italia e una Supercoppa italiana in 90 presenze bianconere per Stefano che sa essere spesso determinate anche in Europa. È infatti suo l’anticipo su James Rodriguez determinante per la vittoria bianconera del 2015 nella semifinale d’andata contro il Real Madrid, così come è sua pure la decisiva rete del 2-2 negli ottavi d’andata dell’anno successivo contro il Bayern Monaco . Ulteriore prestigiosa testimonianza? Il grande europeo 2016 disputato in nazionale. I molteplici apprezzamenti di Max Allegri e Antonio Conte, pronti a esaltarne maturità calcistica e spirito combattivo sono in questo senso preziosi indici di qualità.
Nel gennaio 2019, dopo un periodo di stop, Stefano Sturaro fa ritorno al Genoa. Il nuovo debutto al Ferraris è praticamente da sogno: vittoria e gol, proprio contro la Juventus, certificheranno un nuovo percorso rossoblu che tra addii, qualche infortunio e nuovi ritorni, si concluderà con 106 presenze, quattro reti e otto assist complessivi. Oltre a una promozione da sogno in Serie A conquistata da capitano. La breve esperienza al Fatih Karagümrük è solo d’antipasto all’ennesimo capitolo italiano. Il Catania targato Lucarelli vuole risalire la classifica e tentare tramite i playoff il sogno Serie B. Stefano Sturaro, il guerriero sognatore, è già pronto ad entrare in battaglia.
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