Sudtirol, il saluto di Baumgartner: “Lascio il club nel punto più alto della sua storia”

Dopo 13 anni l'attuale presidente non si ricandiderà per la carica. Dai playout della Lega Pro seconda divisione fino alla vetta di oggi nel Girone A: che scalata

25 Ottobre 2021

Redazione - Autore

Sette vittorie e tre pareggi nelle prime dieci giornate. Nessuna sconfitta, primo posto con un punto di vantaggio sul Padova e un solo gol subito in 900‘. Le cose per il Sudtirol non vanno bene, di più. Ma è comunque un periodo di cambiamenti per il club, dal momento che il prossimo 28 ottobre verrà nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione relativo alle nomine direttive.

Sudtirol, il saluto di Baumgartner

A salutare sarà l’attuale presidente, cioè Walter Baumgartner. Lo ha spiegato lui stesso con una lettera pubblicata sul sito ufficiale della società: “Ho deciso, dopo quasi 13 splendidi anni, di non dare la mia disponibilità – le sue parole – ho l’onore di lasciare nel migliore dei modi, con una vittoria. Una vittoria che ci ha portati in vetta alla classifica (quella sul campo del Mantova ndr). Terminare un’esperienza all’apice è un privilegio per pochi e ne vado fiero. Sono orgoglioso di lasciare il club nel punto più alto della sua storia, dopo averlo preso nel punto più basso. Dal 2009 ad oggi: quasi tredici anni di lavoro appassionato, che richiedono un bilancio. Al di là delle opinioni, contano i fatti. In questi anni il club è stato protagonista di una crescita senza precedenti, non solo nell’ambito strettamente sportivo. Perchè è sicuramente vero che la squadra è cresciuta ma l’FC Südtirol è ora considerato in tutta Italia un modello dal punto di vista organizzativo, gestionale e infrastrutturale oltre che tecnico“.

L’esultanza del Sudtirol

Dai playout alla vetta: che scalata

Dai playout vinti per restare nell’allora Lega Pro seconda divisione nel 2009 al terzo posto della passata stagione. Una crescita impressionante da parte del Sudtirol guidato da Baumgartner: “Mi auguro di non lasciare l’eredità di un capo, mi piace pensare di essere stato una guida, un leader – ha continuato – il leader infatti privilegia la crescita e lo sviluppo del gruppo di lavoro, della squadra appunto, mettendo da parte il prestigio personale o il suo arricchimento. E’ nell’ordine delle cose che i cicli finiscano e che sia necessario voltare pagina. E questo a prescindere da diverse visioni strategiche o da differenti stili comportamentali. La mia vita professionale mi ha sempre visto lasciare il mio impegno una volta ritenuto di avere raggiunto gli obiettivi prefissati. Lascio una società che può competere ogni anno ai massimi livelli“.

Un centro sportivo all’avanguardia, la ristrutturazione dello stadio Druso, conti sempre in ordine, eccellenti relazioni istituzionali a livello locale e nazionale, consolidati rapporti commerciali, scelte tecniche di primo livello (dal ds Bravo all’attuale allenatore Javorcic, preceduto sulla panchina da Vecchi, Tesser, Zanetti e Vialli). Questi alcuni dei meriti di cui il Sudtirol si può vantare: “La decisione di lasciare risale a qualche mese fa. Sarebbe stato l’ideale lasciare inaugurando lo stadio finito, ma la pandemia non ci ha consentito di farlo. Resterò sempre il primo tifoso dell’FC Südtirol. Mi è stato insegnato che quando un dirigente lascia non deve più interferire e lasciare il campo a chi subentra consentendogli di agire assumendosi tutte le responsabilità. Ringrazio la compagine societaria per la fiducia accordatami per 13 anni, ringrazio le istituzioni, gli sponsor, gli addetti ai lavori e soprattutto i nostri tifosi, sempre appassionati e a me vicini. Infine ringrazio voi giornalisti che avete sempre trattato con rispetto il nostro lavoro”, ha concluso Baumgartner.