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Trento, Tabbiani: “È stato un anno bellissimo, mi ha reso un allenatore migliore”

Luca Tabbiani (Credits: Michael Giacca)

Le considerazioni dell’allenatore Luca Tabbiani nella conferenza stampa post Atalanta U23

La stagione del Trento è terminata stasera, domenica 4 maggio. Decisiva la sconfitta per 1-2 ai playoff contro l’Atalanta, uscita trionfante dallo Stadio Briamasco grazie alle reti di Vlahovic e Panada.

I gialloblù hanno poi provato a reagire e a capovolgere la gara, ma il settimo gol in campionato di Petrovic non è stato sufficiente.

Al termine dei 90′, l’allenatore del Trento Luca Tabbiani è intervenuto in conferenza stampa.

Queste le dichiarazioni e i vari commenti dell’allenatore ex Catania dopo la sconfitta per 1-2 contro l’Atalanta di Modesto.

Tabbiani: “Do un voto alto alla stagione. Sfortuna? Sì, negli infortuni”

In apertura: “Quando siamo andati a salutare i tifosi, hanno detto ai ragazzi che devono uscire a testa alta perché hanno lottato fino alla fine. Questo penso sia il più grande complimento che una tifoseria possa fare ai giocatori. Di solito quando perdi vieni fischiato e sentirsi dire così ci ha reso felici, ci ha dato soddisfazione. Se penso alla partita do oggi c’è rammarico, nel primo tempo ci hanno messo in grande difficoltà. È una squadra forte, competitiva. Noi forse qualche errore l’abbiamo fatto però abbiamo cercato di tenere botta. Il destino ci ha anche aiutato perché potevamo essere sotto di più gol, invece abbiamo sofferto e un po’ di fortuna ci ha permesso di tenerla in partita e nel secondo tempo i ragazzi hanno provato a mettere tutto quello che avevano per cercare di pareggiare. Ho detto ai ragazzi a fine gara che sono stato orgoglioso tante volte di loro in campo e li ringrazio perché mi hanno fatto crescere molto. È un bel gruppo, che mi ha dato tanto. Quest’anno è stato bellissima, mi ha dato tanto e ho ricevuto tanto affetto. So che devo tanto a Trento. Quello che mi rende orgoglioso è che dopo aver sofferto tanto nel primo tempo, sono rientrati nel secondo con un piglio diverso e hanno fatto di tutto per cercare di andare avanti“.

Ha proseguito: “I miei ringraziamenti non suonano come un addio, anzi è un riconoscimento che voglio dare alla città e alla società. Io qua sto bene: ho parlato con il presidente, dovremo riparlare. Bisogna capire quali sono i programmi di uno e dell’altro. Non è minimamente un saluto di addio. È una cosa che mi preparavo da un po’ per ringraziare la città. È bello“. Sulla stagione complessiva: “Io do un voto alto alla stagione, per come ho lavorato con i ragazzi e per quello che ho visto nella nostra crescita. Non sono uno che si lamenta, ma un po’ di sfortuna negli infortuni ci ha penalizzato parecchio. Penso che la nostra sia una squadra competitiva. Abbiamo avuto 35 infortuni che sono stati difficili da gestire. Sono cresciuto come allenatore e ho avuto un gruppo che imi ha permesso di lavorare bene. È un gruppo curioso, disponibile“.

Luca Tabbiani, allenatore del Trento (Credits: Carmelo Ossanna)

Le parole di Tabbiani dopo la sconfitta contro l’Atalanta U23

Sul gruppo e i ragazzi: “Vorrei ritrovare lo stesso spirito che ho trovato in questa stagione, parlo dei ragazzi. È stato bello, tutto il percorso. Il rammarico più grande che ho è quel periodo tra gennaio e febbraio, con una serie di pareggi in casa in partite che potevamo fare nostre. In quel periodo non eravamo brillanti come siamo stati di solito. Dopo la partita ho parlato ai ragazzi: sono orgoglioso di quello che mi hanno dato in questo percorso. Ritrovare lo stesso spirito, è quello che un allenatore spera sempre“.

In chiusura: “Dopo le brutte partite abbiamo sempre reagito. Non abbiamo mai avuto un picco di 4/5 vittorie consecutive, quella è una cosa in cui avremmo potuto fare meglio. I punti in quel periodo di calo, sono dei punti che ci sono mancati per arrivare 5/6. La posizione è relativa: è una squadra che ha sempre trasmesso emozione, poi sicuramente qualche partita l’abbiamo sbagliata. Nell’ultimo periodo fuori casa abbiamo fatto un po’ meno bene, ma nel complesso siamo sempre usciti tra gli applausi. Speravo di poter andare ancora avanti, ci eravamo creati degli obiettivi tra di noi da raggiungere. Il calcio è uno sport, e uno sport è emozione. E quando una squadra ti emoziona, anche se fa un punto in meno o un punto in più, va bene lo stesso“.