Argentina, terra di asado, tango e calcio, tanto calcio. E questo Franco Bellocq, centrocampista del Taranto, lo sa bene. Nato nella provincia di Cordòba, il classe 93 è alla prima stagione in Italia e si sta prendendo il centrocampo del Taranto trascinandolo fino ai playoff.
Fin dalle prime battute della sua carriera, Franco è stato messo faccia a faccia con il puro calcio argentino. “Crescere nell’Independiente è stato come un sogno. Ti mette subito a confronto con una grande pressione, d’altronde è una delle squadre più importanti d’Argentina ed una delle più seguite. Poi per me che ne sono anche tifoso è stato magico”.
E quando il piccolo Franco era sugli spalti all’Estadio Libertadores de America, in campo Aguero gonfiava reti a profusione. “Quando il Kun giocava nell’Independiente, io ero un ragazzino ed ero appena entrato nel settore giovanile”. E da semplice tifoso, il sogno si realizzò. “È stato un grandissimo onore poi portare la sua stessa maglia. Giocare in stadi come El Monumental e la Bombonera era un sogno che avevo fin da bambino”. Emozioni difficili da dimenticare, ma che ora servono solo per le fondamenta del futuro. “Ora voglio concentrarmi sul mio presente qui in Italia e al Taranto”.
Proprio con i rossoblù sta vivendo una bella stagione, fatta di 14 presenze e un gol: “Noi lavoriamo partita dopo partita. Veniamo da una vittoria importante e sappiamo che dobbiamo confermarla. Il nostro obiettivo è sempre la salvezza”. Sul grande rendimento del giocatore sta contando anche il tifo e il calore di Taranto. “Sono sempre stato abituato a giocare in piazze calde. Ricevere la spinta dei tifosi per me è fondamentale”. E nella sua carriera ha sperimentato la passione per il calcio in giro per il mondo. “Il calcio come lo si vive qui in Italia è molto simile rispetto all’Argentina”.
In Grecia Bellocq conosce Athanasiadis, portiere protagonista in Champions League con lo Sheriff Tiraspol. “Ho giocato con lui nel mio primo anno all’Asteras Tripolis e ci sentiamo ancora. Una persona squisita ed un portiere fantastico”. Un successo personale che non sembra arrivato per caso. “Ha lavorato per tutta la sua carriera per fare quello che sta facendo con lo Sheriff Tiraspol. Se lo merita tutto”.
Di Filippo Rocchi
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