Curcio, Aloi e Cianci: la Ternana passa alle “maniere forti” e vola in finale playoff

Ternana, credit: Ternana Calcio / Matteo Bertini
La squadra di Liverani affronterà il Pescara nell’ultimo atto del post-season.
Quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare. C’era da tirare fuori i denti contro il Vicenza e la Ternana l’ha fatto, “passando alle maniere forti” e giocando al meglio contro un Vicenza stanco e che in trasferta non è riuscito a mettere in difficoltà la formazione umbra.
Curcio, Aloi e Cianci. Tre gol pesanti, messi a referto da tre calciatori che vogliono spingere la squadra in B e che hanno mostrato, più volte, di essere dei veri e propri “top” per la categoria.
Ad aprire le danze è Curcio, che, finalmente, riesce a dedicare un gol a sua figlia, che nascerà nei prossimi mesi. Anilia Carlotta ha già ricevuto un regalo d’anticipo dal papà.
Poi Aloi e Cianci. L’attaccante ex Catanzaro e Taranto ci mette meno di un minuto dal suo ingresso in campo per far esplodere il Liberati. Puro istinto e senso del gol, qualità che ha dimostrato più volte di avere nel corso della stagione.
Liverani e le montagne russe
Prima tre sconfitte, poi una vittoria e un pareggio nella regular season. Gli alti e bassi con la Giana e poi la doppia semifinale vincente contro la Ternana: si, sono state delle vere e proprie montagne russe con Liverani in panchina.
L’ex Lecce è subentrato a cinque giornate dalla fine e, adesso, può festeggiare la finale playoff raggiunta. Un lavoro prima nella testa e poi nell’anima dei giocatori, pronto a riportare la Ternana in B come aveva fatto con il Lecce nel 2017-18.

Il ritiro a Roma come segreto, l’anima in campo come fatto visibile
Il ritiro a Roma nel post-season, forse, è stato uno dei segreti di questa Ternana. Voluto dai giocatori e dallo staff, quei giorni insieme sono serviti a compattarsi in vista di questo rush.
180’ alla B. Per Pescara e Ternana pronte a farsi battaglia, senza esclusione di colpi. Gli umbri sono passati alle maniere forti. L’obiettivo? Confermarsi con i fatti. L’ultima parola, adesso, spetta al campo.