Pettinari, il riscatto è servito: torna a segnare dopo quasi un anno. E la Ternana continua a vincere

I tifosi della Ternana / Credit Fb Ternana
La zampata dell’ex Roma regola il Campobasso e slancia le Fere, ora quarte in classifica.
Non esiste sensazione migliore: il pallone che si insacca, il cuore che parte come un razzo, la corsa spensierata verso i tifosi più fedeli. E ancora: l’abbraccio dei compagni, l’adrenalina che pervade corpo e anima, la parola ”gol” come messaggio per il mondo. ”Ci sono anch’io”: per un attaccante, è il miglior scenario possibile. Ma non scontato, affatto: per Stefano Pettinari, infatti, tutto questo sogno è tornato realtà solo dopo un anno di digiuno. Un’eternità.
Era il 23 novembre 2024, quando l’attuale attaccante della Ternana iscrisse a referto la sua ultima rete prima del brusco stop. Altra storia, altro calcio: il classe ’92 giocava nella Reggiana, in Serie B, e timbrò il cartellino al Manuzzi di Cesena. Poi, lo strappo con la società toscana, un acciacco al polpaccio e un nuovo inizio all’orizzonte. Con tutte le paure e le insidie del caso, ma anche con la consapevolezza e la fame di riscatto che, solitamente, anima i grandi 9. Detto, fatto.
Alt: facciamo un passo indietro. Contesto, totalmente inedito: palcoscenico della Serie C, arcigno campo del Campobasso, maglia della Ternana indosso. Esito? Finalmente, vincente: ora sì, è il momento. Minuto 77, match bloccato sullo 0-0. Guida Leonardi, che raccoglie palla sull’out di sinistra. A destra, invece, parte il 10 rossoverde. Che, una volta servito, fa solo una cosa: calcia al volo. E segna: vantaggio delle Fere, primo gol stagionale, quarto posto in classifica. Poche e semplici mosse, una facile constatazione: Pettinari c’è. 332 giorni dopo.
Lasso di tempo che potrebbe destabilizzare tanti. Ma non tutti e, soprattutto, non Stefano. Lui che, alle spalle, ha un passato di calcio e di vita, tra il sogno di giocare per la Roma e le realtà della cadetteria affrontate sempre di petto. Senza mai mollare. E, a conti fatti, senza mai davvero perdere la gioia del gol. Del resto…non esiste sensazione migliore.
Dall’esordio al fianco di Totti al girovagare in B: la parabola di Pettinari
Tutte le strade portano a Roma. Ma Roma, invece, dove porta? Lontano, nel caso di Stefano. Che parte proprio dalla Capitale, prima di testare sulla pelle il calcio dei grandi. Un privilegio che guadagna proprio con il giallorosso indosso, una responsabilità che onora direttamente nelle serie cadette italiane. Ebbene sì: Pettinari, come insegnano le favole, osa e conquista. Per un lungo istante, infatti, ha la possibilità di giocare al fianco di Francesco Totti e sotto l’egida di Claudio Ranieri. Per giunta, in una trasferta europea. Imperativo dunque riavvolgere il nastro a quel 16 dicembre 2009, quando Alessio Cerci gli fece spazio contro il CSKA Sofia: aveva solo 17 anni. E, a marzo, trovò anche l’esordio in Serie A, contro l’Udinese. Era l’anno del triplete interista, al contempo incubo della Magica, che perse contro i nerazzurri rapidamente Coppa Italia e Scudetto. È però l’anno che segna una svolta, nella consapevolezza del classe ’92.
Non prima di aver sofferto, ovviamente. Perché a Siena non raccoglie minuti, e perché il rientro alla base giallorossa non gli regala ulteriori gioie. Il viaggio di Pettinari ripartirà quindi da Crotone, dove in un triennio incamera gol pesanti: 18 totali. Uno di questi, emozionante, perché arriva al minuto 93 contro la Reggina, regalando ai rossoblù il pareggio finale. Momento intenso, bello e spensierato, sì, ma mai davvero ripetuto tra Latina, Pescara e Vicenza: segna poco e cambia ancora, senza discostarsi da una Roma che continua a detenerne il cartellino. Fino al 2016, quantomeno: il Pescara lo compra a titolo definitivo. Regalandogli, nell’ordine, ulteriori scampoli di Serie A, un fruttuoso prestito alla Ternana e, infine, la miglior stagione in termini prestazionali. Caso vuole, arrivata proprio sotto la guida di Zdenek Zeman. Uno che di centravanti se ne intende.

Exploit a Pescara e Trapani, poi la Ternana
Anno 2017, dicevamo. Il Pescara, tornato in Serie B, affida le sue speranze al Boemo. E anche se la stagione si rivelerà complessivamente improduttiva, un giocatore più degli altri spicca per rendimento e incisività. Proprio lui: proprio Pettinari. Che finalmente sboccia, raggiungendo gradualmente la pienezza delle forme: 13 gol, 5 assist e una ventata di consapevolezza che sarà alimentata e ulteriormente ingrandita anche nella tappa che segue. Cambiano i colori: dall’accomodante biancazzurro del Delfino si passa all’avvolgente granata del Trapani. Ma non cambia la musica: Stefano segna e convince. Anzi: si migliora del tutto. 17 reti, altri 5 assist. E riscatto servito sul piatto d’argento, dopo i passi falsi intermedi con Lecce e Crotone. Poi, via ad un nuovo perdersi e ritrovarsi: Ternana, Benevento, Reggiana e, infine, ancora la Ternana. Tradotta: il rosso che graffia, il verde che allieta: sembrerebbe il mix cromatico perfetto. Anzi: a tratti lo è davvero.
Difatti, la campagna 2021/2022 resta la più redditizia delle sue ultime quattro annate, complici i 6 gol realizzati e mai più replicati né in Campania e né tantomeno in Toscana. Dove, al contrario, segna solo l’ultima rete prima di una lunga odissea, durata 11 mesi e spezzata domenica, a ritorno alla base già concretizzato. Perché le Fere, in estate, lo hanno riaccolto a casa per la seconda volta, offrendogli la possibilità di riscattare le ultime stagioni. Fatte di tante cose, sì, ma povere di quella serenità e di quella stabilità di cui ogni attaccante necessita per splendere. Prerogative, quelle appena citate, che l’ambiente rossoverde privilegia ed erge a strumento di conquista, specialmente nelle ultime uscite. Che parlano infatti di una crescita continua: Liverani è quarto e vede il podio. Anche a grazie a Pettinari, il cui gol al Campobasso vale sia la sua rinascita personale che la continua e graduale risalita in classifica della sua squadra. Il binomio, insomma, sta funzionando. E 332 giorni di purgatorio più in là, Stefano è nuovamente uscito a riveder le stelle. Non è stata ancora rilevata una situazione migliore…