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Tonin-Merola, il binomio da sogno che ha trascinato in B il Pescara

Riccardo Tonin e Davide Merola Credit_ Massimo Mucciante _ Pescara Calcio 1936 _ www.lacasadic.com

Riccardo Tonin e Davide Merola Credit_ Massimo Mucciante _ Pescara Calcio 1936 _ www.lacasadic.com

Playoff da urlo per gli attaccanti biancazzurri, tra i principali artefici della promozione in Serie B

Al mio segnale, scatenate l’inferno!” No, non è l’iconica battuta di Massimo Decimo Meridio nel film “Il Gladiatore”, ma quello che deve essere risuonato nella testa di due dei talenti più cristallini del Pescara, ormai alla vigilia dello scorso 7 maggio, data d’inizio del cammino degli abruzzesi nei playoff.

Sì, perchè Tonin e Merola da allora non si sono più fermati e a suon di gol hanno preso per mano la squadra di Baldini, aiutandola a tornare in Serie B dopo 4 lunghi anni. Un exploit pazzesco giunto al termine di una stagione vissuta tra alti e bassi, ma conclusa nel migliore dei modi con un “nunc est bibendum” (ora c’è da festeggiare) tra le vie della città.

Classe ed estro offensivo, tecnica e dinamicità. Ecco i fondamentali delle due frecce dell’attacco biancazzurro, perfettamente inserite nel gioco di posizioni intercambiabili del tridente “baldiniano”. Cresciuti in due settori giovanili d’eccellenza, come Inter e Milan, Merola e Tonin, dopo tanto girovagare, hanno saputo affermarsi a Pescara e fare la differenza nel momento più importante.

Fame e voglia di arrivare. Questi i segreti di due giocatori che si stanno avviando verso la piena maturità calcistica, con l’ambizione di salire da protagonisti su palcoscenici più prestigiosi, in parte già assaporati in passato. E chissà se sarà proprio la stagione appena conclusa a Pescara una prima base per (ri)costruire qualcosa di veramente grande.

Tonin, saper cogliere l’attimo

“Carpe diem” diceva il poeta Latino Orazio. Farsi trovare al posto giusto al momento giusto. Tutto questo è stato Riccardo Tonin. L’attaccante classe 2001 ha risposto sempre presente quando chiamato in causa. 26 presenze in regular season con 2 gol e 2 assist, 7 apparizioni agli spareggi promozione e 4 gol. Solo una parola: devastante. Un impatto pazzesco, spesso partendo dalla panchina. Il primo squillo è stato subito decisivo. Suo, infatti, il gol che ha permesso, nonostante la sconfitta 1-2 in casa, di superare il Catania nel ritorno del primo turno della fase nazionale.

Entrato al 62′, all’ex Foggia sono bastati solo 17 minuti per entrate nel tabellino dei marcatori. Destro dal limite dell’area e Dini battuto. Come da lui dichiarato: “Il gol più importante della mia carriera”. Ma non è finita qui. Da titolare la rete che ha aperto le danze nella partita di ritorno contro la Vis Pesaro, poi vinta dal Pescara per 2-0. Il vero capolavoro, però, va in scena al Monterisi di Cerignola il 25 maggio. Uno-due fulmineo dell’attaccante biancazzurro che, entrato all’81′, gela l’Audace Cerignola due volte tra l’83′ e l’88′, rendendo di fatto il ritorno all’Adriatico-Cornacchia pura formalità. Doppietta in soli 7 minuti dall’ingresso in campo. E che doppietta. Zampata sotto porta il primo, cavalcata di 30 metri e cinismo puro il secondo. Lo si diceva no? Saper cogliere l’attimo.

L'attaccante del Pescara Davide Merola
Davide Merola esulta dopo il gol segnato col Pescara al Catania Credit: Massimo Mucciante / Pescara Calcio 1936 / www.lacasadic.com

Merola, una splendida conferma

Già 9 gol e un assist in 30 presenze nel corso della regular season, Davide Merola ha continuato a tenere alta l’asticella anche nelle partite playoff. Soprattutto nelle partite playoff, verrebbe da dire. Dopo una partenza sprint in campionato, qualche guaio fisico di troppo e le difficoltà incontrate dalla squadra non gli avevano permesso di esprimersi al meglio nella seconda parte di stagione, ma poi è spuntato di nuovo il sole. Già, perché la doppietta contro il Legnago e il gol al Campobasso, nelle ultime due gare prima dell’inizio dei playoff, sono stati come benzina per il motore di Merola, tornato da lì in avanti a brillare di luce propria.

Il dato? L’ex Inter ha partecipato, tra gol e assist, a circa un terzo delle reti segnate dal Pescara nel corso dei playoff. Il suo zampino c’è stato quasi sempre. Determinante sin da subito con il gol del raddoppio nel match d’esordio contro la Pianese, terminato poi 2-1 per i biancazzurri, il classe 2000, però, è passato agli onori della cronaca per quello scavino morbidissimo con cui ha battuto Dini, intervenuto invano in uscita bassa, lo scorso 11 maggio, quasi sul gong del match d’andata contro il Catania. Una rete pesantissima, dal retrogusto di riscatto. L’ultimo centro nella semifinale di ritorno contro l’Audace Cerignola, prima dell’ammonizione e conseguente squalifica in vista dell’ultimo atto della finale. L’amarezza di non esserci, la gioia del risultato finale. “Giocheremo anche per Squizzato e Merola.” Queste le parole di Ferraris dopo la partita d’andata contro la Ternana. Detto fatto e obiettivo promozione raggiunto. Anche e soprattutto grazie a questi ragazzi, che hanno saputo mettere la loro qualità al servizio della squadra.