Guida ai playoff: Torres, una splendida conferma

Squadra Torres - Credits: Alessandro Sanna
Dopo la seconda posizione dello scorso anno, la squadra sarda è riuscita a riconfermarsi ad altissimi livelli nel girone B.
Raggiungere un risultato di rilievo è possibile ma confermarsi è molto complicato. Questo è uno dei tanti incipit che spesso sentiamo pronunciare in ambito sportivo. Guai a dirlo alla Torres.
La squadra sarda, autrice di una fantastica stagione 2023/24, conclusa solamente dietro al Cesena dei record di Mimmo Toscano, era chiamata a ribadire il proprio valore in un girone B particolarmente competitivo.
Obiettivo centrato in pieno: la squadra di Greco ha concluso in terza piazza. 68 i punti conquistati con il terzo miglior attacco – 55 gol fatti – e la sesta miglior difesa – 36 gol subiti.
Equilibrio nella disposizione in campo e la giusta dose d’esperienza – squadra con la media età più alta del girone B – hanno permesso alla Torres di vivere un’altra stagione da protagonista.
Prospettive diverse
La difficoltà principale nel riconfermare un risultato straordinario, ottenuto in maniera sorprendente, sta nel fatto che le aspettative su chi le ha ottenute cambiano. Da mina vagante a candidata alla promozione: il passo non è breve ed è pesante poichè ogni passo falso viene vissuto in modo differente.
La grandezza del 2024/25 della Torres sta proprio in questo. Il gruppo squadra ha sempre mantenuto il focus sull’obiettivo. I momenti difficili non sono mancati per i sardi – tre sconfitte di fila dalla quindicesima alla diciassettesima giornata e nessuna vittoria dal ventinovesimo alla trentatresimo appuntamento. La promozione diretta non è mai stata neppure vicina – la perfetta testimonianza sono i 15 punti di distacco dalla Virtus Entella capolista – ma la terza posizione finale dimostra che per il secondo anno di fila la “prima delle umane” nel girone B è proprio la squadra di Greco.

Esperienza da vendere e il solito Fischnaller
“L’esperienza è il solo insegnante in cui possiamo confidare” disse Leonardo Da Vinci, una frase che sembra cucita addosso alla Torres di Greco. Assieme al direttore sportivo Colombino, nel costruire la Torres 2024/25, ci si è soffermati su tanti giocatori già “fatti e finiti” per puntare in alto e i risultati hanno supportato le scelte fatte.
Tante riconferme, una su tutte: Manuel Fischnaller. Con 14 gol è stato l’unico giocatore della Torres ad andare in doppia cifra in stagione e si è rivelato il quarto miglior marcatore del campionato. Il bomber che viene dal SudTirol è come il buon vino: più passa il tempo e più migliora. A 33 anni ha messo a referto la settima stagione in doppia cifra della carriera, la terza di fila. Ha avuto la capacità di prendere per mano la squadra sempre: nei momenti migliori e nei momenti peggiori, il risolutore dei problemi. Ma, si sa, da soli non si vince. La Torres è un sistema architettato alla grande. Tanti capitani, partendo ovviamente da quello sulla distinta Luigi Scotto passando per quelli che lo sono di fatto come Antonelli, Mastinu, Masala e Dametto. Nessuno, però, con la voglia di primeggiare. La Torres è una squadra che sta bene insieme, capace di far sentire i nuovi arrivati parte di un sistema già perfettamente funzionante: questo è il principale marchio rilasciato da Alfonso Greco.
Greco, il condottiero con l’ambizione di arrivare in B
“Il risultato non ci soddisfa, dovremo analizzare bene quello che è successo“. Questo incipit pronunciato al termine dell’ultima gara di campionato persa 3-2 con la Lucchese, un match inutile ai fini del risultato, fa capire tanto della mentalità di Alfonso Greco.
Fermarsi mai e puntare sempre al massimo. Il secondo e terzo posto sono risultati importanti ma non ci si deve accontentare. E in questo senso i playoff rappresentano l’occasione perfetta per le elevate ambizioni dell’allenatore romano. L’obiettivo primario è replicare quantomeno il risultato fatto lo scorso anno, quando la squadra fu eliminata al secondo turno della Fase Nazionale contro il Benevento. Ma confermarsi potrebbe non bastare a soddisfare lui e l’ambiente. Serve qualcosa in più. Andare oltre, un concetto che i sardi conoscono molto bene e con il loro collaudato 3-4-1-2 a trazione offensiva sono pronti a stupire ancora.