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“Un pallone per ricominciare”: l’iniziativa del Trento con i detenuti di Spini

Il Trento alla Casa Circondariale di Spini - credit: AC Trento 1921 - www.lacasadic.com

Il club gialloblù protagonista di una nuova iniziativa. L’incontro con i detenuti e le parole del Presidente.

Il Trento è attivo anche al di fuori del campo. Il club ha dato vita al progetto “Un pallone per ricominciare”, che -come riportato- “mira a portare il calcio all’interno della Casa Circondariale di Spini Gardolo per condividere valori e speranza”.

Questa struttura è stata costruita nel 2010 e sorge nell’area industriale-artigianale di Spini, a nord di Trento. Nella giornata di ieri -mercoledì 5 novembre- i detenuti hanno ricevuto una visita differente.

L’allenatore Luca Tabbiani, durante l’incontro, si è reso disponibile nell’offrire un aiuto anche la squadra della casa circondariale. In futuro sono previste delle amichevoli con la prima squadra. Ma non solo: il progetto promosso dalla società di via Sanseverino, prevede anche altre iniziative tra cui la trasferta di alcuni detenuti allo stadio Briamasco per assistere a delle partite del Trento, oltre che il coinvolgimento degli studenti del liceo serale del Rosmini per giocare alcune partite assieme a detenuti e calciatori.

“Un messaggio che supera i confini del campo e diventa metafora di vita, perché, come nel calcio, un “autogol” può capitare a chiunque, ma ciò che conta davvero è la capacità di rialzarsi, imparare e ripartire –commenta il Direttore dott.ssa Nuzzaciconvinta sostenitrice di queste iniziative e che ha accolto nella giornata odierna tutta la delegazione del Trento Calcio”.

L’intervento del Presidente

“Siamo davvero felici di essere qui oggi –racconta il presidente dell’A.C. Trento 1921, Mauro GiaccaCrediamo profondamente che lo sport, e il calcio in particolare, abbia una forza straordinaria: quella di unire, di creare relazioni, di costruire ponti dove a volte sembrano esserci muri”.

Ha proseguito: “Il calcio non è solo una partita lunga novanta minuti ma è un’esperienza umana, fatta di rispetto, di condivisione, di errori e di riscatto. Come società vogliamo essere un punto di riferimento per tutta la comunità trentina e quindi anche per tutti voi perché una squadra di calcio, soprattutto quando rappresenta un territorio, ha il dovere di guardare oltre il campo”.