Credit: Carmelo Ossanna
Qualità, talento e ambizione ed anche un pizzico d’esperienza: il progetto Trento (guidato da Tedino) è tra i più solidi del girone A di Serie C (qui tutti i giocatori in prestito dalla A). Dalla rifondazione del 2014, i gialloblu hanno fatto tanti passi in avanti ed ora con otto giornate d’anticipo hanno già raggiunto la “quota 40“. La vittoria contro la capolista Lecco ha caricato ulteriormente l’ambiente, ma con i playout a soli cinque punti Tedino non vuole abbassare il livello con concentrazione.
Il percorso di crescita del Trento può fare da lezione a tanti club che sognano in grande. Parola chiave? Ripartire. Lo hanno fatto con grande umiltà, partendo dalla Promozione. Un passo dopo l’altro fino ad arrivare alla Serie C. Lo scorso campionato è stato di rodaggio, con la vittoria nei playout, che ha permesso alla società di continuare a lavorare con continuità. In questa stagione i gialloblu hanno raggiunto un certo equilibrio.
Il leader tecnico è sempre Pasquato: l’ex Juventus è il punto di riferimento quando la palla scotta. Quattro gol e tante giocate a servizio dei compagni. L’allenatore ha a disposizione un mix tra esperienza e gioventù: Bocalon, Fabbri e per l’appunto Pasquato da una parte e talenti emergenti come Sangalli, scuola Inter, Petrovic, Sipos, Attys dall’altra.
Senza dimenticare Saporetti, capocannoniere della squadra in campionato. Tedino è riuscito ad unire il gruppo e sul campo i risultati sono evidenti. La scalata prosegue, ma la montagna è ripida e al Trento tocca scalare per raggiungere la cima.
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