Triestina, Rosenzweig sul ds Delli Carri: “Se mai volesse andarsene può farlo”

Daniele Delli Carri, direttore sportivo. CREDIT: MASSIMO MUCCIANTE
Le parole del numero uno del club
Situazione difficile in casa Triestina. Come vi abbiamo raccontato nei giorni precedenti, la società giuliana, già gravata di una penalizzazione di 7 punti per il campionato 2025-26, ha saltato la scadenza del 1º luglio per il pagamento dei contributi di maggio, e probabilmente dovrà fare i conti con una nuova sanzione che sarà di ulteriori 6 o 7 punti.
Non solo. Infatti, la Triestina potrebbe, nel caso in cui vi fosse la conferma del mancato pagamento degli stipendi, subire anche il blocco del mercato per questa sessione estiva.
A fare il punto ci ha pensato il presidente Ben Rosenzweig, che ha rilasciato alcune dichiarazioni alla pagina Instagram “Fallo Tattico”. Nel corso dell’intervista, il numero uno del club ha fatto anche un passaggio sulla situazione relativa al ds Daniele Delli Carri.
Di seguito le sue parole.
Rosenzweig: “Delli Carri è una persona integra. Mi è piaciuto lavorare con lui”
Il presidente della Triestina si è espresso così sul ds Delli Carri: “Preferisco non parlare dei singoli dipendenti, mi voglio assicurare che restino private le conversazioni che abbiamo. Daniele è una persona integra, mi è piaciuto molto lavorare con lui, voglio assicurarmi che lo sappia e lo sa”.
Ha poi proseguito: “Mi sono offerto molte volte di farlo uscire dal suo contratto se mai volesse andarsene lo sostengo. Non voglio tenere qualcuno controvoglia. Chi non vuole rimanere è libero di andarsene, quindi quelle sono conversazioni che sono in corso e non posso spericolare su ciò che accadrà”.

Rosenzweig: ” Non abbandono, vogliamo costruire un progetto”
Nel corso della lunga intervista Rosenzweig ha confermato la sua volontà di continuare alla guida del club: “Non ho intenzione di vendere la Triestina. La mia volontà è proseguire il percorso che abbiamo avviato. Ho investito tanto tempo e risorse in questo progetto, ho trascorso molto tempo a Trieste e credo nel lavoro svolto, che non riguarda solo il calcio: vogliamo costruire un progetto che rappresenti una piattaforma per la crescita del club e della città. Non voglio abbandonare questi sforzi, anche perché ho appena completato l’iscrizione della squadra alla Serie C “.
Ha, infine, concluso: “Mi spezzerebbe il cuore vendere il club e vederlo finire in situazioni come quelle di Brescia o SPAL, costrette a ripartire daccapo. Solo se non riuscissi a reperire capitali sufficienti per sostenere il progetto da solo, valuterei un’eventuale cessione, ma non è un’ipotesi che prendo in considerazione ora “.