Union Brescia, Corini si presenta: “Ho sentito il richiamo del sangue, voglio vivere emozioni forti”

Conferenza stampa Union Brescia, www.lacasadic.com
La conferenza stampa di presentazione del nuovo allenatore dell’Union Brescia Corini
Tempo di presentazioni ufficiali in casa Union Brescia. Nella giornata di oggi, sabato 13 dicembre, la società ha presentato alla stampa il nuovo allenatore Eugenio Corini. Oltre a Corini sono presenti anche il presidente Pasini e il direttore sportivo Andrea Ferretti.
A prendere subito parola è il presidente Pasini che spiega il cambio di panchina: “Un saluto va innanzitutto a Diana, che ha seguito la squadra sia l’anno scorso che quest’anno. Dispiace, perché dietro a un esonero non ci sono solo responsabilità da parte di un allenatore. Ma il calcio è così, per cui la decisione della società dopo il consulto con il Consiglio è stata quella di cambiare”. E sulla scelta di Corini, Pasini commenta: “Sono contento di Corini non solo per la bresciana ma anche perché ho visto un mister motivato che ha sposato il progetto Union Brescia. Abbiamo preso un allenatore tra i top della Serie B, quindi questo è importante. Perché a fronte di un programma triennale abbiamo già cambiato allenatore? Dopo la partita contro il Lumezzane, società amica come l’Ospitaletto, ho visto una squadra senza anima. E insieme al ds ho sentito il dovere di fare un cambio in panchina. Io ci sto mettendo la faccia davanti a una comunità di un milione di persone: io voglio vincere. Dobbiamo fare il meglio in questa stagione e dire “abbiamo fatto il massimo” al termine della stagione. Voglio questo dallo staff, dalla squadra, ci sto mettendo tutto il mio impegno per riportare la squadra dove merita. Per questo il cambio di Corini rappresenta una sterzata per me necessaria”.
Il presidente ha poi aggiunto: “Cambio di rotta anche mentale con questo investimento importante in panchina? Io non voglio sminuire il lavoro di Diana. L’anno scorso aveva fatto un ottimo campionato, siamo partiti con lui perché si era messo a disposizione. Ma nel momento in cui devi cambiare il mister e sei l’Union Brescia, siamo andati a scegliere un qualcosa di ambizioso come i nostri obiettivi. Portare Corini da noi significa alzare il livello, anche dell’organizzazione”.
“Ma non è che parte oggi il progetto: è iniziato il 17 luglio. Abbiamo portato le cose fatte bene della Feralpi ma qualcosa non è andato, e non è stata colpa solo di Diana. Con Corini, aldilà della brescianità, l’ho sempre seguito. Ci ha sempre battuto (la Feralpi, ndr) ed è tra i top profili disponibili. Quando ho incontrato il direttore l’8 dicembre facendo una disamina sulla partita con il Lumezzane abbiamo contatto Corini. E non pensavo neanche che potesse prendere in considerazione della nostra proposta. Poi ci siamo incontrati e siamo andati in dirittura. Ma non voglio sminuire il lavoro di Diana”.
“Infortuni non devono essere una scusa”
Pasini si è soffermato anche sugli infortuni che hanno colpito la squadra: “Gli infortuni non devono essere una scusa. Anzi, vanno analizzati perché evidentemente c’è stato qualcosa che non è andato. Con i mezzi di oggi c’è la possibilità di capire i motivi. Aver avuto 18/20 infortuni è un qualcosa che per una società come la nostra deve essere chiarito“. Il presidente ha poi parlato del livello dei giocatori: “Alzare il livello di alcuni giocatori che stanno andando male? Dopo Ospitaletto ho detto ai ragazzi chiaramente che la partita non era piaciuta. Non mi era piaciuto l’atteggiamento, che deve essere la base. Difronte a una squadra come l’Ospitaletto che aveva gestito per novanta minuti. La Serie C bisogna giocarla così, coltello fra i denti e correre. Questa è la Serie C. Avevo detto questo, alcuni si sono offesi, ma noi dobbiamo fare il massimo. Non arriveremo primi? Ok, ma dovremo guardarci negli occhi e dire di aver fatto il massimo. Io credo di aver fatto un mezzo miracolo, l’altro devono farlo loro. Anche se andremo ai playoff, siamo una piazza che con tifosi del genere può ambire a tanto”. A conferma della decisione di prendere Corini, Pasini sottolinea: “Preso allenatore top, ho detto qualcosa ai giocatori soprattutto sul peso dei risultati in casa? Noi abbiamo giocatori che la B l’hanno fatta e la conoscono. Che ci sia un po’ più di pressione è vero, ma devi saperci stare. Le abbiamo tutti e devi saperci convivere. Giocare qui con una curva del genere, che paghi il biglietto solo per guardarla, deve essere uno stimolo. Abbiamo pagato qualcosa, anche con gli infortuni, ma anche il cambio in panchina va in quel senso, per dare una sterzata che magari fa bene anche ai giocatori” .
Il presidente ha poi chiarito: “Accusa a Diana relativa agli infortuni? Non è un’accusa, ma una constatazione difronte al fatto di aver avuto 18/20 infortuni dello stesso tipo. L’anno scorso non era così. Sopravvalutato la rosa? No, a Lecco abbiamo dominato. Ci sono giocatori fortissimi, ma al momento sento di avere un macchinario fermo ai box che non funziona. La colpa non è del campo, c’è stato qualcosa che non ha funzionato all’interno dello staff. Non solo allenatore, preparatore ma anche staff medico ecc. Se dai colpa ai campi non guardi il problema vero, che è quello che dobbiamo fare noi. Oggi abbiamo ai box giocatori pagati ma che non possono fare nulla, nemmeno il mister li ha. Se il Vicenza è lì vuol dire che sta facendo meglio. Ha tanta esperienza in più, ci prova da 5 anni ma con la squadra a disposizione non siamo meno del Vicenza. Non c’è questa differenza per me. Ripeto che a Lecco abbiamo dominato e hanno 3 punti in più”. E a conclusione, il presidente ha analizzato anche la possibilità di acquistare il centro di Torbole: “Abbiamo firmato una lettera di riservatezza. Siamo in trattativa, ci sono dentro tante vicende ma vedremo. Se riusciremo a farlo bene, in caso contrario abbiamo altre alternative. Il vostro presidente, aldilà che è stata una settimana non facile, sta lavorando anche su altri fronti” .

Union Brescia, Corini: “Sono emozionato”
Dopo l’intervento del presidente, a prendere parola è stato il nuovo allenatore dell’Union Brescia, Corini: “Sono molto emozionato di tornare qui in veste ufficiale. Sono molto motivato e carico per questa avventura, ripartendo da una categoria che non ci rappresenta ma dalla quale dobbiamo partire per fare il meglio e scalare per raggiungere quello che vogliamo. Mando saluto a Diana, so cosa si prova e ha tutta la mia vicinanza. Ha fatto un buon lavoro, ha una squadra che lo stima e deve essere consapevole di questo”.
L’allenatore si è poi soffermato sulla Serie C: “Categoria che conosco poco? È stimolante e farlo con una squadra forte e il mio staff è ancora meglio. Il calcio è universale, bisogna parametrarsi ma posso farlo con una squadra forte che ha tutte le possibilità per fare il calcio che mi piace”. E sul mercato, la risposta è chiara: “La squadra ha caratteristiche precise, poi ormai il sistema e il modulo è superato. Le caratteristiche ci sono e uno dei punti affrontati con il direttore e il presidente è stato quello di andare sul mercato se ce ne sarà occasione per migliore La Rosa. Abbiamo difficoltà oggettive per mancanza di giocatori al momento ma l’obiettivo è quello di vincere, quindi se ce ne sarà l’opportunità interverremo, sapendo che la base è già forte”.
“Sono una persona pacata”
L’allenatore prosegue analizzando quello che è stato il suo percorso: “Percorso da calciatore e allenatore del posto che può sembrare un qualcosa all’Inglese? Ci ho pensato ed è stimolante. Sono una persona pacata ma quando mi ha contattato il presidente mi è scattato qualcosa dentro, e quando succede questo, quando scatta qualcosa, parti al massimo. Ho visto anche io quanto è successo quest’estate e mi è dispiaciuto; e ricevere la chiamata di persone che hanno risollevato il club mi ha stimolato moltissimo. Mi sto prendendo la responsabilità, ci sono ottimi presupposti e oggettivamente il percorso che ho fatto qui è incredibile. Ora ho l’opportunità di scrivere ancora altro”
Prosegue: “Allenatore manager, quindi risultati e anche crescita della società? Ho trovato grande competenza tra i giocatori, quello che volevo trovare. Ed è stata una base importante. Sono un allenatore, collaborerò con il direttore che ho trovato molto competente e che mi aiuterà in questa categoria, e sono a disposizione del club per dare il meglio. La volontà è quella di migliorarci, darò il meglio per farlo. Fino a 5 partite fa eravamo vicini al Vicenza. Io dico di rimettere insieme la squadra, facciamo fronte agli infortuni e lavoriamo. È un campionato strano dove tutto può cambiare, Vicenza e Padova insegnano. Noi dobbiamo fare il nostro per cercare di far accadere le cose” .

Union Brescia, Corini: “Ho sentito il richiamo del sangue”
L’allenatore poi prosegue analizzando quello che manca alla squadra prima di conoscere i ragazzi: “La consapevolezza di una squadra forte è il controllo emotivo che metti in campo. Quando sei forte, con le partite ancora più lunghe, bisogna mantenere l’equilibrio emotivo. E noi lavoreremo su questo. Chi controlla di più le emozioni, ha un vantaggio. Su questo lavoreremo tanto, ho già avuto due allenamenti, tra poco faremo il terzo e sono fiducioso che costruiremo un’identità consolidata”.
E sulla chiamata ricevuta: “Quanto ho sentito il richiamo del sangue e se ci saranno cambi domani? Se non avessi sentito questo, sarebbe stata un’altra cosa. Probabilmente non sarei venuto. Pensiamo a come si stava a giugno e dove siamo ora, il club sta facendo uno sforzo incredibile. Ma fare 7mila abbonati e avere 12mila spettatori ti motiva ancora di più. Dentro di me voglio rivedere tutto lo stadio pieno che ci sostiene, abbiamo una curva tra le più belle d’Italia e ho sentito il sostegno di tutti nell’appoggiare questa idea, seppur nuova. Dolomiti ha cambiato allenatore da poco, ha giocatori forti come Clemenza con calciatori che corrono. Ma dovremmo essere bravi, non penso al sistema ma cercherò di mettere in campo quello di cui avrà bisogno la squadra. Avrò pochi giocatori, dovrò gestire bene i cambi e ottimizzare le risorse spingendo forte. Ci sono momenti nella vita che certificano che uomo sei: io voglio vedere un gruppo di ragazzi consapevoli, dello scatto che bisogna fare. Scalare la montagna vuol dire fare qualcosa in più e noi andremo alla ricerca di questo” .
Union Brescia, Corini: “Due partite importanti davanti a noi”
L’allenatore commenta anche la possibilità di vedere una squadra svuotata: “La prima cosa sarà quella di alzare l’autostima. Il concetto di senza anima lo modulerei. Credo sia stato un qualcosa legato alla perdita di controllo delle emozioni, visto che i ragazzi si sono abbattuti dopo i risultati recenti. I giocatori sono di livello importante per la categoria. Sul loro valore cercherò di alzarlo ancora riequilibrando la rosa a livello numerico e di valore. Pensando alle due partite importanti davanti a noi”
Arriva anche un commento sui singoli e in particolare su Vido: “Può essere un leader? Abbiamo lavorato a Palermo, ha fatto un ottimo campionato l’anno scorso dopo l’infortunio al crociato. Ho parlato cin lui, sono felice di vederlo bene e dovremo trovare continuità. Non voglio un solo leader; dobbiamo esserlo tutti. Se non sbagli atteggiamento crei una chimica che ti aiuta. Per questo mi appello anche ai tifosi, dobbiamo far capire che possiamo tutti sostenere le nostre ambizioni”.
“Mamma mi ha detto: dai che dobbiamo tornare in Serie B”
A conclusione del suo intervento, l’allenatore Corini racconta il rapporto con la sua famiglia: “Le radici sono radici. Siamo lavoratori e la vittoria più grande sarà quella di avere i tifosi dalla nostra, che si rispecchino nella squadra. Mia mamma è stata male e le sorelle l’hanno aiutata. Questa cosa mi ha colpito e ha creato in me ulteriori motivazioni. Ci teniamo a raggiungere il massimo”. Ma non solo. L’allenatore dell’Union Brescia svela anche l’aneddoto con sua madre: “Mia mamma mi ha detto: dai che dobbiamo tornare in Serie B”. Io però le ho risposto con “Stai calma””.
E sulle emozioni che sta vivendo in questo momento, Corini afferma: “Quando nella vita pensi che il tuo percorso sia finito, ecco che torna qualcosa di forte all’improvviso. Sento qualcosa, ho una volontà incredibile di vivere emozioni forti insieme e di fare qualcosa di insperato. Non l’avevamo messo in preventivo ma è una rinascita che vuole partire da radici solide. Ho voglia di viverla”

Ds Ferretti: “Mercato? Analisi a 360 gradi”
A prendere parola è stato anche il Ds: “Ringrazio anche io Diana. La scelta di cambiare è una sconfitta per tutti, ma è un cambio necessario dovuto a una serie di motivazioni. Abbiamo riportato a Brescia Corini e l’energia che mi ha trasmesso mi ha colpito molto e mi ha dato carica per portare a termine un’operazione complicata. Da qualche giocatore mi aspetto di più? Certo, ho la convinzione che ci siano valori umani e tecnici importanti. Possono fare dj più, mi aspetto una reazione e c’è tutto il tempo ancora per dimostrare la nostra forza”. E sulle preoccupazioni, la risposta del ds è chiara; “Preoccupa più il tema infortuni o il mercato? Le analisi sono a 360 gradi. Abbiamo analizzato gli infortuni e con il nuovo staff l’idea è quella di andare a lavorare sul rientro dei giocatori e sul portarli alla loro forma migliore. Mercato? Oggi con Diana erano stati fatti dei ragionamenti, ora cambieremo. Lo staff dovrà valutare la squadra in queste settimane e poi ci faremo trovare pronti, dico questo”.
E su un possibile arrivo importante durante il mercato, il ds risponde: “Colpo da 90? Le valutazioni sono aperte in tutti i reparti. Oggi c’è la disponibilità di alzare il livello della rosa ma non solo in attacco, ovunque. Dove potremo migliorare ci faremo trovare pronti” . E su Bisoli e Cistana, la risposta è netta: “Non parlo di tesserati di altri club. Il fattore personalità verrà considerato, a gennaio lo considereremo senz’altro. Queste due partite difficili che avremo serviranno al mister per considerare la rosa, poi penseremo al mercato”.
