Dalla promozione in Serie A all’esordio di Tonali: Brescia-Corini, si prospetta un altro ritorno

eugenio corini - credit gdm
L’allenatore potrebbe tornare in biancoblù a distanza di tre anni dall’ultima volta.
In un batter d’occhio, riaffiorano tutti i ricordi più belli. Basta poco, del resto, per ritrovarsi nello stesso abbraccio. Un gioco di sguardi, un colpo di telefono, una stretta di mano che spezza la distanza. Ora sì, ci siamo: Eugenio Corini potrebbe davvero tornare lì. A Brescia, ovviamente. Al grido di Union, questa volta. Come a simboleggiare un legame che non si spezza. Mai.
I lombardi, infatti, hanno ufficialmente esonerato l’allenatore Aimo Diana. Decisiva la flessione di gioco e punti registrata nelle ultime uscite: tre pareggi, due sconfitte e una vetta sempre più lontana. Da cosa ripartire, se non da un sentimento? Proprio così: il patron Pasini, formalizzata la decisione di cambiare, non ci ha pensato un attimo e ha deciso di virare su Corini con cui si cerca adesso l’accordo.
Figlio della classe ’70, bresciano doc, animo spigliato sulla falsariga del suo calcio libero. Era un centrocampista d’alta scuola, Corini, simbolo di un calcio lontano che trovava fascino e luce anche nei volti meno appariscenti. Una vita a dirigere, partendo esattamente dai colori biancoblù, onorati a tutto spiano prima di spiccare il volo. Juventus, Sampdoria, Chievo Verona, Palermo: quattro piazze, una storia. Che proseguirà dall’area tecnica, che riavvolgerà il suo nastro entro i confini del Rigamonti.
Del resto, certi amori non finiscono. Una dose di Venditti serve sempre, in questi casi. Perché andrà così: Corini fa giri immensi, il Brescia come lui, e poi ritornano insieme. Si guarderanno allo specchio per altre tre volte, e una di queste fiammate varrà addirittura la Serie A. Si perderanno, vero. Eppure, rieccoli. A prendersi al volo, a ricominciare il viaggio, aggiungendo ancora un pezzetto di strada. Sarà romantico.
L’esordio da calciatore, l’impresa da allenatore: Corini e il Brescia, sempre insieme
Da Bagnolo Mella alla Serie A. Nel mezzo, le emozioni di un percorso senza sosta. Direzione, ancora da definire: perché non è ancora finita, dicevamo. Ma è bene riavvolgere il nastro, ai ruggenti anni ’80. Quando il Brescia rincorreva la Serie B, quando Corini concretizzava il suo sogno: esordire con la squadra della sua città. Con la sua squadra. Sua e di nessun altro. Accadrà, presto: a 18 anni raccoglie il primo gettone, che sarà seguito da altre 110 partite e da altri 12 gol. Il gioco della vita ha poi separato gli itinerari. Non ha però distrutto la complicità: sono un cuore solo, e batterà ancora all’unisono.
Questa volta, dalla panchina. Corini, nel frattempo, diventa allenatore. Non senza togliersi delle soddisfazioni: salva due volte il Chievo Verona in Serie A, ad esempio. E non senza cadere, tante volte: viene esonerato dal Crotone e dal Novara, si dimette dopo 7 gare alla guida del Palermo. Da cosa ripartire, se non da un sentimento? Rieccoci qui, al punto di partenza: le parti tornano insieme nel momento del bisogno. La Leonessa fatica in B ed esonera Suazo, Corini risponde presente alla chiamata del riscatto. Risultato, leggendario: arriva la promozione in Serie A dopo 8 anni di assenza. Numeri banali? Affatto: la sua squadra vinse 18 partite su 33. Poco male.

E con lui esordì Tonali…
Per giunta, in quella stagione beata, Corini diede prova della sua visione di gioco anche da allenatore. Ci vede lungo, anzi lunghissimo, su uno dei prodotti del club bresciano: semplicemente, Sandro Tonali. Ebbene sì: quello che oggi figura tra i migliori centrocampisti del nostro calcio trovò spazio e minuti sotto la guida dell’ex Palermo. Che lo lancia in B e lo sgrezza in Serie A, nonostante il doppio esonero incassato nel corso della stagione (conclusa con la retrocessione).
E quindi, come già successo in passato, le strade si divisero. Discordi, distanti, ma…mai davvero dissimili. L’affinità resta, annessa volontà di ripartire ancora insieme. Succede nel bel mezzo del 2022, con una breve parentesi di 10 partite; succederà a partire da domani, con una Serie C che richiederà cuore, gambe e un pizzico di…genio. Anzi: di Eugenio. Eugenio Corini.
