Home » Brescia e Inter di nuovo a confronto: quando le Rondinelle conquistarono San Siro

Brescia e Inter di nuovo a confronto: quando le Rondinelle conquistarono San Siro

Credit: Union Brescia

Credit: Union Brescia

Dalla Serie A alla Serie C, dai grandi nomi alle neonate Union Brescia e Inter U23: le due realtà tornano faccia a faccia dopo cinque anni.

La pace di Brescia, riflessiva quanto la sua arte senza confini. I ritmi mai domi di Milano, immersa in un continuo e incessante evolversi internazionale. Due sfere di senso opposte, due città profondamente diverse, sì, ma legate dal pallone e dalle storie legate a esso. Perché il campo da calcio, si sa, azzera le distanze, anche quelle più acute. E, nel corso del tempo, i biancoblu del Rigamonti e i nerazzurri del San Siro lo hanno ampiamente dimostrato.

Le Rondinelle da una parte, il Biscione dall’altra. La prima, simbolo di rinascita e orizzonti; il secondo, emblema della nobiltà viscontina, a conferma di un potere tramutatosi in vittoria anche sul verde. Tutto torna, se ci pensiamo, perché il Brescia è ripartito da zero proprio quest’estate, affiancando il grido “Union” alle sue sfumature di bellezza. E perché l’Inter, grande tra i grandi, ha deciso di espandersi ulteriormente, dando vita alla sua piccola U23. La formazione di Vecchi ha iniziato bene il campionato e proprio nell’ultimo turno del girone d’andata affronterà i biancoblu per continuare a scalare le gerarchie della Serie C.

Un confronto che, ovviamente, riaccende i ricordi di chi c’è sempre stato. Le due squadre, per anni, hanno infatti condiviso e onorato insieme il palcoscenico della Serie A, e non senza duelli da film. Rubarono occhi, penna e sogni, a esempio, i due colpi di genio con la quali Alvaro Recoba, nella stagione ’97/98, rimontò di pura fame e di puro talento l’iniziale girata di Dario Hubner. Altro calcio, nessun dubbio. La vera impresa, però, la scolpirono nel marmo i bresciani. Precisamente, il 29 febbraio del 2004. Data in cui la Leonessa affilò, letteralmente, gli artigli.

Come? Così: storica vittoria, per giunta in rimonta e senza Roby Baggio, per 3-1 nel palcoscenico di San Siro. Fu il pomeriggio di Del Nero, pericoloso in ogni frangente di gioco e autore del virtuale 2-1 ospite. Ma non solo. Anche dell’Airone Caracciolo, autore di un gol e del colpo di frusta che propiziò l’autorete del tris di Helveg. Insomma, fu un giorno di gloria per il Brescia – allora allenato da De Biasi – contro l’Inter. Lunedì (22 dicembre), invece, sarà decisamente un’altra cosa.

3 settembre 1988: Corini batte l’Inter in Coppa Italia

Poteva mai mancare l’apporto di un Fenomeno? No, ci mancherebbe: anche quel Ronaldo si iscrisse all’albo dei match winner, in casa Inter, nelle sfide contro il Brescia. Una, specificatamente, strappa ancora le copertine: 14 aprile 2002, cornice di San Siro. I biancoblu vanno avanti con Guardiola, il brasiliano decide che non ce n’è per nessuno: doppietta e tre punti nerazzurri. Eppure, il confronto ha sempre regalato doppi ex di rilievo (Pirlo, Baggio, Balotelli, per dirne alcuni) e partite sempre molto combattute, e non è un caso che le Rondinelle abbiano strappato alla controparte un totale di 8 vittorie e 20 pareggi.

Due tra i successi più significativi agguantati, oltre a quello della Serie A 67/68, sono quelli di Coppa Italia, per giunta consecutivi. Il primo nell’87, ai tiri di rigore, e il secondo l’anno successivo nei 90 minuti regolamentari. La competizione, allora, era divisa in gironi e il Brescia dovette affrontare l’Inter. Esito del Rigamonti, vincente: la Leonessa vinse 2-0 contro i nerazzurri di Trapattoni, a fine anno campioni d’Italia grazie alle gesta di Brehme e Matthaus, oltre ai gol di Serena. Quella sera di settembre, però, a prendersi la scena sarà un bresciano, doc: Eugenio Corini. Fu di sua fattura la rete del bis, incredibile ma vero. Ora allena, eppure non è sazio: 37 anni dopo, cercherà una seconda impresa.

interU23-Squadra- Credit_ IMAGOwww.lacasadic.com

Fino ai giorni nostri

Nel 2004/2005 gli ultimi confronti: doppio sigillo interista e Brescia in Serie B. Da cui poi risalirà, regalando nuove cartoline: i due pareggi strappati nel 2010/2011, a esempio, con Caracciolo che – nella gara del Rigamonti – sbaglierà persino il match winner su rigore in pieno recupero. Segni X rimasti intatti, al contempo: la Leonessa scese ancora, per tornare a San Siro solamente nove anni più tardi. Senza successi: l’allenatore era Corini, in campo c’era anche Mario Balotelli ma le vittorie andarono all’Inter di Antonio Conte. Altro giro, altra retrocessione. L’ultimissimo confronto, il 6-0 meneghino dell’estate 2020.

Oggi, invece, le due squadre si ritrovano sotto altre vesti. I giovani nerazzurri, la neonata Union Brescia: sì, è davvero cambiato tutto. Non la fame di conquista, che dovrà necessariamente animare la serata di lunedì 22 dicembre. Perché ci si gioca tanto: i biancoblu vogliono difendere il terzo posto del Girone A e, contestualmente, insidiare il Lecco (distante un punto); la squadra di Stefano Vecchi, invece, cerca un successo che manca da cinque partite.