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Union Brescia, il Tar respinge il ricorso di Cellino: le strutture del Rigamonti restano al Comune e alla società

Massimo Cellino

Massimo Cellino / Credit IMAGO

Continua la controversia tra l’ex presidente Cellino e il Comune di Brescia relativa alle strutture dello stadio Rigamonti

Non c’è ancora una fine nella lunga battaglia legale tra il Brescia Calcio di Massimo Cellino e il Comune di Brescia. Oggetto della diatriba sempre lo stadio Rigamonti. Secondo quanto riportato dai colleghi di Brescia Oggi, il Tar ha infatti respinto la sospensiva presentata dai legali dell’ex presidente in merito alle strutture. Confermata così la disponibilità dei beni al Comune e al nuovo concessionario Union Brescia.

Le strutture oggetto del contendere sono i seggiolini delle tribune Vip, 24 pitch boxes, 6 sky boxes, 10 suites, la sala Gos, l’impianto di videosorveglianza, l’illuminazione con le torri-faro, negozio, spogliatoi e sala stampa. Il Tribunale amministrativo le ha definite come “migliorie”, ovvero come beni di proprietà comunale. La sentenza dichiara: “Nei limiti della cognizione cautelare, il Comune sembra aver attribuito al nuovo concessionario beni ormai divenuti di proprietà pubblica”. Respinta inoltre la richiesta del Brescia Calcio sulla nomina di un custode o sulla sospensione dell’utilizzo temporaneo dei beni da parte dell’Union Brescia.

L’ex presidente Cellino aveva già perso in precedenza altre due battaglie legali sulla gestione dello stadio, la cui concessione si è conclusa lo scorso 30 giugno. L’udienza decisiva è fissata invece per il 9 aprile 2026, dove il Tar si esprimerà in merito alla controversia.