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Salernitana, l’ex Ds Valentini: “Il mese di stop ci ha azzerato le certezze. Rivoluzionare non è sempre la mossa giusta”

Valentini-Credit: US Salernitana . Lacasadic.com

Valentini-Credit: US Salernitana . Lacasadic.com

La rabbia di una retrocessione che ritiene immeritata e la delusione di non poter ripartire. Ecco le parole dell’ex Ds Valentini

La difficile stagione della Salernitana si è conclusa nel peggiore dei modi, con la sconfitta nel playout contro la Sampdoria, che ha certificato il ritorno in Serie C dei campani.

Una sconfitta che a Salerno non va giù per le modalità con cui è arrivata e per la “particolarità” dei playout di quest’anno. Infatti, il caso Brescia, scoppiato a campionato concluso, ha mischiato le carte in tavola, posticipando gli spareggi di un mese rispetto alla data originariamente selezionata e cambiando l’avversario dei granata, a causa retrocessione dei lombardi dopo la penalizzazione.

Da subito la Salernitana si è sentita parte lesa, cercando in tutti i modi di far valere la propria posizione presso gli organi competenti. Alla fine il playout si è disputato e il verdetto del campo ha sancito la retrocessione dei campani.

Le polemiche non si son placate neanche al fischio finale e a distanza di giorni è un argomento ancora molto vivo nei discorsi dei protagonisti. Il Ds Valentini, che il 30 giugno lascerà l’incarico, ha rilasciato un’intervista al giornale La Città di Salerno, parlando della propria delusione e del futuro del club.

Valentini: “Stavamo pianificando il mercato. Separazione? Non condivido

Le parole di Valentini sulla questione playoff e sulla mancata riconferma: “Mi sento preso in giro. Di fronte all’evidenza non vengono date risposte. Ora serve ridare un intervento esterno forte, di autorità competenti, altrimenti questo calcio non si ripulirà mai. Ho sentito telefonicamente Iervolino martedì, mi ha ringraziato per il lavoro fatto. Con la salvezza avevamo un accordo per continuare insieme, stavamo pianificando già il mercato e la prossima stagione. Ora è normale che ci sia voglia di cambiare. Non condivido ma ne prendo atto“. 

L’ex ds granata è voluto tornare sullo sfogo del presidente Iervolino e dell’Ad Milan a fine partita: “Le loro parole non erano riferite a me ma credo a chi c’era prima, anche per quello che mi hanno detto. Poi c’è il finale che brucia per come è arrivato, per lo schifo che abbiamo incassato. Per alcuni tifosi sono alibi. Non dobbiamo nasconderci.” 

Valentini: “Mi avrebbe fatto piacere ripartire

Sul rinvio dei playout: “Il mese di sospensione ci ha azzerato le certezze. Prima della sfida con il Frosinone eravamo in una parabola ascendente mentre il resto arrancava. Quello stop ha permesso alla Sampdoria di rinascere mentre noi siamo arrivati stanchi, non convinti come lo eravamo dopo Cittadella, meno agguerriti dei nostri avversari.” Valentini ha raccontato anche la reazione della squadra dopo la mancata concessione del fallo di mano di Meulensteen, da cui è nato il gol dell’1-0: “All’intervallo i calciatori non volevano rientrare in campo perché si sono sentiti presi in giro. Volevano lanciare un segnale forte. lo e mister Marino li abbiamo convinti a disputare il secondo tempo perché c’erano ancora 45 minuti. Ci credevamo fortemente. Anche Meulensteen a fine partita ha confessato che si aspettava l’annullamento del gol perchè sapeva di aver commesso un’infrazione”

E sul futuro della squadra e le pressioni della piazza: Non è un problema di piazza. A lervolino ho detto che serve dare continuità al progetto e creare uno zoccolo duro nello spogliatoio. Solo così si costruiscono successi e si dona un’anima alla squadra. A Salerno non è mai successo, anzi si è creato solo roba provvisoria. Sarà l’ennesima estate di rivoluzione. E dispiace perché lascio una società snella, senza contratti pesanti firmati da me, con un mercato in cui ho speso zero euro per cartellini. Mi avrebbe fatto piacere ripartire. Ora si rivoluzionerà. Ma non sempre è un bene.”