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La Serbia, il Partizan e il calcio italiano: Atalanta, c’è un Vlahovic per ogni categoria

La Serbia, le giovanili del Partizan Belgrado fino alla tripletta con l’Under 23: la storia dell’attaccante dei nerazzurri

Che l’Atalanta Under 23 volesse ripercorrere quanto fatto sin qui dalla Juventus era di facile intuizione, ma ove servisse un’ulteriore conferma eccola che arriva: Vlahovic.

Alla Juve Dusan, ai nerazzurri Vanja. Età diverse, 2000 il primo, 2004 il secondo. Attaccanti entrambi.

Il peso della nove sulle spalle e le fiere origini serbe ad accomunarli. Il gol come garanzia di identità e sicurezza. Per ora sono undici quelli realizzati in Serie C: tre solo nell’ultima sfida di campionato contro la Triestina.

Dopo Zlatan e Arjon Ibrahimovic Dusan e Vanja Vlahovic. Generazioni diverse, trascorsi simili. Sulle orme di Dusan, la storia di Vanja è appena cominciata.

Vanja e Dusan: la Serie C presenta un altro Vlahovic

Con il numero nove ha segnato Dusan…”. Certo, così è facile rispondere Vlahovic. Ma se l’autoparlante dal quale escono queste parole non fosse quello dell’Allianz Stadium? Se si trattasse di uno stadio nella provincia bergamasca? Nel quale si gioca una partita di qualche serie minore, con molti giovani in campo? Pensereste di poter assistere ad un gol di Vlahovic? Se siete tifosi dell’Atalanta sì. E dopo il debutto con la Under 23 in Lega Pro nella gara contro la Pro Vercelli (LEGGI QUI) e i gol, tra gli altri, contro Legnago, Lumezzane e Triestina tutto assume una dimensione ancor più reale. Non è Dusan, ma con il centravanti bianconero condivide la carta di identità. Parenti? Neanche alla lontana. Perché anche se alla voce cognome si legge Vlahovic l’attaccante bianconero e Vanja non hanno legami di sangue. Eppure, anche il giovane dei bergamaschi è nato in Serbia come Dusan, gioca attaccante anche lui e sulla maglietta porta con orgoglio e devozione il numero 9.

Cambiano le sfumature del suo presente, ma si muove su uno sfondo fotocopia di quello dell’ex Fiorentina. Nato a Vršac, nella provincia autonoma serba di Voivodina, Vanja inizia a dipingere il suo sogno in quella Belgrado che trasuda maestosità in ogni angolo della sua superficie. Lì dove anche Dusan assapora l’idea di diventare uno degli attaccanti di prospettiva più determinanti di Europa. Il Partizan come scuola. Zvonko Popovic il maestro capace di scovare quel “quid” in un ragazzo gracile, ma molto rapido. Nonostante un’altezza imponente già alla tenera età di 10 anni. Intuito e un pizzico di sano rischio per chi di mestiere fa l’allenatore. L’incipit del trascorso nella capitale serba lo vede correre a spron battuto sulla fascia. Palla incollata al piede, il dribbling come fedele scudiero e un già fin troppo visibile senso del gol. Istinto irrefrenabile quello per la rete. Tanto da decidere di spostare il classe 2004 nella zona centrali. Vanja deve fare la prima punta. Risultato? Il passato, fautore del presente, dice azzeccato.

Gol, gol e ancora gol: l’Atalanta di Vanja

56 gol in 30 presenze con la maglia del Partizan in Omlandiska Liga. Il profumo del calcio che conta con la convocazione in prima squadra per l’Europa League e un debutto che non arriva perché il corso della carriera è irrefrenabile. Dopo nove anni di trafila giovanile, nel gennaio del 2023 – dopo aver segnato 14 gol in 9 partite – sì, 14…in 9 presenze – è il momento di abbandonare la comfort zone della propria terra e partire alla volta dell’inseguimento di nuovi obiettivi.

L’Atalanta, da sempre attenta a inserire nel proprio vivaio giovani di talento, preleva il ragazzo e lo porta a Zingonia. Verrà aggregato alla formazione Primavera. Sarà, forse, puro caso, ma anche l’omonimo bianconero inizia il suo viaggio nel calcio italiano nell’Under 18 dei viola. Ah…alla Juve andrà a gennaio… Fra i tanti dubbi che può essersi portato dietro Vanja di sicuro non c’è quello di poter risentire del salto di qualità. In sei mesi, nella passata stagione, segna sei volte, perfeziona due assist. In quella in corso – prima del debutto in Serie C – si permette, persino, di registrare una tripletta – la prima italiana – proprio a quella Juventus che è sinonimo di identità.

Calcio e Vlahovic: certificato di garanzia

Nella stessa giornata in cui Vanja segna le prime due reti della stagione 2023-2022 con la Primavera nerazzurro, il numero 9 di Allegri entra nella storia del suo club come primo giocatore a segnare almeno quattro gol nelle prime quattro giornate di campionato. Solo numeri? Lo dirà il futuro. Per il momento preferiamo la storia alla matematica. Quella che narra di un altro Vlahovic nel calcio italiano. Già presentato al palcoscenico del Gewiss Stadium con una convocazione in Europa League da parte di Gian Piero Gasperini. 18 gol in 19 partite nella stagione scorsa come lasciapassare. Per mostrarsi è solo questione di attesa.

Nella passata stagione è stato un uomo simbolo del successo nerazzurro: 17 presenze e 5 gol ma non è bastato per conquistare la promozione. Il 2024-25 è iniziato nel migliore dei modi per Vanja: 6 reti e 2 assist in appena 5 partite, da ultimo la tripletta inflitta alla Triestina. Prestazioni importanti che non sono passate inosservate a Gasperini. Infatti, l’allenatore della Dea ha inserito il nome di Vlahovic nella lista Champions. Chissà, ma se ha senso studiarla e coltivarla, oggi c’è un Arjon che in quel di Frosinone sulle spalle porta scritto Ibrahimovic. Come il più noto Zlatan presentato al pubblico calciofilo italiano proprio con la maglia della Juventus. Ma per questo ci sarà tempo. Vlahovic: omen nomen. Anche perché al Veliki Borak, nel campionato serbo, c’è anche Igor; fratello di Vanja…