Vicenza, ecco Modesto: dal Genoa dei campioni alla panchina dei biancorossi

La storia del nuovo allenatore biancorosso

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8 Novembre 2022

Redazione - Autore

Dal campo alla panchina: Francesco Modesto è pronto a diventare il nuovo allenatore del Vicenza. Dopo l’esonero di Baldini, la società biancorossa ha deciso di affidare la guida della squadra all’ex centrocampista. Una persona schietta, sincera, dentro e fuori dal campo. Il classe 1982 ha firmato un accordo che lo legherà al Vicenza fino a giugno con opzione di rinnovo in caso di promozione in Serie B. Una carriera passata sui campi di Serie A, Serie B e Serie D, senza però mai giocare neanche una partita da calciatore in Lega Pro. Da allenatore, invece, questa sarà la terza esperienza in C per Modesto che ha già allenato Rende, Cesena e Pro Vercelli nella categoria, arrivando a giocare i play-off in due occasioni.

Le ossa in Serie D e la Serie A con Mazzarri: chi è Francesco Modesto

Un po’ terzino, un po’ centrocampista. In carriera, Modesto ha fatto della duttilità uno dei suoi punti di forza. L’esordio tra i ‘grandi’ arriva con il Cosenza ma le ‘ossa’ il classe 1982 se le fa in Serie D, con la Vibonese. Una stagione importante per la crescita di un ragazzo che, qualche anno dopo, arriverà in Serie A. La Reggina decide di puntare su di lui. In panchina, ad allenarlo, c’era un certo Walter Mazzarri.È uno molto esigente, ti dà molto ma tu gli devi dare altrettanto. È stato lui a darmi la fiducia di giocare in Serie A…gli devo tanto”, racconterà in un’intervista ai microfoni di gianlucadimarzio.com. Era la Reggina di Nicola Amoruso. “Aveva qualcosa in più, faceva giocare bene la squadra. Uno dei giocatori più forti con cui ho giocato in carriera“. Milito, Thiago Motta, Palacio, Crespo, tanti i calciatori con cui Modesto ha avuto la fortuna di giocare. Tra gli allenatori, invece, sono stati molti i suoi maestri: Mazzarri, Gasperini, Ballardini, Mondonico, Donadoni ma soprattutto Ivan Juric, uno dei suoi ultimi allenatori in carriera. “Un po’ mi rivedo in lui. Abbiamo la stessa mentalità, siamo schietti, sinceri e diretti“.

Le occasioni mancate e il Genoa dei campioni: dal campo alla panchina

Napoli e Roma: due squadre in cui Modesto non ha mai giocato. L’occasione di andarci, però, ci fu. Ai tempi della Reggina, infatti, i primi a bussare alla porta degli amaranto furono proprio gli azzurri. “Era arrivata la chiamata di De Laurentiis dopo il primo anno alla Reggina. Io, però, non accettati. Secondo me dovevo crescere ancora a Reggio“, racconterà qualche anno dopo. Una decisione coraggiosa. L’anno seguente arrivò anche la chiamata dei giallorossi anche se, quella volta, fu la società a decidere di trattenere il giocatore. Decisioni arrivate dall’alto, irrevocabili. L’avventura di Modesto, però, è continuata nel migliore dei modi, passando anche per il Genoa dei campioni che si qualificò in Europa League. L’ultima apparizione ufficiale con il Rende, prima di appendere gli scarpini al chiodo. Dopo Rende, Cesena, Pro Vercelli Crotone, un’altra tappa della carriera di Modesto come allenatore sta per cominciare. Sincerità e schiettezza anche in campo ma anche in panchina: il Vicenza ha scelto lui.

L’influenza di Juric e gli elementi della sua squadra: ecco chi è l’allenatore Modesto

“Aggressività, proposizione di gioco e coraggio non dovranno mai mancare nella mia squadra”, diceva Modesto quando fu presentato come allenatore del Crotone. Tutte caratteristiche che ricordano qualcuno: Ivan Juric. Il classe 1982, infatti, non ha mai nascosto l’influenza che avuto Juric nel suo modo di allenare. Due volte in carriera ha raggiunto i play-off da allenatore, con Rende e Pro Vercelli. Nell’ultimo anno ha guidato il Crotone in Serie B e a ottobre ha conseguito la licenza UEFA Pro. Studio, serietà e decisione nel suo modo di allenare. Il Vicenza si trova al momento a 17 punti, a -6 dalla prima posizione. Obiettivo? Rialzarsi. Modesto è pronto alla sua nuova sfida.

A cura di Fabio Basile