Vicenza, senti Stückler: “Mi piacerebbe rimanere. Gol a Monza? Inspiegabile”

David Stuckler, attaccante Vicenza
Le parole dell’attaccante biancorosso tra crescita personale e ambizioni.
Il danese David Stückler ha trovato due reti nelle ultime tre partite: l’attaccante del Vicenza, ospite a Rigorosamente calcio, ha fatto il punto sul suo percorso in biancorosso dopo i primi mesi e sul momento della squadra. L’ex Giana Erminio ha parlato dell’impatto con una piazza importante e del suo lavoro quotidiano, ma ha svelato anche qualche segreto riguardo i suoi primi mesi a Vicenza.
Ecco le sue parole: “Mi trovo bene con tutti i compagni di reparto, Morra fa sempre un gran lavoro di squadra, con il Novara mi ha fatto anche un assist”, ha spiegato l’attaccante classe 2004, al momento autore di sei reti in campionato dopo diciassette partite.
Ampio spazio anche al lavoro sui calci piazzati: “È una cosa sulla quale ci alleniamo molto, fino adesso purtroppo non ha dato i suoi frutti ma sono sicuro che nel futuro le cose andranno meglio. Abbiamo Leverbe, Cuomo, Morra che possono fare bene, meglio anche rispetto ad adesso”.
L’attaccante ha poi ripercorso le tappe della sua carriera: “Ho iniziato a giocare a calcio quando avevo quattro anni, ho fatto tutto il settore giovanile in Danimarca, poi ho avuto la possibilità di fare un provino alla Cremonese, quindi due anni in Primavera e poi un anno alla Giana Erminio”.
Stückler: “Vicenza non è una piazza da C”
Il passaggio a Vicenza ha rappresentato, per il danese, un vero e proprio punto di svolta : “È un grande salto rispetto alla Giana: c’è una piazza che non è da Serie C, ho iniziato subito bene, poi ho avuto qualche difficoltà e non ho giocato molto, adesso invece mi sto riprendendo”.
Sulla scelta di approdare in biancorosso, Stückler è chiaro: “Sapevo che non avrei giocato tutte le partite, però sono ancora molto giovane e devo imparare ancora molte cose”.

La ricetta di Stückler: lavoro, fede e il rapporto con Gallo
Stückler ha parlato anche del suo percorso di crescita personale e del lavoro quotidiano: “Serve del tempo per abituarsi al gioco e alla nuova squadra, ed è necessario allenarsi sempre molto forte. La mia risposta è Dio: sono molto credente e grazie a Lui riesco ad essere umile perché mi guarda e mi protegge”.
Fondamentale anche il rapporto con Fabio Gallo: “Sta incidendo tanto, ci chiede molto e se non metto tutto quello che vuole è pronto per motivarmi e tenermi al massimo. Per lui è più importante il lavoro senza palla”. Sul gol segnato a Monza: “Inspiegabile, qualcosa di inaspettato”. Il danese chiude guardando al futuro: “Mi piacerebbe restare, anche se non sarà solo una mia scelta. Però prima voglio pensare a vincere“.
