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Rastelli e Trotta riprendono da dove avevano lasciato, l’Avellino riparte da un dolce déjà vu

Dal 2-3 a Bologna il 2 giugno 2015 nella semifinale playoff per la Serie A al 2-3 a Francavilla Fontana contro la Virtus nella decima giornata del girone C di Serie C. Massimo Rastelli e Marcello Trotta sono ripartiti da dove avevano lasciato poco più di 7 anni fa. Insieme, ora come allora, hanno regalato all’Avellino la prima vittoria esterna in campionato.

Dagli applausi dei tifosi del Bologna all’abbraccio di quelli biancoverdi a Francavilla Fontana

Subentrato a Roberto Taurino, esonerato dopo il pari interno con l’Audace Cerignola, Massimo Rastelli sognava un inizio così. Eppure non è stata una passeggiata di salute perché dopo essere andato avanti 2-0 nel giro di soli 4 minuti con i gol di Trotta e Illanes al 14′ e al 18′ l’Avellino si è fatto riacciuffare. A bersaglio Maiorino e Patierno, rispettivamente al 31′ e al 2′ della ripresa. L’appuntamento con la vittoria, che mancava dal 27 marzo scorso (1-0 a Picerno, rete di Kragl), sembrava destinato a essere rinviato per l’ennesima volta. Ci ha pensato Dall’Oglio a 6 giri di lancette dal novantesimo a cambiare il corso della partita. L’Avellino si è preso così i 3 punti e l’abbraccio dei suoi circa 120 tifosi presenti alla “Nuovarredo Arena”. La mente è immediatamente corsa all’ultimo in cui Massimo Rastelli aveva allenato l’Avellino.

Dal 2-3 a Bologna che non fu sufficiente per accedere alla finale playoff di Serie B al 2-3 di Francavilla Fontana. Al “Dall’Ara” l’Avellino uscì tra gli applausi di tutto lo stadio. In quel giorno in cui arrivò un successo amaro, che non bastò a garantire la qualificazione, dato l’1-0 dei rossoblù nel match di andata e avanti a parità di somma di reti per il miglior piazzamento in classifica in campionato. Quel pomeriggio Trotta segnò due gol facendo tremare i padroni di casa che pareggiarono per due volte con Acquafresca e Cacia. Kone regalò un finale di gara palpitante culminato nella famosa traversa colpita da Castaldo. L’ultimo atto prima Rastelli salutasse per volare a Cagliari per accettare la sfida di Tommaso Giulini di riportare il sardi in Serie A. Un nuovo inizio così simile alla conclusione da far sembrare giorni gli anni che sono trascorsi.

L’Avellino di Rastelli sfata un doppio tabù

L’Avellino di Rastelli ha inoltre sfatato un doppio tabù. Il primo, è quello di vincere fuori casa, come detto interrompendo la striscia di 5 ko di fila inanellato da Taurino (4) e dal traghettatore Biancolino (1). Il secondo, è di quello di centrare un successo inedito a Francavilla Fontana dove l’Avellino non era mai andato oltre un pareggio perdendo nelle altre due circostanze in cui era stato ospite dei pugliesi. Se il buongiorno si vede dal mattino, l’Avellino può tornare a guardare avanti con ottimismo senza più dover rimpiangere il passato di cui Rastelli e Trotta (senza dimenticare il direttore sportivo De Vito, che come loro c’era e c’è) sono stati tra i più grandi protagonisti nell’ultimo decennio.

A cura di Marco Festa

Redazione

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