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Dai viaggi con papà al Cagliari, Contini: “La Virtus Verona? Una famiglia. Gigi è come un padre”

Gianluca Contini in azione - credit: Virtus Verona - www,lacasadic.com

Il racconto di Gianluca Contini: dai viaggi in macchina con il padre, al titolo di capocannoniere con il Cagliari alla prima volta nei playoff con la Virtus Verona.

Bilanciato nelle parole e con il navigatore che punta sempre all’obiettivo successivo – inevitabile per un amante di motori. Gianluca Contini, l’attaccante classe 2001 della Virtus Verona è questo: un calciatore ma con una passione smisurata per la Formula 1 e la Moto GP. “Da italiano non posso che tifare scuderia Ferrari e Bagnaia”, confessa. “Mi sarebbe piaciuto andare a Monza o a Imola ma per impegni vari…”. Quindi scegliete una macchina – o una moto – e lasciatevi trasportare dalla sua storia.

“Avevo cinque anni. Mio padre mi ha trasmesso l’amore per il calcio”, inizia così il suo viaggio. “Dopo aver giocato nelle squadre limitrofe a Massa, a 10 anni sono andato all’Empoli. Fino ai 14 sono rimasto lì. Ero piccolo e non potevo vivere in convitto. Mio padre mi portava avanti e indietro tre volte a settimana. In quegli anni c’è stata anche una parentesi al Livorno, per i miei genitori era diventato un impegno troppo grande portarmi avanti e indietro”.

Ma gli anni dell’adolescenza di Contini trovano il proprio epilogo in Sardegna, a Cagliari. “Ero distante dalla Toscana ma avevo la famiglia vicino: mio padre è sardo perciò avevo i nonni e gli zii lì. A livello di campo mi sono divertito”. E si lascia andare a un “Si vive bene in Sardegna (ride)”. Contini è cresciuto, non è più il ragazzino accompagnato al campo dal padre in macchina.
È un uomo, nella sua di macchina.

E a Cagliari trova le condizioni per dimostrare quanto vale: “Il mio ultimo anno in Primavera è stato positivo. C’era il Covid: abbiamo giocato le prime 3 o 4 partite, poi ci siamo fermati. Abbiamo ripreso e ho iniziato a far gol”. Conclude la stagione con 19 gol e conquista il titolo di capocannoniere. “Quell’anno ho avuto la fortuna di fare qualche panchina in prima squadra. Fino a qualche mese prima ero davanti alla TV e poi mi sono ritrovi lì. È un’emozione che ricordo con piacere. Ho imparato molto dai giocatori. Pavoletti e Joao Pedro mi davano sempre dei consigli”.

La carriera sotto la lente

Come in ogni viaggio che si rispetti, la macchina può riscontrare qualche problema. Contini saluta la Primavera e si confronta con il calcio professionistico: “All’inizio ho fatto fatica. Il livello è alto, specie quello fisico. Con calma però ci si abitua”. In ordine, le mete successive sono state la Virtus Francavilla, l’Olbia Calcio e il Legnago. “La mia fortuna? Ho avuto continuità. Il primo anno a Legnago ho fatto 8 gol. Poi quando si è in fiducia ti riesce tutto meglio”.

La tappa attuale è la Virtus Verona. “È un ambiente particolare, non si vive da altre parti. Gigi – si ferma per un istante e precisa – noi lo chiamiamo o Gigi o Mister, per noi è quasi come un padre. Ti tiene sempre coinvolto e riesce a creare un ambiente familiare. I compagni diventano quasi come i tuoi fratelli. Stiamo tanto assieme e facciamo una cena obbligatoria a settimana in un posto qui vicino al campo”.

Contini con i compagni – credit: Virtus Verona – www.lacasadic.com

“I playoff? Voglio godermeli”, la prima volta di Contini

Con sei gol in regular season, Contini si è messo in mostra anche a Verona. “All’inizio ho avuto un problema fisico in ritiro e sono arrivato in condizioni più tardi rispetto agli altri”, confessa. “Riguardo alla classifica speravamo di riuscire ad arrivare qualche posizione sopra. Ci prendiamo comunque il nono posto”.

E il club veneto sarà impegnato già il prossimo 4 maggio contro la Giana Erminio nella prima gara dei playoff: “Ci abbiamo giocato due settimane fa e ci siamo già studiati senza sapere che avremmo giocato contro. Il pareggio non ci basta”. Archiviato l’obiettivo di squadra, confessa: “Il mio? Fare almeno un altro gol. È la prima volta che partecipo ai playoff: voglio godermeli”. Perciò finestrini abbassati e musica ad alto volume – “ascolto raggaeton”, dice. Per Contini è tempo delle qualificazioni finali.